Cellulari si’ o no durante i concerti? La questione è stata negli ultimi tempi sollevata dai bravissimi Placebo e dal loro frontman Brian Molko. Da notare che i Placebo sono attualmente in tour in Italia, con varie tappe anche in Europa, per promuovere il loro ultimo album, “Never let me go”. Dunque Molko, lo scorso 26 giugno durante uno spettacolo della band a Dublino ha interrotto bruscamente i fan per esortarli a mettere via i telefoni e a non fare riprese. D’altronde i Placebo, in un loro precedente comunicato stampa, erano stati chiari affermando quanto segue. “Cari fan dei Placebo vorrei chiedervi gentilmente di non passare il tempo facendo video con i vostri telefoni cellulari durante il concerto. Questo rende la performance dei Placebo molto più complicata. Rende più complicato connetterci con voi e comunicare efficacemente le emozioni delle nostre canzoni. In più è una mancanza di rispetto nei confronti degli altri spettatori che vogliono guardare lo spettacolo, non il retro del vostro telefono. Per favore, SIATE QUI ED ORA, nel presente e godetevi il momento. Perchè questo esatto momento è unico e non si ripeterà…”.
Cellulari no…
Ora la questione è davvero complessa perché ci sono molti aspetti che possono a mio avviso essere condivisibili con quanto sostenuto dai Placebo. Assistere ad un grandioso spettacolo ruotando continuamente la testa perché davanti a te si innalzano decine di cellulari che non permettono davvero una vista “pulita”, completa, nitida è a mio avviso davvero fastidioso. In qualche modo ti distrae, non ti permette una piena fruizione dello spettacolo, sei sempre lì ad aggiustarti dietro agli altri, i quali innalzano a più non posso i loro smartphone, cercando di ottenere la visuale perfetta. Ed è vero, è per tutti, una mancanza di rispetto. Chi di noi non l’ha sperimentato? Anni e anni fa quando non c’erano gli smartphone assistevamo semplicemente e realmente all’ evento, come dicono i Placebo. Eravamo “nel qui ed ora”, godendoci ciò che vivevamo in quel momento e portandocelo nel cuore. Ora il cellulare è come una terza mano, strumento divenuto indispensabile per dire a tutti ciò che stiamo facendo. Cosi si posta prima dell’inizio del concerto, durante l’esibizione e dopo la fine del concerto in un disperato tentativo di dire a noi stessi, ma soprattutto agli altri, che noi c’eravamo e abbiamo vissuto quell’esperienza. Ma l’abbiamo davvero vissuta? Dall’altra parte inutile sottolineare invece che lo smartphone ci dà la possibilità di rivivere le emozioni, le esperienze. Possiamo immortalare per sempre momenti, volti, in questo caso dei nostri amati idoli, performance, situazioni che custodiamo amorevolmente nella memoria dei nostri cellulari e che possiamo sempre “rivivere”.
Cellulari si’…
E dunque cosa fare? Cellulare si’ o cellulare no? E’ giusto non usarlo? E’ liberatorio disfarsene? I Placebo hanno ragione nel vietarne l’uso durante le loro esibizioni? Ricordiamo che anche Bob Dylan ha deciso di vietare l’utilizzo dei cellulari che distrae chi li usa e che si trasformano in un’ illuminazione parallela a quella unica del palco. E anche Madonna è in prima linea nel non consentire di fare riprese, foto e registrazioni.
Insomma tutto si riproduce, tutto si condivide, tutto si diffonde. A scapito della realtà “del qui ed ora”, delle sensazioni presenti in un live show, della sorpresa che un’esperienza musicale può darti. Ma forse anche a scapito della sua legittimità…?