Crazy Lady Prog: intervista a Lorella Brambilla

Occhi chiari, sguardo intenso, accento milanese – per chi non ne avesse dedotto le origini dal cognome – Lorella Brambilla è una figura ben nota tra gli addetti ai lavori del Prog italiano. Ha iniziato a fare da tour manager al Banco del Mutuo Soccorso nei primi anni Ottanta. Ha vissuto assieme al gruppo il successo di Moby Dick e ancora oggi, dopo tutti questi anni, potete trovarla a bordo palco della band romana mentre canta e salta a ogni concerto. Attualmente legata anche a La Cruna del Lago, nuovo gruppo prog toscano, ne segue gli sviluppi con cura. Ma anche con entusiasmo e con quella passione pressoché inesauribile che ha sempre contraddistinto il suo modus operandi. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Lorella in un suo raro momento di relax, approfittando della circostanza per conoscerla un po’ meglio. Questo è quello che ci ha raccontato di se stessa.

Lorella Brambilla e la vocazione da tour manager

Lorella Brambilla tour manager

Ciao Lorella, cominciamo dalla più scontata delle domande: Cosa significa essere una tour manager?

Significa essere amica, governante, tuttofare, sarta, buttafuori. Devi essere pronta a rivestire ognuno di questi ruoli al momento del bisogno. Come tour manager devi metterti a disposizione dell’artista e saper sempre dare priorità alle sue esigenze. In generale significa essere pronti a gestire qualsiasi imprevisto, perché non tutti i concerti filano lisci come l’olio. Spesso puoi ritrovarti alle prese con una serie di complicazioni in cui è necessaria una bella dose di autocontrollo. Nel rapporto con gli organizzatori, invece, la difficoltà maggiore sta nel farsi rispettare, soprattutto se sei donna. Il nostro non è proprio un ambiente di chierichetti e con le donne lo è ancora meno. E infine essere tour manager significa amare il viaggio, essere sempre con la valigia a portata di mano.

Come hai iniziato questa avventura?

Nella maniera più inaspettata. Lavoravo in un’agenzia pubblicitaria, dove ho conosciuto un collega che poi sarebbe diventato un mio grande amico. Una sera di maggio 1982 mi ha raccontato di essere entrato in contatto con l’entourage del Banco; gli avevano proposto di diventare il tour manager della band. Si dà il caso che il mio amico non avesse la patente, così mi ha chiesto se potevamo farlo insieme. Io avevo 21 anni e la prospettiva di lavorare nel mondo della musica mi attraeva moltissimo, per cui ho detto subito di si’. Ho parlato con i miei genitori e nonostante qualche contrasto con mia madre ho vinto io! Così è cominciata l’avventura, con una tournée fantastica che mi ha portato in giro per l’Italia tutta l’estate, dalla fine di giugno fino ai primi di settembre. È stata sicuramente la stagione più bella della mia vita.

Una carriera ricca di ricordi

C’è un evento della tua carriera a cui ti senti particolarmente legata, proprio per l’apporto determinante che sei riuscita a dare?

Di eventi ne ricordo alcuni veramente memorabili, ma uno in particolare risale al 2021. Eravamo al prog festival di Veruno e ci avevano chiesto di fare il soundcheck alle 10:00 del mattino, impresa già di per sé alquanto laboriosa. Nonostante tutto ero riuscita a tirare giù dal letto i ragazzi ed eravamo arrivati puntuali all’appuntamento con i fonici. Dopo il pranzo avevamo un breve momento di relax e poi nel pomeriggio saremmo andati a un incontro con i fan. Verso le 16:00, di punto in bianco, una serie di imprevisti ha rischiato di compromettere non solo l’incontro, ma anche l’esibizione vera e propria. Ho passato il pomeriggio a risolvere le varie incombenze fino che, poco prima del concerto, tutto si è risolto. Lo spettacolo è filato via liscio e la magia di Veruno ha fatto il resto. È stato sicuramente uno dei concerti più belli del Banco, ma anche una faticaccia di quelle che non si dimenticano.

Lorella e gli anni ’80

tour manager gruppo rock

Gli anni ’80 hanno rappresentato per te un periodo di grandi eventi musicali e di incontri con artisti immensi. Chi di loro ti ha lasciato un ricordo particolare?

Nei primi anni ’80 dovevamo suonare al festival dell’unità a Bologna: siamo arrivati sul posto la sera prima del concerto e abbiamo deciso di fare un sopralluogo. Una volta raggiunta la location abbiamo trovato Pino Daniele che si esibiva con la sua band storica: Tullio De Piscopo alla batteria, James Senese al sax, Tony Esposito alle percussioni etc. Ti lascio immaginare l’emozione nel poter assistere, a pochi metri dal palco, alla performance di Pino in uno dei suoi periodi più creativi e per di più con una formazione strepitosa. Un altro ricordo bellissimo riguarda la trasmissione televisiva Azzurro, che si svolgeva nei primi anni ’80 al Teatro Petruzzelli di Bari. Il Banco si trovava lì per il lancio di Moby Dick e tutti gli artisti presenti alla manifestazione alloggiavano nello stesso hotel. Per cui poteva capitare di scendere nella hall e ritrovarsi a tu per tu con Franco Califano, Fred Bongusto e tanti altri. Dopo la trasmissione la serata continuava in albergo e lì si rideva e si scherzava fino al mattino. In una di queste occasioni ho anche conosciuto Alan King, che allora suonava il sax con Vasco Rossi e che per un periodo è stato il mio fidanzato.

Tour manager del Banco del Mutuo Soccorso e de La Cruna del Lago

La Cruna del Lago

Da anni sei la tour manager del Banco, ma negli ultimi anni collabori con una nuova Prog band, La Cruna del Lago. Può dirci qualcosa di questa nuova avventura?

Sono innamorata di loro. Li ho conosciuti al Trasimeno Prog nel 2021. Gli organizzatori del festival avevano coinvolto questa nuova band per l’apertura al Banco e quando, in un pomeriggio rovente di Agosto, sono arrivata alla Rocca del Leone che tutti gli anni ospita l’evento a Castiglione del Lago, li ho trovati che stavano facendo il soundcheck. Sono rimasta folgorata dalla loro bravura, avevano un’energia incredibile e durante le prove sorridevano in continuazione. Anche la loro performance è stata sorprendente, se consideriamo che stavano presentando i loro inediti in un festival importante e per di più davanti ai fan di un gruppo storico. Dopo lo spettacolo, a cena, ho scoperto che oltre che bravi sul palco erano anche persone meravigliose. Da quella sera non li ho più lasciati, infatti da tre anni lavoriamo insieme. Li seguo nei concerti e in più ho organizzato la presentazione a Milano del loro primo disco Schiere di Sudditi. Con questi ragazzi mi diverto da morire; abituata a gestire una macchina bellissima ma impegnativa come quella del Banco, fare da tour manager alla Cruna è per me una vacanza.

I progetti futuri di Lorella Brambilla

Per concludere, diamo uno sguardo al futuro. Come ti vedi tra dieci anni?

Finché le forze reggono continuerò a fare la tour manager e a voler bene ai miei artisti! (risate, n.d.r.) L’ambiente musicale è stupendo, ma non puoi resistere se non ci metti il cuore. E io il cuore lo metto sempre in tutto ciò che faccio. Per cui avrò cura dei miei tesori e starò accanto alle persone che adoro per continuare a condividere con loro successi ed emozioni.

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