Jonas Reingold: tour in Usa con Steve Hackett

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Jonas Reingold sta per ripartire in tour in Usa con Steve Hackett. Il bravissimo bassista svedese che si è fatto conoscere per la band Karmakanic e per la permanenza di anni nei The Flower Kings, si appresta a calcare i palcoscenici statunitensi insieme alla band del notissimo ex chitarrista dei Genesis. La parte Usa del Foxtrot At Fifty + Hackett Highlights prenderà il via il prossimo 3 ottobre da Montreal, Canada, per poi estendersi fino al 18 novembre facendo tappa a Los Angeles (CA). Ma Steve, che è subentrato nei Genesis al posto del membro fondatore Anthony Phillips, ha giocato d’anticipo. In questi giorni, infatti, ha pubblicato Foxtrot At Fifty + Hackett Highlights: Live In Brighton e il video Can Utility And The Coastliners, tratti dalle scorse date UK della tournée. Backdigit.com ha intervistato Jonas Reingold per saperne di più della sua esperienza con Steve Hackett e dei suoi personali futuri progetti…


Photo Credits: Diana Seifert

La band di Steve Hackett tra carriera solista e i Genesis

E’ sempre un piacere per il pubblico venire a riascoltare brani classici di Steve Hackett e dei Genesis ma di certo è anche un duro lavoro per voi della band. Tra tanti show che avete tenuto durante lo scorso tour c’è stato un momento in cui ti sei sentito davvero esausto?
In effetti ci sono delle volte in cui ti senti veramente molto stanco ma questo è dovuto per lo più ai voli che a volte ti costringono ad alzarti alle sette, sette e mezzo del mattino. La sera precedente magari hai dormito solo quattro o cinque ore perché c’è stato lo show. Ovviamente quando si verificano cose del genere non sei al top della forma ma facciamo sempre molte prove e siamo preparatissimi. Quindi anche quando siamo stanchi riusciamo comunque a tenere uno standard alto e a suonare esattamente come facciamo quando siamo al meglio della forma. Direi quindi che le nostre serate peggiori sono comunque di alto livello. Questo deriva anche dal fatto che sono tanti anni ormai che suoniamo tutti insieme.

Il bello di essere il bassista di Steve Hackett

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Da sin. Roger King, Rob Townsend, Nad Sylvan, Steve Hackett, Jonas Reingold, Craig Blundell

Secondo te qual è l’aspetto più bello di far parte della band di Steve Hackett ed essere così vicino ad un gentleman e ad un musicista tanto ispirato come lui?
La cosa migliore di essere il bassista di Steve è che davvero come dici tu è un gentleman e che lui e sua moglie Jo fanno davvero un bel team. Ci trattano molto bene e questa è un’ottima cosa. Poi c’è il fatto che la sua musica mi piace molto e poterla suonare sera dopo sera è una benedizione. Su ogni cosa poi metto l’elevato standard della band che rende il tutto un po’ una sfida perché devi essere bravo per suonare con lui. Si’, sono stato fortunato a poter suonare in questa band ma mi sono preparato per anni per affrontare una cosa del genere. Ho fatto tanto esercizio, ho suonato in tante band, questo lavoro non mi è certo caduto dal cielo!

Il set del concerto è veramente pieno di pezzi bellissimi quindi questa domanda sarà davvero difficile per te da rispondere. Ma qual è il pezzo che ti piace di più suonare dal vivo?
Ci sono tante belle canzoni in questo set che dura circa due ore. Suoniamo un po’ di materiale solista di Steve e poi finiamo per suonare tutto Foxtrot dei Genesis. Per quanto riguarda i pezzi di Steve solo mi piace molto Camino Royal perché ha tanta improvvisazione e io amo improvvisare. C’è un lungo assolo sia di Steve che di Rob Townsend che non appare nell’album quindi è una cosa nuova ed è differente ogni sera. Poi mi piace suonare Get ‘Em Out by Friday da Foxtrot perché è un pezzo che ha un linea di basso molto stimolante, divertente da suonare. Ci suono tante sezioni diverse. E poi direi anche Watcher of the Sky.

