Una psichedelica Odissea Rock – Gli accordi spezzati di Roberto Maggi (BastogiLibri, 2024)
C’è romanzo e romanzo. Per quanto l’accezione possa definirsi ampia, l’etichetta solitamente addossata a romanzo risulta per certi versi inadeguata per quest’opera di Roberto Maggi,
nella quale confluiscono sì storie, ma aritmicamente intrecciate tra loro e attraversate da ampie digressioni poetiche nonché da insolite “composizioni” sospese tra il versante lirico e sonoro.
Romanzo, dunque? Si, ma decisamente sui generis, una sorta di lavoro sperimentale che rasenta, per rimanere in ambito musicale, il moderno cross-over.
Va subito detto che fin dall’inizio il libro si presenta intriso di musica, manifestando chiaramente il suo gustoso menù di contenuti con l’esergo iniziale che rimanda alla memorabile “Discovery” dei Rush, parte essenziale della Suite e omonimo album “2112”.
Già la copertina in suggestivo bianco e nero opera dell’autore ci suggerisce in mirabile sintesi i caposaldi su cui tutto ruota, così come fa l’ambivalenza del titolo, quegli “accordi” riferibili sia al mondo delle relazioni che delle armonie musicali.
Ogni storia si va così dipanando attraverso il sostegno annunciato dai brani citati a inizio capitoli, e il suggello originalissimo adottato nelle chiuse di alcuni di essi mediante delle stesure poetico-musicali (interposte tra note)
che si ispirano a brani classici soprattutto della sfera del rock, e che rappresentano delle autentiche gemme a corredo del testo.(psichedelica Odissea Rock)
D’altronde già nella caratterizzazione dei termini utilizzati per nominare i capitoli (Album Oro, Platino e Argento) che i sotto capitoli (Brano 1, 2 e così via…)
si rende chiara l’intenzione dell’autore di procedere come per partiture, senza un sequenziale ordine logico-cronologico, ma procedendo a balzi temporali che rendono decisamente complessa la ricostruzione omogenea delle vicende.
Flashback
Ogni personaggio si muove in un percorso univoco e parallelo, raccontandosi in un progressivo flashback,
fino a mostrare i punti chiave in cui i binari di ognuno di essi si sono incrociati, si incrociano e si incroceranno con l’altro.
C’è il rischio oggettivo di perdersi, in questi “scambi” a volte caotici, ma a ben leggere (e rileggere) gli incasellamenti dell’ordito, ci si accorgerà che gli stessi si incastrano in modo rigoroso.
Non che ce ne sia un assoluto bisogno: il bello di questo scritto sta nel lasciarsi trasportare nel flusso del suo incedere, inoltrandosi nelle fughe sia reali che metaforiche che si inoltrano e frugano nei pensieri, scandagliando gli stati d’animo e le increspature emotive dei vari caratteri.
Verrebbe quasi da pensare che al di là del racconto, di per sé seducente, ciò che prema all’autore sia appunto concentrarsi e soffermarsi sull’analisi psicologica dei protagonisti,
in un processo introspettivo via via più acuto, ove individuare e possibilmente sbrigliare i nodi densamente oscuri che li attanagliano.(psichedelica Odissea Rock)
Accordi spezzati e il suo stile libero
E mentre si sfogliano le pagine, si avverte la sensazione che ci si avvicini a una sorta di climax: tutta la narrazione sembra tendere infatti a un punto di convergenza cruciale,
nel quale far confluire tutte le componenti in gioco e dove ci si attendono le debite rivelazioni, in un crescendo musical-emotivo-esistenziale intrigante e di progressiva tensione.
A tutto ciò concorre anche uno stile in certi tratti fuori dagli schemi, liquido, libero: come per rendere il racconto un flusso senza ostacoli, maggiormente aderente al corso dei pensieri. Niente di assolutamente nuovo, per carità, però con quel tocco di innovazione che non sempre è facile riscontrare nell’odierna letteratura.
Come in una pellicola cinematografica che sveli, fotogramma dopo fotogramma, lo sviluppo delle sequenze – senza troppo spiegare ma solo ricorrendo alla visione – così il romanzo di Roberto Maggi gli Accordi spezzati mostra luoghi, paesaggi, scorci naturali come nel più suggestivo dei road-movie (casuale sarà la citazione testuale e musicale di “Easy Rider”?),
ma anche, al contempo, interni e ambientazioni intime, più assimilabili alle scene di un teatro o di un concerto da camera, in un contrapporsi interno-esterno che ha del vertiginoso,
così come nella vertigine cadono le voci incrinate e derelitte degli attori che popolano questo affresco psico-drammatico, ma che infine -non senza salutari guizzi d’ironia- risorgere sapranno dalle proprie rovine, alla ricerca di una ragione di vita e di una personale via di guarigione. (psichedelica Odissea Rock)
Note Biografiche
Roberto Maggi nasce a Roma, dove si laurea in scienze biologiche. Amante della natura, indirizza i suoi interessi professionali e personali verso tematiche legate all’ambiente e all’ecologia.
