Tony Effe

Alla vigilia del concerto di Capodanno che si terrà questo 31 dicembre al Circo Massimo, Roma, ho deciso di fare chiarezza sul “Tony Effe Gate” e lasciarvi la mia opinione come spunto di riflessione.
Per i pochi che ancora non lo conoscono, Tony Effe è un rapper romano classe ’91 emerso insieme a Side Baby, Wayne Santana e Pyrex con il gruppo trap “Dark Polo Gang”. Per poi intraprendere la strada da solista a partire dal 2021. La sua è una carriera tutta in ascesa e quest’estate è entrato definitivamente nelle case degli italiani con il singolo “Sesso e samba”, in collaborazione con la cantante Gaia. Tanto da vincere il premio FIMI al Power Hits Estate. A coronare quest’anno, l’annuncio della sua partecipazione a Sanremo 2025.

No al Concerto di Capodanno al Circo Massimo

Il suo successo è tale che viene chiamato ad esibirsi al concerto di fine anno che si tiene annualmente nella sua Roma, quest’anno a Circo Massimo. Questo onore però gli verrà conferito per poco tempo, poiché improvvisamente si vedrà cancellato dalla line-up del tanto atteso evento. L’opinione pubblica ben presto si spaccherà in due fazioni. Da una parte le associazioni a tutela delle donne, il Codacons e il sindaco della città di Roma Roberto Gualtieri affiancato da numerosi esponenti politici. Dall’altra in prima linea ci sono Mahmood e Mara Sattei, anche loro previsti per il Concerto di fine anno di Roma, che si sono sollevati dall’incarico per esprimere la loro solidarietà al collega Tony Effe. Ancora, schierati dalla sua parte, troviamo numerosi artisti. Tra questi Vasco, Emma Marrone, Giorgia etc. etc.
Fino ad arrivare -qui il colpo di scena- al suo “nemico” Fedez, il quale afferma “Spezzo una lancia a favore di una persona che non mi sta affatto simpatica. Il Comune di Roma che lo invita a cantare e poi dopo cinque minuti ci ripensa? Ma dai, non rompete le scatole. A me non interessa vedere Tony Effe sul palco, ma questa storia è assurda”.

Tony Effe e il Concerto di Capodanno: chi si schiera con lui e chi no

La fazione contraria invece sostiene la scelta del Comune, in quanto i testi del rapper sarebbero “violenti, misogini e sessisti” e “promuoverebbero l’oggettificazione della donna”. Intanto, Tony Effe su Instagram ringrazia fan e colleghi per il sostegno con le seguenti parole: “Sono sempre me stesso, non so fare l’attore. Faccio musica e la musica non può essere censurata, scrivo quello che vedo e vivo quello che scrivo. Grazie a tutte le persone e i miei colleghi che hanno preso posizione “damme ‘na mano” ci vediamo a Sanremo”.

Un’altra risposta del rapper, indiretta ma più forte e decisa, l’annuncio di un concerto “parallelo” a quello del Comune di Roma. Organizzato da Tony Effe stesso al Palazzetto dello Sport di Roma, il Palaeur, che udite udite… E’ gestito dalla società Eur S.p.A, al 90% del MeF e al 10% di Roma Capitale!!! Insomma una vera e propria rivincita per Tony che è vicino al tutto esaurito vendendo i biglietti a soli 10 euro l’uno.

Una riflessione personale sul “Tony Effe Gate”

Io credo che il Comune di Roma abbia sbagliato tutto sin dall’inizio. Tony Effe è un prodotto che nell’ultimo anno è diventato estremamente commerciale. Piace a molti e non solo ai più giovani, funziona, vende. E’ seguito da uno del colossi del mondo della musica, la Universal Music Group, pertanto non si può cancellare e tantomeno è impensabile censurarlo. Nella mia opinione infatti si sta parlando di censura vera e propria di un’arte che può anche non piacere, ma ha tutto il diritto di esistere e di essere apprezzata da chi ha il piacere di fruirne. Tony Effe avrebbe portato a Circo Massimo un pubblico di tutte le età, divertimento e coinvolgimento. E, per quanto io stessa non condivida quanto detto nei suoi testi, è un artista e merita il rispetto al pari dei suoi colleghi, o finiremmo noi per essere i violenti.

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