L’esistenza di William Shakespeare è un argomento che ha suscitato dibattiti per secoli. Mentre molti considerano Shakespeare una delle figure più importanti della letteratura inglese, alcuni suggeriscono che potrebbe essere un personaggio di pura fantasia. Esaminiamo le prove e le teorie che supportano entrambe le posizioni.
Le Prove Storiche dell’Esistenza di Shakespeare
Documenti Ufficiali: William Shakespeare nacque a Stratford-upon-Avon nel 1564 e ci sono diversi documenti ufficiali che confermano la sua esistenza. Tra questi ci sono:
- Certificati di battesimo e matrimonio: Il certificato di battesimo di Shakespeare datato 26 aprile 1564 e il suo matrimonio con Anne Hathaway nel 1582.
- Registri di proprietà: Diversi documenti che mostrano l’acquisto di proprietà a Stratford e a Londra.
Numerosi contemporanei di Shakespeare, inclusi scrittori come Ben Jonson, hanno menzionato e lodato il suo lavoro. Jonson, in particolare, scrisse un epitaffio per Shakespeare, riconoscendolo come un grande poeta.
Teorie Cospirazioniste
Il Dibattito sull’Autore: Nonostante le prove, alcuni studiosi e appassionati mettono in dubbio l’autenticità di Shakespeare come autore delle sue opere. Le teorie più comuni includono:
- La teoria di Oxford: Alcuni sostengono che Edward de Vere, il 17° Conte di Oxford, fosse il vero autore delle opere di Shakespeare. Argomentano che de Vere avesse l’istruzione, il background aristocratico e le esperienze di vita necessarie per scrivere tali opere.
- La teoria di Bacon: Un’altra teoria suggerisce che Francis Bacon, filosofo e scrittore, potrebbe essere l’autore nascosto delle opere.
I sostenitori di queste teorie spesso citano la mancanza di documenti autobiografici di Shakespeare e la presunta disparità tra la sua educazione e la complessità delle opere. Queste argomentazioni non sono accettate dalla maggior parte degli studiosi accademici.
William Shakespeare: Un Personaggio di Fantasia Inventato da una Donna?
La Teoria di Una Donna Dietro Shakespeare: Alcune teorie alternative più intriganti suggeriscono che Shakespeare potrebbe essere un personaggio inventato da qualcun altro. L’inventore di Shakespeare potrebbe essere stata una donna.
Durante il periodo elisabettiano, le donne avevano accesso limitato all’istruzione e non potevano partecipare attivamente alla vita culturale e artistica come gli uomini. Questo contesto restrittivo ha portato alcuni a ipotizzare che una donna di talento, desiderosa di esprimere la sua creatività e intelligenza, potesse aver trovato un modo per farlo attraverso una figura maschile fittizia.
Possibili Candidate
Alcune delle candidate più frequentemente menzionate in questa teoria includono:
- Mary Sidney Herbert, Contessa di Pembroke: Mary Sidney era una poetessa, traduttrice e patrona delle arti. Era ben educata e aveva accesso ai circoli letterari del tempo. Alcuni suggeriscono che avesse la conoscenza e il talento per scrivere le opere attribuite a Shakespeare.
- Emilia Bassano: Emilia Bassano, una delle prime poetesse pubblicate in Inghilterra, è stata suggerita come un’altra possibile autrice delle opere shakespeariane. Le sue opere mostrano un’eccezionale padronanza del linguaggio e dei temi che potrebbero essere associati a Shakespeare.
Argomenti a Favore della Teoria
Anonimato e Pseudonimi: Le restrizioni sociali del tempo avrebbero costretto una donna talentuosa a nascondere la propria identità dietro uno pseudonimo maschile. Utilizzare il nome William Shakespeare avrebbe permesso a una donna di pubblicare le sue opere senza affrontare la discriminazione e le limitazioni imposte alle donne.
Alcuni studiosi hanno analizzato i temi e i personaggi delle opere di Shakespeare, notando una profondità e una comprensione delle questioni femminili che potrebbero suggerire una sensibilità femminile. Le eroine shakespeariane sono spesso complesse, forti e indipendenti, tratti che potrebbero riflettere l’esperienza di una donna.
