Aiutiamo Ron: giovane e sfortunato bulldog americano che ha tanto bisogno di qualcuno che lo ami
Ron, un cane ancora giovane, ma che ne ha viste già tante tra abbandoni, maltrattamenti e violenze. Tanto da ammalarsi, cadere in ansia, diventare vittima dello stress. Ma fondamentalmente alla ricerca del contatto con l’essere umano, desideroso di giocare e correre, di avere qualcuno che lo faccia sentire “il suo cane”. Tania Capriotti, la “piccola volontaria” ha chiesto alla volontaria Federica Fabiani di raccontare a BACKdigit.com la triste storia di Ron, dal giorno del suo recupero.
Attualmente è possibile “allungare una zampa” a questo cagnolino partecipando al gofund organizzato proprio per lui da Federica (insieme a Lucia artefice del recupero del cane). Pochi soldini indispensabili per continuare a curare Ron e per mantenerlo nella pensione dove si trova ora. Ma sarebbe bello anche se questo energico cane trovasse finalmente un padrone, una persona esperta, che sapesse trattarlo e che riuscisse a regalargli equilibrio ed affetto. Grazie a tutti coloro che vorranno partecipare!
Federica Fabiani ci racconta la storia di Ron
“Ron è stato recuperato il primo settembre 2024 quando ci avvisano da un gruppo dell’Area Cani che c’è un cane in gravi condizioni con una famiglia di persone senza fissa dimora che stanno al Parco della Metro Garbatella. Io arrivo, mi accorgo della situazione. Ron ha il volto sfigurato ed è legato ad un cancello. Parlo con la persona che lo detiene e mi dice che lo ha preso da una famiglia che, per motivi di lavoro, ad agosto ha cambiato continente facendo il cambio di proprietà. Lui aveva visto un post di Ron sui social e se lo era andato a prendere. La “famiglia” precedente non ha verificato dove vivesse la persona che andava a prendere il cane.
Non sapeva che l’uomo praticamente vive in una roulotte con la moglie e due figli. Così questa persona ha preso Ron che, visto il caldo e le scarse condizioni igieniche, la cattiva alimentazione, viene subito assalito dai parassiti. Per il fastidio, il prurito e il bruciore inizia a grattarsi fino a sfigurarsi il volto. Le persone che abitano intorno al Parco mi riferiscono anche di aver sentito delle grida e dei rumori provenienti dal camper. Grida rivolte verso il cane. Si presume che ci sia stato anche un maltrattamento fisico nei confronti di Ron. Negli ultimi giorni il cane viveva legato fuori dalla roulotte”.
L’arrivo di Federica e Lucia e il salvataggio di Ron
“A quel punto arriviamo io, Federica Fabiani e Lucia Ranieri, l’altra ragazza che ha recuperato Ron più altre persone. Però al momento del recupero solo io e Lucia rimaniamo con il cane. Discutiamo anche con la persona che ce l’aveva perché ad un certo punto non voleva più cederlo anche se gridava che l’avrebbe buttato nel Tevere. Lui stava aspettando un’Associazione animalista che, così gli avevano detto alcuni privati di zona, sarebbe dovuta arrivare. Lo avrebbero portato al canile Vallegrande. Fatto sta che non arriva nessuno quindi con forti pressioni, anche chiamando i Carabinieri, ci facciamo cedere il cane e lo la sera stessa lo portiamo dal veterinario.
Il veterinario ci dice che Ron ha una gravissima dermatite che avrebbe potuto tranquillamente arrivare all’osso, anche perché i cani hanno una soglia del dolore molto molto alta per cui avrebbe potuto anche andare avanti. Ci da una terapia e lo portiamo presso una una pensione che è anche un sanitario ed è li che Ron viene ricoverato. Nel frattempo io, con i documenti di Ron, contatto la famiglia che lo aveva dato al senza fissa dimora e loro rimangono sorpresi.
Avevano già sbagliato, perché non si erano preoccupati di dove andasse a finire il cane ma almeno contribuiscono per i primi due mesi, al pagamento della pensione. Ron resta in quella pensione un mese. Ma purtroppo anche alcuni volontari della stessa pensione non hanno dimestichezza con il tipo di cane che è Ron, un bulldog americano. Quindi Ron stando li purtroppo esce poco. Viene curato con le medicine che gli avevamo portato noi. Però sta spesso chiuso e il sanitario è un posto molto chiuso”.