Inizia a scrivere fin dall’adolescenza, nutrendo una particolare passione per la poesia.
I suoi versi raccontano la storia di una vita, intraprendendo viaggi volti alla cattura di stati d’animo sottili e sfuggenti o fotografando momenti di natura meditativa: una finestra sempre aperta sull’anima, dove la parola è alla ricerca costante della musicalità.
Le opere
Nel 2014 pubblica la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Schegge liquide”, edita da Aletti. Il libro ottiene un attestato di merito nel premio Internazionale Città di Cattolica (2015). Seguono apparizioni su varie antologie poetiche, “Federiciano 2014” (Ed. Aletti), “Vivo da
Poeta” (Ed. Montecovello), “Premio Erato” 2015 (Ed. Montecovello, con menzione di merito), nonché la sua prima pubblicazione in prosa, il racconto breve “Irish blues”, nell’antologia “1000
parole” (2015, Ed. Montecovello).
Nel 2015 avvia, insieme al pianista Theo Allegretti, un progetto che unisce poesia e musica, la performance “Suoni di-versi”,
dove il dialogo tra i rispettivi linguaggi espressivi supera la tradizionale formula del “Reading-concerto”.
Questa performance è stata realizzata in diversi contesti, tra cui anche manifestazioni pubbliche (“SeminarLibri” di Tivoli, “Pigneto Città Aperta” di Roma, “Giornata mondiale della Terra” – Perugia 2016).
Nell’aprile del 2019 viene pubblicata la raccolta di racconti “Suites di fine anno”, edita dalla Florestano Edizioni.
Del libro si occupano numerose riviste (Duels, La Gazzetta dello spettacolo, Prisma, Menabò, Poesia e Letteratura, Onda musicale, Daily News, Elapsus, MediaVox, International WebPost), trasmissioni radiofoniche (Rai Radio3, Radio Più Roma, Radio Emme, Radio Giano) e blog letterari.
Nel marzo 2020 il libro si attesta tra le opere vincitrici del Premio Wilde (2° posto assoluto).
Nel 2019 viene inoltre pubblicata la raccolta antologica “Il diario della Natura” (Fuorilinea
Edizioni) che lo vede coinvolto in triplice veste: come ecologo, in qualità̀
di curatore dell’Introduzione al volume; come poeta, con tre componimenti acclusi; e come fotografo, con l’inserimento di un suo scatto a soggetto naturalistico.
A partire dal 2020 si dedica saltuariamente all’attività di articolista, con la pubblicazione di
recensioni critiche dedicate a libri e autori.
2021 Seconda raccolta
Nel gennaio 2021 viene pubblicata la sua seconda raccolta di poesie dal titolo “Scene da un interno”, pubblicata da Terra D’ulivi Edizioni. Recensioni e interviste relative alla raccolta sono apparse su varie riviste, tra cui Poesia e Letteratura, Tutto Ballo Enjoy Art, Elapsus, Menabò, Prisma, Il Giornalaccio, The Serendipity Periodical, nonché su diversi blog letterari e trasmissioni radiofoniche.
- Nel giugno 2021 il libro si aggiudica il Premio Speciale Sezione Resilienza all’interno del Premio Astrolabio 2020/2021.
- Nel novembre 2022 si attesta al secondo posto nel Premio di Poesia La Repubblica dei poeti, con la poesia “Isole – Risvegli di mare” (Sezione poesia inedita).
- Nell’agosto 2023 si classifica al secondo posto nel Premio Astrolabio 2023 – Sezione 100 parole per un racconto – con l’opera inedita “Breve apologo zen”.
- Ad ottobre 2023 si classifica al 3° posto nel Premio Letterario Città di Orvieto – Sezione Prosa con il racconto “Scotch Ballad”.
- A Novembre 2023 gli viene riconosciuto il 4° posto (Menzione d’onore) all’interno del Premio Editoriale Letterario il Croco di Pomezia con la poesia “Cantilena quasi d’amore”.
- Nel giugno 2024 viene pubblicata la sua seconda opera in prosa, il romanzo “Gli accordi spezzati”, edito dalla Bastogi Libri.
Tra le sue passioni, oltre la letteratura, l’arte, il cinema, la fotografia e soprattutto la musica, che segue con invariato entusiasmo.
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