Borderland degli Amorphis: dove il cigno canta ancora, tra sogno, metallo e memoria

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Nel cuore dell’autunno nordico, quando le foglie si tingono di rame e il vento sussurra antiche leggende, gli Amorphis tornano a incantare con Borderland, un album che non si limita a essere ascoltato: si vive, si respira, si sogna. È un’opera che vibra come una poesia scolpita nel granito, dove ogni nota è una goccia di pioggia su un lago silenzioso, ogni parola un’eco di un tempo che non passa mai.

Il titolo stesso, Borderland, suggerisce un passaggio, una soglia, un territorio interiore dove si incontrano passato e presente, sogno e realtà. Gli Amorphis, con la loro inconfondibile miscela di melodic death metal, progressive e folk nordico, ci guidano lungo un percorso che è tanto musicale quanto personale.

Borderland
Amorphis

Amorphis Borderland: viaggio musicale tra luce, ombra e malinconia nordica

Ogni brano è una tappa:

The Circle apre Borderland come un portale. C’è qualcosa di cerimoniale nel suo incedere, come se stesse evocando forze sopite, memorie che non appartengono solo alla band, ma a chiunque ascolti. È il tipo di brano che non ti prende per mano: ti chiama. E se rispondi, ti ritrovi già dentro, senza sapere esattamente dove sei, ma con la certezza che ci sei sempre stato.

ASCOLTA The Circle

Bonesquel ritornello non esce più dalla mente. È diretto, magnetico, come una frase che ti torna in testa nei momenti più inaspettati. È uno di quei pezzi che ti seguono anche quando il disco è fermo.

ASCOLTA Bones

Fog to Fog è il momento in cui Borderland smette di raccontare e comincia a sussurrare. La nebbia che lo avvolge non è confusione, ma protezione. È un brano che non impone, ma accompagna. Ti invita a guardarti dentro, a lasciar andare ciò che non serve più, a trovare chiarezza proprio dove sembrava esserci solo foschia.

ASCOLTA Fog To Fog

The Lantern, invece, è pura bellezza. Un equilibrio perfetto tra luce e ombra, tra riff potenti e aperture melodiche che sembrano spalancare finestre su paesaggi nordici. È il brano che accende qualcosa dentro, che ti fa alzare lo sguardo e pensare: sì, c’è ancora qualcosa per cui vale la pena restare

ASCOLTA The Lantern

Ma è con Despair che Borderland mi ha davvero colpito. Non è solo una canzone: è uno spazio sospeso, un momento in cui tutto si ferma. La voce di Tomi Joutsen arriva dritta, senza filtri — a volte ruvida, a volte dolce — come se stesse parlando direttamente a qualcosa che tengo nascosto. Ogni volta che lo ascolto, sento che non serve dire nulla. Basta stare in silenzio e lasciarsi attraversare. È uno di quei brani che non ti chiedono di capire, ma di sentire. E io lo sento, ogni volta.

ASCOLTA Despair

Il Cigno Sulla Copertina: Simbolo Eterno

Nel folklore finlandese, il cigno è sacro, enigmatico, tragico e sublime. È il canto che precede la fine, ma anche il volo che annuncia la rinascita. In Borderland, il cigno spiega le sue stupende ali e ci invita a seguirlo: non verso la fine, ma verso un nuovo inizio. È il simbolo perfetto per un album che parla di confini, di transizioni, di identità che si dissolvono e si ricompongono.

Nella copertina di Borderland questo simbolismo prende forma visiva, in un modo che mi ha profondamente toccato. I toni sono quelli di un crepuscolo nordico: blu profondo come un lago silenzioso, porpora come il sangue antico delle leggende, oro spento come il ricordo di un sogno. Il cigno, al centro, non è solo un animale: è un presagio, un custode, un frammento di anima che galleggia tra le acque e il cielo.

Borderland
Amorphis – Borderland

Quando ho aperto la confezione del vinile, ho sentito un fremito. Il cartoncino ruvido tra le dita, il riflesso opaco della stampa … Borderland è entrato nella mia collezione non come un semplice album, ma come un monile prezioso. È lì, tra Silent Waters e Queen of Time, e ogni volta che lo guardo, mi ricorda che anche nei momenti di stasi, c’è sempre un confine da attraversare, un canto da ascoltare, un volo da compiere.

Borderland il nuovo album degli Amorphis : maturità, coerenza e bellezza che non cerca clamore

Borderland ha diviso la critica. Alcuni lo considerano un lavoro sincero e ben eseguito, che conferma la coerenza degli Amorphis. Altri lo giudicano meno sorprendente rispetto al passato. E forse è vero: non è un terremoto creativo, ma forse non vuole esserlo.

Borderland sceglie la via della maturità, della riflessione, del passo lento ma deciso. E in questo, trovo una sincerità che mi parla più di mille rivoluzioni sonore.

Borderland track list

The Circle
02. Bones
03. Dancing Shadow
04. Fog To Fog
05. The Strange
06. Tempest
07. Light And Shadow
08. The Lantern
09. Borderland
10. Despair
11. War Band
12. Rowan And The Cloud

Amorphis line up

Tomi Joutsen – Voce
Esa Holopainen – Chitarra Solista
Tomi Koivusaari – Chitarra
Santeri Kallio – Tastiere
Olli-Pekka Laine – Basso
Jan Rechberger – Batteria

Monia Degl’Innocenti


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