Ron sotto stress
Quindi a livello emotivo si stressa ancora di più. Lui ha subito nel corso di un mese e mezzo l’abbandono e il maltrattamento e purtroppo in questa gestione della pensione non viene accudito come avrebbe dovuto essere. Per cui va sotto stress. Tutti questi passaggi di pensione sono avvenuti nel giro di pochi mesi, perché nessuna delle situazioni riusciva a colmare le sue ansie. In questi tre mesi si è verificato tre volte che quando io e Lucia, le persone che aveva riconosciuto come proprietari salvatori, Ron sia andato in protezione verso di noi. Ha quindi reagito mordendo le persone che gestiscono la pensione. Tutte e tre le volte è accaduto davanti a noi, quindi in un momento si stress. Lui non è riuscito a gestire le sue ansie proprio perché ha alle spalle solo mesi di stress, di maltrattamento, di perdita di riferimento.
Tante spese per lui
Ora fortunatamente sono cinque mesi che il cane è presso una pensione privata dopo paghiamo trecento euro al mese. Qui ha acquisito una persona di riferimento che riesce a dargli la giusta tranquillità emotiva. Esce, corre nel prato, sta imparando a gestire le sue emozioni. Ora con questa persona, in provincia di Napoli, ha riacquisito il suo modo di essere, quello di un molosso che ha bisogno comunque del contatto con l’essere umano.
Un cane come Ron in canile ci morirebbe perché vorrebbe dire vivere costantemente dentro una gabbia. Perché purtroppo non tutti possono e sanno gestire un cane come Ron. Ha bisogno di un riferimento sicuro, di una persona esperta che conosca tutti i suoi pregressi. Noi vorremmo con tutto il cuore che Ron potesse trovare una persona di riferimento che lo accudisca, che lo faccia suo, che lo senta il suo cane, che però deve avere coscienza del cane che è e della storia che ha alle spalle. Qualcuno che sappia gestirlo in un contesto in cui Ron possa sfogare tutta la sua energia. Considerando che questo cagnolino ha compiuto tre anni nel dicembre 2024 quindi ha tre anni e mezzo. E’ un cane giovane, energico con tanta voglia di giocare.
Un cane che vive per l’essere umano
Ma soprattutto lui vive per l’essere umano. Come si è attaccato tanto a me a Lucia, al punto da pensare di doverci difendere in talune situazioni, quanto adesso si è affezionato alla persona che ce l’ha in pensione. Per lui stiamo facendo tanti sacrifici perché trecento euro al mese sono tante. Noi vorremmo continuare a mantenerlo li in questa pensione per non creargli altri stress. In tutto questo a Ron è stata trovata una positività alla leishmania.
Per cui io ho cercato il migliore centro in Campania per questa patologia, che è quello del dottor Guido Oliva presso l’Università Federico II di Napoli ed ora Ron è in cura li. Fortunatamente la leishmania è al momento trattabile per cui lo stiamo gestendo con le medicine. Farà un successivo controllo. Ha una PCR negativa quindi ha fatto anche un prelievo del midollo che è fortunatamente negativo. Quindi lo stiamo trattando con medicinali inerenti a questo tipo di titolo di leishmania. A questo punto però si sono aggiunti anche i costi delle medicine. Per questo abbiamo messo in piedi un gofund chiedendo cortesemente a più persone possibile di partecipare ed aiutarci.
https://gofund.me/cb4a2641
Per saperne di più di Ron
Chiunque voglia notizia su Ron può contattarci. Ma anche chi sta magari facendo un pensiero sull’accoglierlo, sempre con tutte le dovute cautele. All’inizio noi siamo disposte a pagare per lui un educatore, disposte a seguire per i primi mesi dal punto di vista economico tutto il suo percorso. La persona che lo dovesse prendere deve essere esperta, conoscere i bulldog americani. Dovrebbe inoltre essere qualcuno che ha tanta voglia di amarlo, quello di cui ha maggiormente bisogno: un punto di riferimento che sappia amarlo come merita.
Per info e adozione contatta il numero +39.351.459.72.74
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