The Hunting Party è il nuovo disco dei Blind Ego di Kalle Wallner membro degli RPWL, con un nuovo cantante Kevin Kearns e nuova collaborazione con Dominik Feiner
The Hunting Party è il nuovo disco dei Blind Ego di Kalle Wallner(Official Website), chitarrista e membro originario degli RPWL la più famosa prog rock band della Germania. E quando Kalle non lavora con la sua band primaria, si dedica anima e corpo al suo side project Blind Ego, una band che ormai è sulla piazza da svariati anni e che dà modo a Kalle di fare musica diversa da quella che compone e suona con gli RPWL.
Ma anche di dar sfogo a tutte le sue aspirazioni e di avere un “mondo parallelo” dove esprimere il suo talento. Per The Hunting Party dei Blind Ego, il chitarrista tedesco si è fatto accompagnare da Yogi Lang (lead vocalist degli RPWL) e dal batterista Michael Christophe. In The Hunting Party di Kalle Wallner sono già usciti due singoli, il debut single In a Blink of an Eye e più recentemente The Stranger.
Nato a Freising, Germania, il 25 Giugno 1972 oltre ad essere un chitarrista e un compositore, Kalle è anche un produttore ed è il comproprietario dell’etichetta musicale Gentle Art of Music, nonché dei Farmstudios. Durante l’intervista a BACKdigit il musicista ha raccontato come è nato il quinto album da studio dei Blind Ego e anche qualcosa in più..
Intervista a Kalle Wallner
Blind Ego il tuo progetto solista si è sviluppato molto dai tempi del primo album Mirror. Quando hai iniziato con Blind Ego, pensavi che saresti arrivato così lontano?
E’ partito tutto nel 2006 dal momento che avevo ancora così tante canzoni che o non trovavano spazio sui dischi degli RPWL o andavano in una direzione diversa e più hard in termini di stile. Avevamo già pubblicato alcuni album degli RPWL all’epoca ed è stato bello approcciare un disco in un modo completamente diverso e con altri musicisti. Il primo album Mirror, tuttavia, aveva forse ancora troppe somiglianze con quelli degli RPWL, almeno in alcune delle canzoni. Poi, penso di essermi “liberato” di queste con il secondo album Numb.
Fare musica è sempre un riflesso della tua personale evoluzione e nel frattempo sono successe molte cose, delle quali puoi accorgerti negli album. Durante la pandemia, ho cercato una nuova sfida con il cd “quasi” strumentale Voices. Ho sempre voluto fare un album strumentale e lavorare con il batterista Marco Minnemann è stato molto divertente ed estremamente stimolante! Anche se ci sono state delle pause tra i vari album dei Blind Ego, è bello vedere che il progetto è diventato un’importante istituzione musicale per me nel corso degli anni e che non vorrei più perderlo.
Un nuovo cantante per i Blind Ego
Per questo album hai scelto un nuovo cantante, Kevin Kearns della band metalcore Cyant. Quali nuovi elementi pensi abbia portato al tuo lavoro? Come lo hai incontrato e hai deciso di collaborare con lui?
Le canzoni del nuovo album all’inizio si sono sviluppate in una direzione diversa rispetto, ad esempio, all’ultimo album in studio Preaching to the Choir. La voce che cercavo doveva essere più rock, emotiva ed energica. Quando un caro amico del settore mi ha suggerito Kevin Kearns, all’inizio ero scettico perché lui e la sua band facevano un genere completamente diverso. Quando ci siamo incontrati e abbiamo fatto una chiacchierata, abbiamo scoperto di avere dei punti in comune e alla fine abbiamo concordato di incontrarci in studio per lavorare insieme alle demo. È andato tutto alla grande fin dall’inizio! Kevin Kearns ha una voce fantastica e molto emozionante e porta con sé molti aspetti rock e hard rock dal suo background musicale. Ci sa fare davvero. Quando poi abbiamo fatto le registrazioni vocali vere e proprie, sono rimasto colpito e davvero soddisfatto del risultato!
