Geometry of Chaos: la nuova frontiera del prog rock italiano! Intervista al leader Fabio La Manna per il secondo album “Imaginary Friends”

Fabio La Manna
Da sin. Davide Carcella, batterista e Fabio La Manna, chitarrista, multistrumentista

Oggi BACKdigit.com punta i riflettori sui Geometry of Chaos, una band che coniuga, in un tutt’uno organico, influenze che spaziano dal rock progressivo del passato fino alle più recenti sonorità del death e black metal. Il risultato finale di questo lavoro di ricerca è molto originale e poco derivativo.
Questo progetto è diretto e coordinato da un talentuoso musicista torinese dal nome Fabio La Manna che ha radunato attorno a sé una squadra di collaboratori provenienti da varie parti del mondo. Di recente, i nostri, hanno pubblicato l’EP “Imaginary Friends”.
Avendo apprezzato i due lavori ad oggi licenziati dalla band, abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con Fabio e ne è risultata l’intervista che pubblichiamo di seguito. Buona lettura!
A cura di Diego Banchero

Intervista a Fabio La Manna dei Geometry of Chaos

Ciao Fabio, raccontaci la storia e l’evoluzione del vostro progetto dal momento in cui siete partiti ad oggi.
Fabio La Manna: Per alcuni anni ho sviluppato il mio progetto solista strumentale, in cui praticamente mi occupavo di tutto tranne le batterie, suonavo chitarra, tastiera e basso, e curavo mix e mastering in prima persona… ho deciso di tornare, all’incirca verso il 2018, a scrivere canzoni con un testo, con un concept, con diverse voci e collaborazioni, delegando anche il mastering finale in mano ad altri esperti. Ho sempre suonato musica progressiva e negli anni ho implementato la parte metal e più dura del sound, portando queste sonorità nei Geometry of Chaos. Nella band troviamo il batterista Davide Cardella, che è stato anche l’ultimo batterista del mio precedente gruppo: gli Alchemy Room.

Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione? Per vostra stessa ammissione fate riferimento ad un ventaglio piuttosto ampio di influenze, partendo dagli anni ’70 fino ad arrivare al death metal. Dicci qualcosa di più in merito!
Fabio La Manna: Ascolto davvero tanta musica da sempre, dal prog, al metal, al rock, al pop. Da bambino e ragazzino ero molto affascinato soprattutto dalle componenti psichedeliche e sperimentali dei Pink Floyd, ma la mia band del cuore è sempre stata i Beatles, credo soprattutto per la loro immensa versatilità di stili e composizione. La musica progressiva ha avuto un ruolo centrale nella mia crescita poi, grazie alla scoperta di mille altre band oltre ai già citati Pink Floyd. Contemporaneamente, ho seguito l’evolversi dell’heavy metal e del rock in generale nei ‘90, quindi è come se seguissi due correnti in modo forte e passionale, il progressive da una parte, e il metal e il rock alternativo dall’altra. Il metal mi piace davvero tanto, anche nei generi più estremi come il death e il black.

Il concept album “Imaginary Friends”

cover album concept

Vuoi dire ai nostri lettori di cosa parlate nei vostri testi? L’EP “Imaginary Friends” è un concept album. Quali contenuti trattate nelle liriche?
Fabio La Manna: Potrei riassumere il concept definendolo un confronto fra una persona in grande stato di difficoltà e le entità a lui connesse, in qualche modo a livello mentale e spirituale. Ho voluto dare una sorta di doppia interpretazione ai testi, in modo che si possa ugualmente pensare che le “cose” che parlano e si relazionano al protagonista, spronandolo a guardare in faccia la realtà e a reagire con la massima forza di volontà interiore, possano essere reali persone. La richiesta di aiuto del protagonista trova delle risposte e del feedback in canzoni come Tulpa, Imaginary friends, Lies of vampire. Rispettivamente, da un punto di vista strettamente paranormale ed esoterico, queste figure che si approcciano al protagonista, sono: una proiezione mentale del protagonista che prende vita autonoma, voci di defunti abitanti nel luogo dove si svolge la canzone e un angelo custode (il vampiro).

