As I Lay Dying, il gruppo metacore di San Diego, di nuovo al centro di controversie! Già nota nell’ambiente per via dei grossi problemi giudiziari del cantante e membro fondatore Tim Lambesis e per i numerosi e continui cambi di formazione, As I lay Dying riparte da zero. Questo dopo che lo scorso novembre anche Phil Sgrosso, l’ultimo membro rimasto, ha mollato la band.
Ma facciamo insieme un passo indietro per ripercorrere brevemente la storia della loro formazione per cercare di capire quale sarà il futuro degli As I lay Dying, ora che Lambesis è rimasto da solo al comando.
La storia degli As I Lay Dying
Gli As I Lay Dying nascono nel 2000 a San Diego negli Stati Uniti, grazie a Tim Lambesis, affiancato dal chitarrista Evan White, attivo nel gruppo fino al 2003 e con il batterista Jordan Mancino. Il loro album di debutto “Beneath the Encasing of Ashes” vede la luce nel 2001. Ma è il 2007 che li consacra nel mondo metalcore grazie al quarto album “An Ocean Between Us”. Il cd viene composto interamente dai chitarristi Nick Hipa, Phil Sgrosso e dal bassista Josh Gilbert.
I guai giudiziari di Tim Lambesis degli As I Lay Dying
Dal 2007 in poi la band manterrà un discreto successo internazionale, almeno fino al 7 maggio 2013, giorno in cui Tim Lambesis verrà . L’accusa è di aver ingaggiato un sicario con l’intento di uccidere la sua ex moglie, cosa che lo porterà ad essere condannato a 6 anni di reclusione. A quel punto la quasi totalità dei membri abbandona la band. Con l’eccezione del batterista Jordan Mancino, rimasto unico membro ufficiale insieme a Tim Lambesis, il quale nel dicembre 2016 viene scarcerato e posto in regime di libertà vigilata.
La formazione “riparte” nel 2017
Nonostante la gravissima azione commessa, che porta alla luce tratti oscuri e deviati della personalità di Lambesis, l’attività degli As I Lay Dying riprende nel giugno 2017. Questo grazie al ritorno di Hipa, Sgrosso e Gilbert nella formazione. Di lì a poco Lambesis pubblica sulla pagina ufficiale del gruppo un comunicato nel quale si scusa con la sua ex consorte, i figli e i colleghi, comunicato che a molti appare solo un mero tentativo di “ripulire” la sua reputazione e rilanciare così la band.
Il nuovo inizio di As I Lay Dying
Arriviamo quindi al 2018, anno che si può definire una sorta di “nuovo inizio” per gli As I Lay Dying. La formazione riprende infatti la propria attività sia con l’uscita del singolo di grande successo “My Own Grave” che con un live tour esteso agli USA e a gran parte dell’Europa. Il successo continua e si mantiene stabile con l’uscita nel 2019 dell’album “Shaped By Fire” e del singolo “Destruction or Strenght” nel 2020. Insomma, a questo punto gli AILD sembrano aver recuperato l’appoggio della loro fanbase. Sono riusciti a ritrovare un loro spazio nella scena metalcore cercando di dimenticare l’infelice capitolo della condanna di Tim Lambesis.
L’addio del chitarrista Nick Hipa
Tutto sembra proseguire senza particolari problemi finchè, nell’agosto 2021, trova conferma una notizia che serpeggiava già da qualche mese tra i beneinformati. il chitarrista Nick Hipa, membro storico, abbandona la band. Lo annuncia personalmente tramite un post su Instagram nel quale spiega di essersi già allontanato da tempo sia professionalmente che personalmente dai membri del gruppo. Il motivo sarebbe da ricercarsi in contrasti interni non meglio specificati, ma definiti: “eventi che gli avrebbero arrecato molta sofferenza”. Crolla quindi la leggenda secondo la quale gli As I Lay Dying avrebbero superato criticità e difficoltà grazie alla loro musica. Il colpo di grazie alla sfortunata band glielo danno l’anno successivo alla dipartita di Hipa, il bassista Josh Gilbert e il batterista Jordan Mancino che se ne vanno improvvisamente. Vengono sostituiti in fretta e in furia negli show dal vivo da alcuni turnisti.
As I Lay Dying: Lambesis e Sgrosso vanno avanti
A questo punto la situazione è già abbastanza confusa di per sé ma Lambesis e Sgrosso non demordono. Rimettono infatti in piedi la band con l’ingresso di tre nuovi membri, Ryan Neff al basso, Ken Susi alla chitarra e Nick Pierce alla batteria. Questi ultimi già sono conosciuti per aver militato negli Unearth, mentre il primo nei Miss May I. Arriviamo al 2024 e tutto sembra andare per il verso giusto.
La nuova formazione sembra funzionare e riscuote un buon successo con la pubblicazione di nuovi singoli, in attesa dell’uscita dell’ottavo album Through Storms Ahead. Le nuove tracce tolgono ogni dubbio circa il talento, la fantasia e la bravura dei nuovi membri, donandoci una qualità inaspettatamente alta che quasi ci fa dimenticare i pregressi del gruppo. Con Through Strorms Ahead, che contiene l’estratto Void Within, gli AILD si sono saputi reinventare ma di nuovo… Un fulmine a ciel sereno e la storia si ripete!
Le nuove defezioni e la cancellazione del tour
A pochi giorni dall’annuncio del tour promozionale del nuovo album, tour che avrebbe dovuto toccare anche Milano e Roma, il bassista Ryan Neff lascia il gruppo per “motivi personali”. Questo da il via a tutta una serie di inaspettate defezioni. Quelle di Ken Susi, Nick Pierce e addirittura del tour manager Alex Kendrick, determinando di conseguenza la cancellazione di tutte le date previste del tour.
Le ragioni specifiche non sono state ancora espresse esplicitamente. Ma è convinzione comune, soprattutto tra i fan storici, che ancora una volta il carattere e la personalità difficile di Tim Lambesis abbiano portato a una rottura dell’armonia tra i membri della band, che hanno deciso di allontanarsi e crescere professionalmente altrove. Per concludere con un ultimo evento non lieto ma prevedibile. Anche Phil Sgrosso dopo 21 anni di militanza negli As I Lay Dying ha pensato bene di abbandonare la formazione, ridottasi ormai di nuovo a lui e al discusso Lambesis.
Anche Sgrosso lascia gli As I Lay Dying: il comunicato ufficiale
Con un laconico comunicato ufficiale, Phil ha fatto capire che ormai il clima nel gruppo era insostenibile, malsano e poco sicuro per tutti. Lasciando poco spazio all’immaginazione e confermando i dubbi che tutti noi ci siamo posti. A fare luce sull’intera faccenda ci pensa un video che ha iniziato a circolare pochi giorni fa in rete. Video nel quale si vede Lambesis assumere atteggiamenti di violenza verbale contro l’ex moglie Dany, la quale più volte ha rischiato di essere aggredita anche fisicamente. Questo documento evidenzia come, nonostante la condanna del 2013, Tim abbia continuato a mantenere la sua condotta violenta. Apre anche uno spaccato oscuro sulla sua tossicità che sicuramente ha influenzato per anni ed anni la sua carriera.
As I Lay Dying: niente lieto fine
A questo punto abbiamo purtroppo capito che un lieto fine stavolta per gli As I Lay Dying non c’è. Loro, tuttavia, almeno ci hanno accontentati dando alle stampe Through Storms Ahead, che di certo non ha deluso le nostre aspettative. Non ci resta che gustarcelo mentre aspettiamo nuovi sviluppi, possibilmente meno catastrofici.
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