I brani di The Hunting Party
Qual è la canzone di The Hunting Party che preferisci?
È una domanda difficile. Le ho composte io e non ne preferirei mai una all’altra. Ma durante il processo di creazione di un brano alla fine per quanto vuoi c’è sempre una che ti piace di più in particolare. A volte è la canzone su cui stai lavorando al momento, a volte arrivano nuovi elementi durante la produzione, ecco perché ti piace quel pezzo in particolare… Ma in generale mi piace un album quando è vario e offre tanti spunti diversi. Come un libro, mi piace quando i capitoli non sono uguali e prevedibili. Penso di esserci riuscito anche questa volta a fare un disco vario e con tanti spunti diversi.
La collaborazione con Dominik Feiner
Hai collaborato di nuovo con Dominik Feiner, partendo questa volta dai testi e non dalla musica. Com’è stato il processo creativo?
Dominik Feiner e io abbiamo avuto l’idea dopo che l’album VOICES d è stato finalizzato. Ci conosciamo da molti anni e abbiamo già lavorato insieme per gli album LIQUID e PREACHING TO THE CHOIR. Sono sempre pronto ad affrontare una nuova sfida e comporre un album strumentale è stata una di queste sfide. L’idea di avere prima i testi e poi scrivere la musica era molto allettante, soprattutto perché non avevo mai composto così prima. Di solito mi ispiravo sempre alla musica per i testi.
È un modo diverso di lavorare ed è stato molto divertente. Forse è per questo che l’album suona un po’ diverso dai precedenti. E sicuramente non avrei mai scritto una canzone come IN A BLINK OF AN EYE in quel modo! Dominik Feiner e io abbiamo gli stessi gusti quando si tratta di lyrics: devono essere dark e deve esserci molto spazio per le proprie personali interpretazioni. Noi due ci conosciamo molto bene ed è stato fantastico partire dai testi, lasciarli sedimentare e poi immaginare come dovrebbe suonare la musica.
Il primo singolo “In the Blink of an Eye”
Hai scelto “In a Blink of an Eye” come primo singolo. Qual è il motivo, a parte il testo potente?
Per me, questa canzone raccoglie in sè tutti gli elementi dell’album. È in qualche modo la quintessenza del cd e quindi anche la canzone centrale. Il tema di cui tratta può essere applicato a se stessi, ma anche a un’intera società o nazione. La pandemia ci ha mostrato quanto velocemente può cambiare una situazione, ma le tante guerre che dobbiamo vivere sono anch’esse eventi estremamente negativi che non solo noi personalmente, ma l’intera comunità, dobbiamo affrontare. Viviamo in tempi molto turbolenti e molto inquietanti e non possiamo ignorare i problemi che ha il mondo e che ovviamente hanno una forte influenza sul nostro lavoro artistico. Ma c’è anche molto da offrire musicalmente: la lunga preparazione, la dinamica, l’emotività, l’aggressività e infine la decelerazione con il lungo assolo di chitarra alla fine ti fanno vivere un vero fuoco d’artificio di emozioni.
Con Yogi Lang degli RPWL
Tu sei un eccellente chitarrista e il tuo guitar style è probabilmente l’elemento più importante di questo nuovo disco. Qual è l’assolo di The Hunting Party che preferisci?
Anche qui, non riesco a sceglierne uno in particolare. Ognuno ha il suo fascino. Sebbene personalmente mi piacciano sempre di più gli assoli melodici, alcune canzoni richiedono un approccio diverso. Idealmente, si adatta sempre al feeling della canzone o all’effetto che vuoi ottenere.
Come al solito Yogi Lang il cantante degli RPWL appare come guest nel tuo nuovo lavoro. Che dire del suo contributo al tuo nuovo album?