Photo Credits: Diana Seifert

Craig Blundell e Nick D’Virgilio nella band di SH

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Parliamo della sezione ritmica ovvero tu e il batterista della Steve Hackett band. Recentemente durante le date della fine dello scorso anno, ti sei ritrovato a suonare con Nick D’Virgilio dei Big Big Train che ha rimpiazzato temporaneamente Craig Blundell. Quali diresti che sono le maggiori differenze tra l’uno e l’altro batterista?
Prima di tutto, vorrei dire che sia Nick D’Virgilio che Craig Blundell sono due grandi musicisti e il mio parare su di loro è molto positivo. Craig probabilmente è più tecnico rispetto a Nick ma Nick è probabilmente più concentrato sul groove e quindi entrambi hanno dei lati molto positivi. Credo che per me come bassista sia magnifico poter suonare con batteristi di questo livello. Negli anni ho suonano con tanti, tanti bravi batteristi ma alcuni proprio spiccano. Loro due ad esempio sono molto talentuosi ma certo, molto dipende anche dalle canzoni, dalla serata, dall’umore. Non ce n’è uno dei due che preferisco. Sono entrambi grandiosi.

Jonas Reingold: non solo Steve Hackett

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Parliamo della tua carriera al di là della tua collaborazione con Steve Hackett. Sappiamo che hai un altra band i Karmakanic. Puoi darci qualche anticipazione riguardo i tuoi futuri progetti?
Si hai ragione sto portando avanti alcuni progetti a parte il mio lavoro con Steve Hackett, Al momento sto lavorando ad un nuovo album dei Karmakanic. In passaot abbiamo pubblicato cinque o sei album e questa band va avanti ormai da più di vent’anni. Devo ancora finire di comporre alcuni pezzi che spero ci terminare entro quest’anno. Sto anche mettendo insieme un box dei due primi album della band che sarà stampato anche in vinile in formato sei cd. Ci sarà un box con cento pagine di booklet e tante fotografie dei vecchi tempi, la nostra storia, i testi delle canzoni…

Steve Hackett, Jonas e l’Italia

L’Italia è sempre stato uno dei paesi preferiti da Steve Hackett per i suoi concerti e probabilmente anche uno dei tuoi paesi preferiti dove suonare. E’ così, e quali sono le cose che ti piacciono di più del nostro paese?
Penso che l’Italia sia ottima per Steve Hackett e per tutto ciò che è collegato ai Genesis. Per quanto ne so il vostro è stato il primo paese al di fuori dell’Inghilterra dove i Genesis negli anni Settanta sono diventati famosi. Quindi i Genesis hanno frequentato l’Italia negli ultimi cinquant’anni. Hanno una audience molto forte qui e questo ovviamente vale anche per Steve. Mi piace sempre suonare in Italia. Il cibo è buonissimo e così il clima anche se quest’anno devo dire che la vostra estate è stata un pochino troppo calda. Infatti spesso siamo dovuti rimanere nelle camere d’albergo e non siamo potuti uscire per il gran caldo. Ma in generale è un paese grandioso con una favolosa cultura. Ad esempio la località dove abbiamo suonato a Roma, il Teatro Romano di Ostia Antica, è un posto stupefacente.

Puoi dirci qualcosa del tour statunitense di Steve Hackett che sta per partire?
Torneremo in tour tra breve, staremo in giro per sette settimane, credo siano circa trentacinque show. Di base suoneremo la stessa scaletta che abbiamo fatto in Italia. Probabilmente in Canada e Stati Uniti suoneremo due set. Il primo con il materiale solo di Steve e il secondo con l’intero Foxtrot. Non vedo l’ora di partire. E’ favoloso poter suonare con un musicista come Steve, girare per il mondo e incontrare tante persone simpatiche. Spero tanto che torneremo in Italia già il prossimo anno. Sarebbe bellissimo cosi potrò mangiare la vostra buonissima pasta e tutti gli altri piatti gustosi della vostra tradizione culinaria.

Photo Credits: Diana Seifert

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