COMPAGNO DI BANCO – Il diario di bordo Andrea Bruni del Banco del Mutuo Soccorso – 4a puntata
28 Marzo, ore 14:30. Ma perché continuo a portarmi dietro tutti questi piatti? Ecco la domanda che mi sta perseguitando sulla tranvia, mentre la folla che sale e scende mi costringe a un continuo riassestamento degli effetti personali. Il trolley con i vestiti se ne sta lì sulle sue rotelle e non dà particolari grattacapi. Ma la borsa dei piatti proprio non vuole saperne di trovare una posizione adeguata e non ho altra soluzione che offrirle la mia tibia.
Non sarebbe un grande problema se il mio set di piatti non pesasse come una cena a base di peperoni fritti. E pensare che con l’incedere degli anni molti miei colleghi hanno iniziato a portarsi dietro solo il minimo indispensabile; io con il Banco ho fatto l’esatto contrario. Ho passato un mese a stabilire quanti tamburi avrei portato, quali pelli, quante aste e quali pedali. Adesso che la batteria viaggia in prima classe su un comodo furgone io cosa faccio? Insisto a portare i piatti per conto mio…
COMPAGNO DI BANCO – Il diario di bordo Andrea Bruni del Banco del Mutuo Soccorso – puntata 4
Il consueto appuntamento con Filippo e Aldo in autostrada

Mentre sono assorto in questi pensieri di scarso contenuto culturale mi rendo conto che siamo arrivati al capolinea. È il momento di scendere e di raggiungere Filippo Marcheggiani e Aldo, che come di consueto stanno arrivando dall’autostrada. Tony si trova già al nord, ospite di suo fratello, e ci raggiungerà direttamente sul posto. Il concerto è previsto per domani pomeriggio alle 18:00; dato che il viaggio per Varese è piuttosto lungo abbiamo deciso di partire il pomeriggio prima del concerto, così da arrivare in tempo per la cena. Ci riusciremo?
Ore 15:15. Arrivano Aldo e Filippo, che hanno sulle spalle già tre ore di viaggio ma non sembrano particolarmente provati. Meglio così, in fondo oggi non piove neanche. Mi metto alla guida e partiamo per l’ennesima traversata della A1. È la quarta volta in venti giorni che facciamo questa strada e oramai conosciamo a memoria anche i nomi delle gallerie. Il viaggio procede bene e l’Appennino è superato in un baleno, complice il bel tempo e una costante ilarità dovuta al continuo riaffiorare di vecchi aneddoti bancheschi che sono ben lieto di apprendere. Pranziamo in macchina mentre guidiamo, così da non fermarci. Anche stavolta i miei compagni di viaggio hanno pensato a tutto; quando un giorno deciderò di sdebitarmi dovrò invitarli al Grand Hotel Excelsior, magari pagando un supplemento per l’apparizione del Mago di Segrate.
Banco del Mutuo Soccorso in viaggio