Yogi ha un ruolo completamente diverso in BLIND EGO rispetto a RPWL. Prima di tutto, è responsabile del mixaggio e del mastering. Ma ovviamente è anche il mio contatto per i dettagli in cui non sono sicuro, ecc. Mi ha anchedato una mano con la finalizzazione delle tastiere. Apprezzo il suo contributo ed è positivo, soprattutto quando incidi un album solista, poter ricevere feedback o un’opinione da qualcuno come Yogi che sa il fatto suo. In generale, adoro registrare le chitarre in studio e fare esperimenti con i suoni. Ho una grande collezion di chitarre e amplificatori e ne uso sempre molti, anche se ho un debole per lechitarre Nik Huber. I suoni distorti degli amplificatori, d’altra parte, sono per lo più Mesa/Boogie o Diezel e per i suoni puliti uso per lo più vecchi combo Fender.
Il metal power di Breathless dei Blind Ego
Una delle canzoni della tracklist, Breathless, è una traccia progressive metal con riff di chitarra molto hard. Puoi dirci di più in proposito?
Amo suonare chitarre ritmiche dure e serrate. Purtroppo questo non succede con RPWL, ecco perché mi piace ancora di più avere l’opportunità di farlo con BLIND EGO. BREATHLESS ha molta energia, puoi davvero sentire la rabbia, puoi sentire il conflitto, da un lato allontani qualcuno che ami, ma allo stesso tempo lo avvicini a te. Il ritornello è molto orecchiabile. Svilupperemo gli assoli di chitarra per le esibizioni live. Suonare questa canzone dal vivo… Non vedo l’ora!
Avete già pianificato qualche data per presentare le nuove canzoni del cd. Quali sono le vostre aspettative per questo tour? Inizieremo con alcuni shows a novembre. Suoneremo l’intero nuovo album dal vivo, più alcuni episodi salienti degli scorsi album. MARCO GLÜHMANN si unirà a noi in veste di supporter. Molti lo conoscono come cantante dei SYLVAN, una band di Amburgo molto molto valida. Ha anche appena pubblicato un fantastico album solo, nel quale tra l’altra sono stato coinvolto. Sarà un fantastico duo. Sono felice di poter avere di tornare in tour con i BLIND EGO e spero che saremo in grado di fare più shows l’anno prossimo.
Interview to Kalle Wallner from Blind Ego
Your solo project Blind Ego has developed a lot since the first album Mirror. When you started with Blind Ego did you believe you would have gone so far?
For this album you chose a new singer, Kevin Kearns from metalcore Cyant. What new elements do you think he brought to your work? How did you come across him and decide to collaborate with him?
The songs for the new album developed early on in a different direction than, for example, the last studio album PREACHING TO THE CHOIR. The voice I was looking for should be more rocky, emotional and energetic. When a good friend from the business suggested Kevin Kearns to me, I was skeptical at first because he and his band come from a completely different genre. When we spoke to each other, I immediately recognized a lot of similarities and we finally agreed to meet in the studio to work on the demos together. It went brilliantly from the start! Kevin has a great and very emotional voice and brings a lot of rock and hard rock aspects from his musical background. He can really go for it! When we then did the actual vocal recordings, I was impressed and delighted with the result!
A new singer in Blind Ego
For this album you chose a new singer, Kevin Kearns from metalcore Cyant. What new elements do you think he brought to your work? How did you come across him and decide to collaborate with him?
The songs for the new album developed early on in a different direction than, for example, the last studio album PREACHING TO THE CHOIR. The voice I was looking for should be more rocky, emotional and energetic. When a good friend from the business suggested Kevin Kearns to me, I was skeptical at first because he and his band come from a completely different genre. When we spoke to each other, I immediately recognized a lot of similarities and we finally agreed to meet in the studio to work on the demos together. It went brilliantly from the start! Kevin has a great and very emotional voice and brings a lot of rock and hard rock aspects from his musical background. He can really go for it! When we then did the actual vocal recordings, I was impressed and delighted with the result!
The Hunting Party’s songs
What is the song of the cd The Hunting Party do you prefer?