Le Verità Storiche su Shakespeare: Distorsioni attraverso i Secoli?
Il dibattito sull’autenticità delle opere di William Shakespeare e sulla sua vera identità è stato un argomento di discussione per secoli. La possibilità che le verità storiche siano state distorte nel corso del tempo è un quesito affascinante e complesso.
Mancanza di Documenti Originali: Uno dei problemi principali nella ricerca della verità storica su Shakespeare è la mancanza di documenti originali. Molti dei manoscritti delle sue opere non sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. Le opere di Shakespeare sono state pubblicate per la prima volta nel First Folio del 1623, sette anni dopo la sua morte, compilate dai suoi colleghi John Heminges e Henry Condell. La fedeltà di queste trascrizioni agli originali è incerta. La trasmissione orale e scritta delle informazioni nel corso dei secoli ha inevitabilmente portato a distorsioni e interpretazioni personali. Le biografie di Shakespeare scritte secoli dopo la sua morte si basano su fonti che possono essere incomplete o interpretate in modo errato.
Manipolazione delle Prove
Alcuni teorici suggeriscono che le prove storiche potrebbero essere state manipolate nel corso dei secoli per sostenere una determinata narrativa. Ad esempio, le biografie di Shakespeare scritte nel XIX secolo riflettono spesso le opinioni e i pregiudizi del tempo, piuttosto che basarsi su prove concrete. Le interpretazioni contraddittorie delle opere di Shakespeare e delle poche informazioni disponibili sulla sua vita hanno portato a numerose teorie alternative. L’assenza di una biografia dettagliata e di documenti personali ha lasciato spazio a speculazioni e ipotesi diverse.
La maggioranza degli studiosi accademici accetta che William Shakespeare di Stratford-upon-Avon sia il vero autore delle opere attribuite a lui. Essi basano questa conclusione su una vasta gamma di prove documentarie e testimonianze contemporanee. Gli accademici criticano le teorie alternative come speculative e spesso basate su prove circostanziali o interpretazioni forzate di documenti storici. Non esiste alcuna prova concreta che collega direttamente de Vere, Bacon o altri candidati alle opere di Shakespeare.
Otello: Un’Opera Maledetta?
“Otello, il Moro di Venezia” è una delle tragedie più famose di William Shakespeare, ma nel corso degli anni ha guadagnato la reputazione di opera maledetta. Si dice che numerosi attori che hanno interpretato i ruoli principali siano stati colpiti da sfortune o addirittura morte prematura. Nel corso degli anni, numerosi attori e attrici associati alla produzione di “Otello” hanno riportato sfortuna e tragedie come: Edwin Booth, Lawrence Barrett, John Gielgud, Paul Robeson.
Coincidenze? O superstizione a teatro? Il teatro è da sempre un luogo fertile per superstizioni e leggende. Molti attori e tecnici di scena credono in maledizioni legate a specifiche opere o ruoli. “Otello”, con la sua intensa drammaticità e temi oscuri, si presta particolarmente a queste credenze.
Origini della Maledizione
Le voci della maledizione di “Otello” iniziarono a circolare nel XIX secolo, quando diversi incidenti e tragedie coinvolsero attori impegnati nella rappresentazione dell’opera. In conclusione, mentre non esistono prove concrete di una vera e propria maledizione, le storie di incidenti e morti premature continueranno a alimentare il mito. Indipendentemente da queste leggende, “Otello” rimane una delle opere più potenti e influenti di Shakespeare, un capolavoro che continua a affascinare e a sfidare gli attori di tutto il mondo.
Mentre il dibattito sull’identità di Shakespeare continuerà probabilmente per molti anni, le prove disponibili supportano fortemente l’idea che William Shakespeare fosse una persona reale e l’autore delle sue celebri opere. Le teorie alternative, pur intriganti, non hanno fornito prove sufficienti per sostituire il consenso accademico prevalente.
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