Mentre ridiamo e parliamo un po’ di tutto una macchina ci sorpassa di gran carriera; a bordo c’è il resto del gruppo, ovvero Vittorio, Michelangelo e Marco. Li credevamo in vantaggio su di noi per centinaia di chilometri; adesso scopriamo che siamo quasi allineati. Meglio così: se arriviamo in hotel a breve distanza potremo cenare insieme. Nel frattempo passiamo Milano e prendiamo la tangenziale, dove troviamo ad accoglierci la coda più lunga mai incontrata in questa tournée.
Il sole viene a poco a poco sostituito dai fari delle macchine e noi restiamo incolonnati per più di mezz’ora, procedendo a passo d’uomo stanco e sovrappeso. Mentre siamo lì che valutiamo a quale santo esternare la nostra più totale devozione ecco che, improvvisamente, il navigatore si riprogramma, suggerendo un percorso alternativo. Usciamo dalla tangenziale alla prima occasione, prendiamo la nuova strada e torniamo a ingranare marce oltre la seconda, recuperando qualche minuto sul ritardo accumulato.
COMPAGNO DI BANCO – Il diario di bordo Andrea Bruni del Banco del Mutuo Soccorso – puntata 4
Arrivo all’Hotel Bis di Varese
Ore 19:40. Dopo aver perso e ritrovato svariate volte la macchina con l’altra metà del Banco arriviamo praticamente insieme all’Hotel Bis, che campeggia imponente in mezzo a un gruppo di ville e villette della periferia di Varese. Facciamo il check in, sistemiamo i bagagli in camera – che anche stavolta dividerò con Aldo – e nel giro di pochi minuti siamo nuovamente fuori dall’albergo per andare a cena. Il ristorante prenotato sembra essere a dieci minuti da noi e dato che la fame è piuttosto insistente non ci resta che riaccendere i motori e partire.
Ore 20:30.
Ci muoviamo agevolmente nel centro di Varese alla ricerca del ristorante Piedigrotta, che ha la fama di preparare una pizza di bontà mondiale. La proposta ci intriga moltissimo, ma una volta arrivati a poche centinaia di metri dalla meta ci rendiamo conto che il locale è in una zona a traffico limitatissimo. In più i parcheggi liberi nelle vicinanze si rivelano più rari di un pozzo nel deserto.
Marco, che guida la macchina di padre e figlio Nocenzi, trova subito un posto libero, mentre a me, Aldo e Filippo non resta che guardarci intorno, sperando che la dea della fortuna regali un timido bacetto anche a noi. Per ora, più che di baci, siamo sommersi di improperi, provenienti dagli automobilisti incolonnati dietro di noi. Inutile confidare nella loro tolleranza; non resta che allontanarci dai pressi della pizzeria, sperando di trovare una soluzione. Quando tutto sembra perduto, intravedo un parcheggio solo soletto, accanto a un chiosco di giornali. Ci fiondiamo immediatamente e risolviamo il primo dei due problemi. Ora dobbiamo affrontare l’altro: percorrere a piedi la strada che ci separa dalla nostra cena. C’è di buono che la camminata concilia l’appetito; siamo sicuri che una volta affrontata questa ennesima sfida le incombenze saranno finite. Ovviamente non sarà così.
Cena con una gustosissima pizza vegetariana
È venerdì sera e il Piedigrotta è stracolmo di clienti. Così il Banco si ricompone davanti a un forno a legna, in piedi, nell’attesa che si liberi un tavolo. Dopo l’ennesima mezz’ora di attesa, finalmente, si libera un tavolo e possiamo metterci comodi. La pizza in questo locale è veramente all’altezza della propria fama; il menu presenta una quantità incredibile di varianti, tutte con nomi fantastici.
Peccato che i miei occhiali da vista siano rimasti in hotel; senza di loro la lista delle proposte si riduce a una serie di geroglifici. Chiedo alla paziente cameriera quale sia la pizza che più si avvicina a una vegetariana e lei mi propone una versione senza mozzarella con verdure e crema di melanzane. Aggiudicata! La cena si protrae per due ore; una volta usciti dal locale non resta che farsi un’altra bella camminata verso la macchina e tornarsene in hotel, dove la stanchezza avrà il sopravvento su qualsiasi altra iniziativa.
COMPAGNO DI BANCO – Il diario di bordo Andrea Bruni del Banco del Mutuo Soccorso – puntata 4
Sveglia puntuale: pronti per una ricca colazione

29 marzo ore 7:00. La sveglia ormai si sta rivelando inutile come un frigorifero in Jacuzia, data la puntualità con cui sia io sia Aldo riusciamo a svegliarci quasi in automatico. Subito ci prepariamo per una colazione generosa, dato che il mio arrivo in teatro è previsto per le 14:00 e che come pranzo è previsto solo uno spuntino nei camerini. È una mattina calda e assolata, Vittorio e Michelangelo hanno in programma un firmacopie in un negozio di dischi nella vicina Svizzera, mentre noi siamo a piede libero fino al momento del soundcheck. Già, ma come impiegare al meglio il nostro tempo, evitando di starsene sdraiati sul letto per ore col cellulare tra le falangi? Scendo nella hall e guardandomi intorno scopro che al piano di sotto c’è la palestra; peccato non avere gli indumenti adatti, mi sarei avventurato volentieri.
Scelgo di farmi due passi, in fondo fuori c’è il sole e il venticello non sembra particolarmente insidioso. L’unico problema è che anche stavolta, come a Bergamo, gli unici posti per camminare sono i marciapiedi che portano da una casa all’altra. Decido di sfidare la sorte e proseguo verso la strada principale. Lo spazio pedonale è strettissimo e per di più insidiato da continue macchine, camion e mezzi agricoli. Intravedo una strada sterrata che promette bene e mi fiondo in quella direzione. Niente di fatto, è solo un ingresso per le vicine abitazioni e i cani da guardia delle rispettive villette non sembrano particolarmente contenti della mia visita. Ho capito, si torna in hotel.
Insieme a Lorella, la tour manager del Banco del Mutuo Soccorso per il soundcheck
Ore 13:30. Lorella è pronta a traghettarmi verso il teatro, per cui non resta che partire. In pochi minuti arriviamo al teatro di Varese, dove i camerini sono già provvisti di acqua, luce e qualcosa da sgranocchiare. Arrivo sul palco e ritrovo i tecnici, nostri angeli custodi, coloro che ogni volta trasportano, scaricano e montano i nostri strumenti. Roberto è ormai una garanzia, in pochi concerti ha imparato a montare la batteria meglio di me. Non mi resta che sistemare i famosi piatti che mi porto dietro dal giorno prima e siamo pronti per il soundcheck.