That’s a difficult question. They’re all my children in a way and I wouldn’t prefer one to another. But during the process of creating a song there’s always a particular favorite. Sometimes it’s the song you’re working on at the moment, sometimes new elements come along during production, which is why you like that song in particular… But in general I like an album when it’s varied and offers different aspects. Like a book, I like it when not every chapter is the same and predictable. I think I’ve managed that again this time!
The collaboration with Dominic Feiner
You collaborated again with Dominik Feiner, starting this time from the lyrics and not from the music. How was the creative process?
Dominik and I had the idea after the KALLE WALLNER album VOICES was finalized. We have known each other for many years and have already worked together on the albums LIQUID and PREACHING TO THE CHOIR. I am always up for a new challenge and writing an instrumental album was one such challenge. The idea of having the lyrics first and then making the music was very appealing, especially because I had never composed like that before.
Usually I was always inspired by the music for the lyrics. It is a different way of working and it was a lot of fun. Maybe that is why the album sounds a little different to its predecessors. And I would definitely never have written a song like IN A BLINK OF AN EYE like that! Dominik and I have the same taste when it comes to lyrics: they should be dark and there must be a lot of room for your own interpretations. We know each other very well and it was great to get into the lyrics, let them sink in and then imagine how the music should sound.
The first single In the Blink of an Eye
You chose “In a Blink of an Eye” as the first single. What is the reason, apart from the powerful lyrics?
For me, this song contains all the elements of the album. It is somehow the quintessence and therefore also the central song of the album. The topic can be applied to oneself, but also to an entire society or nation. The pandemic has shown us how quickly a situation can change completely, but the many wars that we have to experience are also extremely negative events that we ourselves, but the whole community, have to face. We live in very turbulent and very disturbing times that we cannot ignore and that of course have a strong influence on our own artistic work.
But there is also a lot on offer musically: the long build-up, the dynamics, the emotionality, the aggressiveness and finally the deceleration with the long guitar solo at the end let you experience a real firework of emotions.
Blind Ego: guest Yogi Lang from RPWL
Your excellent guitar style is probably the most important element in this new cd. What is the solo of The Hunting Party that you prefer?
Here, too, I can’t single out any one in particular. Each has its own appeal. Although I personally like the melodic solos more and more, some songs require a different approach. Ideally, it always fits the mood of the song or the effect you want to achieve.
As usual you decided to include singer Yogi Lang from RPWL as a guest musician. What about his contribution to your new album?
Yogi has a completely different role in BLIND EGO than in RPWL. First and foremost, he is responsible for mixing and mastering. But of course he is also my contact for details where I am unsure, etc. He also helped with the finalization of the keyboards. I value his input and it is good, especially with a solo album, to be able to get feedback or an opinion from someone. In general, I love recording guitars in the studio and experimenting with sounds. I have a very large collection of guitars and amps, and I always use a lot of them, although my favorites are my Nik Huber guitars. The distorted amp sounds, on the other hand, are mostly either Mesa/Boogie or Diezel, and for clean sounds I mostly use old Fender combos.
The prog metal of the song Breathless
One of the song of the tracklist, Breathless, is a progressive metal track with very hard guitar riffs. Can you tell more about it?
I love playing hard and tight rhythm guitars. Unfortunately, that doesn’t happen with RPWL, which is why I enjoy having the opportunity with BLIND EGO even more. BREATHLESS has a lot of energy, you can really feel how angry you are with someone. You can feel the conflict, on the one hand you push someone you love away, but at the same time you bring them closer to you. The chorus is then very catchy. We will develop the guitar solos for live. Playing this song live… I’m really looking forward to that!
You planned some dates to present the new songs of the cd. What are your expectation from this tour?
We’re starting with a few shows in November. I’m really looking forward to that! We’ll be playing the whole new album live, peppered with some highlights from the last albums. MARCO GLÜHMANN will be joining us as support. Many people know him as the singer of the Hamburg band SYLVAN. He has also just released a great solo album, in which I was heavily involved. It’s going to be a great double act.
I’m happy that I can have a great BLIND EGO band on the road again and hopefully we’ll be able to play more shows next year.
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