Ci parleresti un po’ dei musicisti che compongono la vostra line up? A giudicare dalle note allegate al vostro EP sembra esserci un nucleo centrale attorno al quale ruotano vari ospiti.
Fabio La Manna: Io mi occupo di basso e chitarre, ovviamente oltre alla composizione e alla scrittura dei testi e delle linee vocali. Davide Cardella ha contribuito, oltre che con le batterie, anche nel testo e nella musica di Lies of Vampire. Il tastierista è Charles Soulz, già noto nel mondo del progressive metal sudamericano, grande tastierista e persona. le due voci sono state affidate, esattamente come nel primo disco, a Marcello Vieira ed Ethan Cronin. C’è anche un intermezzo di sax di Patricio Bottcher e una terza voce in Imaginary Friends, di Elena Lippe.

Geometry of Chaos e la scena musicale rock nostrana

prog rock band

Come vedi la scena musicale in Italia in questo momento? Siete soddisfatti degli spazi che avete a disposizione per esprimervi?
Fabio La Manna: La scena musicale in Italia non brilla certo per musica diventata nicchia come il progressive, o per il metal undergound. Sappiamo tutti quali sono le correnti musicali più in voga e non c’è niente di più lontano del progressive metal… detto questo, ci sono locali e festival che tengono duro, come ad esempio il Veruno e la base di fan del genere non tende a diminuire.

Avete scelto la via dell’autoproduzione, tra l’altro avete pubblicato l’EP “Imaginary Friends” solo in digitale. Pensate di continuare su questa via?
Fabio La Manna: Ci sono stati numerosi costi imprevisti in questi anni. Il fatto di essere io l’unico finanziatore del progetto limita inevitabilmente anche il budget da poter investire per la realizzazione di alcune cose in più, come uscita fisica cd o vinile. Con le etichette ho avuto parecchie esperienze e sto attualmente valutando di proseguire con l’autoproduzione anche in futuro. Edizioni fisiche non ne escludo, ma per la diffusione della mia musica non sono la priorità rispetto al digitale.

Fabio La Manna e la dimensione live

Geometry of Chaos

Vedendo le vostre pagine pare che siate una band che si esprime prevalentemente in studio. Vi piace la dimensione live? Avete in programma di suonare dal vivo in futuro?
Fabio La Manna: Per il momento escludo che a breve si possa andare sul palco, sia per la situazione live in generale in Italia sia, soprattutto, per la mia difficoltà a tirare su una lineup degna di rappresentare quello che è stato fatto nei due dischi; che è stato un lavorone “internazionale” con collaboratori da diverse parti del mondo. Se dovesse capitarmi il colpo di fortuna di poter portare sul palco una lineup all’altezza, non mi farei di sicuro scappare l’occasione. L’energia del palco e del live è qualcosa di unico, ed in passato ho davvero suonato in ogni situazione ed ho sempre bei ricordi.

Nel salutarti e ringraziarti, ti chiedo di parlarci un po’ dei vostri progetti futuri e di lasciare i contatti grazie ai quali i nostri lettori possono procurarsi i vostri lavori.
Fabio La Manna: Continuare a promuovere il disco in quante più forme possibile via internet, comporre nuova musica, provare cose anche diverse creativamente. L’ambizione è quella di migliorarsi sempre e dove è necessario. Il primo nostro CD è acquistabile in formato fisico ancora sui principali negozi online e potete chiederci qualsiasi info scrivendo direttamente a me su fabiolamanna79@libero.it
Invito a supportarci acquistando la nostra musica, però , preferibilmente via Bandcamp su geometryofchaos.bandcamp.com. Siamo inoltre su tutti i social, oltre alla musica su tutti i digital stores, abbiamo delle Tshirt e delle copie cd disponibili del disco precedente Soldiers of the New world order. Grazie mille per l’intervista e buona musica!

0 0 voti
Votami
Iscrizione
Notificami
0 Commenti
Feedback in linea
Vedi tutti i commenti
0
Fammi sapere cosa ne pensi, per favore commenta.x