Ore 14:45. Dopo i miei colpi su piatti e tamburi è il turno degli altri amici. Sul finire arrivano anche Vittorio e Michi, reduci dal firmacopie elvetico. A loro si è aggiunto anche Tony, che li ha raggiunti per la presentazione e che adesso è qui con noi. Vittorio è comprensibilmente provato dai frequenti spostamenti, per cui sceglie di riposarsi in camerino; nel frattempo noi suoniamo un po’ tra di noi, giusto per assicurarci che tutto sia ok. Attacchiamo uno dei brani previsti dalla scaletta e nel giro di pochi minuti Michi riceve una telefonata sul suo cellulare: il papà gli comunica che il brano che stiamo suonando è troppo veloce di almeno 5 bpm. Al Maestro non sfugge niente.
Rifacciamo il tutto più lentamente e il silenzio dal camerino sembra confermare la bontà dell’esecuzione. C’è tempo per rilassarsi e mangiare qualcosa, ma la gente è già entrata in teatro da un po’ e l’atmosfera per questo concerto pomeridiano è più spumeggiante che mai. È arrivato anche l’amico Fabio, mago della fotografia, che immortala le nostre attese con sapienti scatti. Alle 18:00 in punto siamo pronti per partire; il pubblico scalpita, noi pure. Non resta che entrare in scena.
COMPAGNO DI BANCO – Il diario di bordo Andrea Bruni del Banco del Mutuo Soccorso – puntata 4
Un concerto favoloso e un gradito regalo da parte di Maurizio

Ore 20:00. Il concerto fila via liscio come l’olio, tra aneddoti, ricordi, musica e tanti applausi. Finito di suonare rivedo con piacere Maurizio, fan del gruppo e batterista conosciuto in occasione del mio primo concerto con il Banco. Dopo la data di Milano eravamo rimasti un po’ a parlare di noi e della nostra passione per la musica e per la batteria. Ho scoperto che aveva studiato con insegnanti leggendari, che conosce musicisti milanesi che io posso solo seguire sui social e che ha visto concerti pazzeschi, i cui ricordi ascolto con enorme piacere.
Maurizio è tornato a sentirci a Varese e passando davanti a un negozio di musica vicino al teatro ha notato in vetrina delle spille a forma di batteria. Così ne ha prese una per lui e una per me. Mi porge il regalo e mentre lo ringrazio di cuore rifletto sul fatto che in questi pochi concerti ho già fatto il pieno di regali; chissà cosa succederà ai prossimi appuntamenti. Dopo Maurizio ho giusto il tempo di conoscere altri fan e di ringraziarli per gli apprezzamenti nei miei confronti; dopodiché salutiamo tutti e andiamo a cena.
Torniamo a mangiare a la Piedigrotta, questa volta in formazione allargata: oltre a noi del gruppo sono presenti i tecnici, Aldo, Lorella, gli organizzatori e qualche amico. Quanto basta per farci notare all’interno del locale: in pochi minuti il livello dei decibel si alza considerevolmente e tra una portata e l’altra la caciara è assicurata. Purtroppo anche stavolta sono senza occhiali e il menù è di nuovo illeggibile; non mi resta che prendere la stessa pizza della sera prima. Meno male che l’impasto è leggerissimo, altrimenti a fine cena dovrebbero rimuoverci dal tavolo col carro attrezzi.
Finita la cena non resta che tornarcene al nostro Bis Hotel; la partenza per l’indomani è prevista per le 8:00, in modo da arrivare a casa in tempi ragionevoli. Si tratta di una bella tirata, ma non ho dubbi: ce la faremo.
COMPAGNO DI BANCO – Il diario di bordo Andrea Bruni del Banco del Mutuo Soccorso – puntata 4
Ritorno a Firenze: ci sentiamo alla prossima!

Domenica 30, ore 7:00. L’obiettivo è uno solo: arrivare a Firenze prima di mezzogiorno, in modo che Filippo e Aldo possano proseguire il viaggio e arrivare a casa in tempo per un appuntamento imperdibile: la partita della Roma. La colazione è velocissima e per le 8:00 siamo già in macchina. Allaccio la cintura e giro il quadro, anzi schiaccio il bottone start; ormai nelle macchine moderne si fa così.
Il viaggio scorre benissimo, la mancanza dei tir ci permette di mantenere una velocità decisa e costante, che ci condurrà al mio parcheggio toscano alle 11:20. Anche questa trasferta è filata liscia e non vedo l’ora di essere di nuovo in pista tra una settimana per il concerto di Rezzate, nel bresciano. Oltretutto, durante questo fine settimana mi è arrivato a casa un pacco, tutto da scartare, e non vedo l’ora di godermi il contenuto… ma di questo vi parlerò nella prossima puntata!
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