Gypsy Suite di Anthony Phillips in collaborazione con Harry Williamson, è uscito poche settimane fa in versione expanded & re-mastered. Si tratta di uno dei lavori discografici più originali e “sperimentali”, se così possiamo chiamarlo, dell’apprezzatissimo chitarrista britannico Anthony Phillips, qui in coppia con il musicista Harry Williamson. La storia che ha portato a questo album, in cui i due approfondiscono inusuali tuning alla chitarra, viene da molto lontano. Ant e Harry, infatti, avrebbero già dovuto incontrarsi e presumibilmente iniziare a lavorare insieme nel 1968. Ma gli impegni di Phillips, che all’epoca ancora militava con Genesis (di cui è stato fondatore e mastermind musicale) di lo impedirono. Nell’estate di tre anni dopo, però, i due ebbero l’opportunità di passare del tempo insieme e di scrivere del materiale inedito per un album, Gypsy Suite per l’appunto. Il disco fu originariamente pubblicato nel 1995 ma non disponibile per l’acquisto per svariati anni. Un peccato, se consideriamo l’alto livello professionale ed artistico di quest’opera.
La nuova ricca edizione
E’ per questo motivo che la nuova edizione di Gypsy Suite è da tenere particolarmente in considerazione. Bisogna infatti considerare che questa è la prima volta che l’album viene remasterizzato. E’ inoltre arricchito da un libretto con contenuti ad opera come al solito di Jon Dann. Alcune tra le più importanti testate di prog rock (e non soltanto), non si sono lasciate sfuggire l’opportunità di recensire il lavoro, molto notevole, contenuto in Gypsy Suite. Tra queste la rivista Prog (numero 147) nonché l’attuale numero di Dusk, la prima e più importante fanzine dei Genesis edita in Italia. In Dusk, diretto e fondato da Mario Giammetti, si raccontano non soltanto i retroscena storici di Gypsy Suite, ma anche i dettagli musicali con dovizia di particolari.
I Movimenti dell’album di Anthony Phillips e Harry Williamson
La raffinata chitarra di Anthony Phillips, insieme al lavoro di Williamson, sono ovviamente alla base del disco. Gypsy Suite consta di quattro Movimenti, con i primi tre risultato delle session avvenute tra i due musicisti e il quarto movimento realizzato invece alla fine del 1975. Tutti i pezzi dell’album furono poi registrati interamente nel 1978. In Gypsy Suite ci sono anche le demo delle registrazioni del primo e secondo movimento e altre collaborazioni di Anthony Phillips e Harry Williamson, come l’acclamato Tarka del 1976. La nuova edizione del disco non va assolutamente persa perché contiene delle straordinarie “chicche”. Ad esempio l’inedita demo di assolo di piano relativa a Tarka: Movement III: The Hunt. Il brano, originariamente mixato su un multi-tracker master è stato per l’occasione rimixato. Gypsy Suite è ora disponibile tra l’altro tramite il sito dell’etichetta discografica https://www.cherryred.co.uk/ e Amazon.
Le fantastiche chitarre di Gypsy Suite
Gypsy Suite è uno degli album che dimostra in modo particolare il talento eclettico e straordinario di Anthpny Phillips alla chitarra a 12 corde. Il Movimento I – First Light, infatti, apre proprio con un ottimo arpeggio di Phillips alla 12 corde. Williamson “risponde” prontamente con la sua sei corde. Prima che le due chitarre si uniscano in una cascata di suoni e di emozioni. Nel Movimento II – Siesta, l’esposizione del tema principale da parte delle due chitarre è sotto i riflettori ma con tante sorprese in più tutte da ascoltare. Dopo il coinvolgente Movimento III – Evening Circle, è la volta del Movimento IV – The Crystal Ball. Qui il punteggiato ritmico della chitarra di Williamson è molto in evidenza con la chitarra a 12 corde di Ant che certamente fa la sua pare in uno spiccato solo progressive rock.
Per quanto riguarda il talentuoso Anthony Phillips, c’è da sottolineare che la nuova versione di Gypsy Suite anticipa di poco l’attesissima pubblicazione di Private Parts & Pieces XII: The Golden Hour.
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