Samael von Martin è un musicista attivo da parecchi anni nella scena underground italiana. I suoi esordi risalgono agli anni ’90, periodo nel quale ha debuttato negli ambienti trash e black metal con progetti come Mad Agony, Evol, Satanel e Death Dies.
Oltre ad essere un valido polistrumentista, Samael è anche un abile compositore ed un artista poliedrico che, nel corso del tempo, ha approfondito diversi linguaggi artistici avventurandosi via via su territori nuovi rispetto a quelli che hanno visto la sua nascita come musicista. Matrice comune di tutti i suoi progetti sono le tematiche esoteriche e le atmosfere oscure.
In tempi più recenti ha dato vita al progetto Mater a Clivis Imperat che è stato molto apprezzato nell’ambiente dark-prog, riproponendo un sound caratterizzato da atmosfere fortemente contaminate dal soundtrack horror “settantiano”.
Ultimo progetto a cui il nostro ha dato vita in ordine cronologico sono gli Albus Diabolus: band che mescola sonorità elettroniche con tematiche occulte, creando un sound ipnotico e ritualistico.
Samael von Martin resta ad oggi una figura sempre piuttosto schiva e riservata anche se ricca di signorilità. Un uomo che sembra giungere a noi da una dimensione temporale antica. Non ama particolarmente mettersi in mostra, ma chi scrive ritiene che vada attentamente tenuto d’occhio perché egli rappresenta una delle menti creative più fertili dell’underground nostrano.
Backdigit lo ha intervistato e ne è uscita l’intervista che segue… buona lettura!
Articolo a cura di Diego Banchero

Ciao Samael, saremmo innanzitutto interessati a sapere qualcosa sui tuoi esordi musicali. Cosa ti ha spinto a dedicarti alla musica e quali sono i primi passi che hai compiuto in tal senso.
Buongiorno Diego, rispondo subito alla tua domanda. Ho iniziato molto giovane ad appassionarmi alla musica e questo grazie ai film di Dario Argento, Lucio Fulci e Mario Bava. Era il 1985 e per raddoppiare i brividi cinematografici ho acquistato molte colonne sonore, prima tra esse – Profondo Rosso che mi ha fatto diventare da subito un estimatore di quelle sonorità. Inutile dire che in seguito ho comprato (anche se molte di esse le ho ottenute con il tape trading) “Suspiria” e “Tenebre”, ma il vero scossone è arrivato con l’ascolto di “Phenomena”.
A parte i brani di Simonetti e quelli “fittizi” dei Goblin, sono rimasto colpito da bands quali Iron Maiden, Motorhead e Andi Sex Gang per citarne alcune. Così facendo ho approfondito la mia conoscenza a riguardo e mi sono appassionato alle sonorità Hevy Metal. Essendo un assiduo ascoltatore di LP, non mi è bastato “assistere” da spettatore inerme così mi sono dedicato allo studio di strumenti musicali, chitarra in primis.
Negli anni 80 dopo una breve militanza in bands locali (Dark Sunset, Fighters e altre) ho optato per creare la mia formazione thrash metal nel 1991. All’epoca i ragazzi con i quali condividevo la sala prove volevano seguire i passi di realtà come Metallica, Anthrax e Accept ma il mio cuore era legato alla prima ondata black metal (Celtic Frost, Venom, Possessed ecc) cosi mi allontanai dal gruppo e incontrai Giordano Bruno, dedito a sonorità in via di definizione.
Ricordo che all’epoca ascoltavamo con molto fervore Burzum, Mayherm, Dark Throne e Impaled Nazarene mentre io avevo già un passato di Beherit, Blasphemy e quant’altro. Abbandonati gli ascolti death metal, genere che ho apprezzato per molto tempo, la seconda ondata di black metal aveva generato una sorta di “nebbia” nel panorama oscurando tutto ciò che passava nella nostra testa e spazzando via ogni cosa. E’ stato cosi che abbiamo dato vita agli Evol, gruppo di black metal atmosferico influenzato non solo dai gruppi che ho citato ma anche dalle colonne sonore di mio retaggio.
Samael von Martin Death Dies metal Mater A Clivis Imperat Albus Diabolus

Puoi fare un riepilogo delle tue pubblicazioni discografiche?
Sono molte e non credo nemmeno di ricordarle tutte. Provandoci ti posso citare:
- Mad Agony “The only way to die” Demo tape 1991
- Evol , tutta la discografia
- Satanel “The dark triumphator” demo tape, “War ceremonial hail” 7”ep, “Under a scarlet night” split cd, War ceremonial Hail” full length lp e “Nato dal fuoco” full length cd.
- Death dies “”in nomine Abraxas” demo tape, “When the death will die” split cd, “The art of Domination” 7”ep, “The sound of Demons” cd, “Product of Hate” cd, “Pseudochristos” cd, “Legione” cd ,”Stregoneria” cd.
- Kaprogoat – “The sweet sound of Apocalypse” 7”ep, “Funestus Sanguis” 7”ep, “ Maggot War Commando” lp compilation.
- Glory “Never Again” demo tape
- Negatron (Death dies) – “Tenebre” cd
- Mater a clivie Imperat “Atro Locus” e “ Carmina Occulta” Cd e Lp
- Albus Diabolus “Compendio Esoterico Elettronico” Lp
- Ho inciso due dischi alla batteria per gli Abhor, un disco con “IcosahHateRon”, ho suonato negli “Idola Tribus” e nei “Deusdiva”.
Probabilmente sto dimenticando qualcosa, ma a parte lavori minori, o comunque non frutto della mia composizione, questo è più o meno quanto.
Parlaci delle band di metal estremo nelle quali hai militato e delle analogie e differenze tra questi progetti.
Ne citerò solo tre. Come affermato in precedenza, gli Evol sono la realtà (sempre nel campo dell’estremo) più trasognata, epica, mistica e medioevaleggiante laddove spiccano concept di natura filosofica e meditativa. I Satanel sono la parte più aggressiva e diretta, un pugno dritto alla gola che lascia poco spazio ad interventi melodici e raffinati. I Death Dies sono entrambe le cose anche se attualmente li sto portando verso lidi ruvidi, già il disco “Stregoneria” è basato su sonorità di vecchia scuola, il prossimo in lavorazione sarà un notevole salto indietro nel tempo. Torneremo ad esplorare le sonorità che caratterizzavano il sound dei primi anni 90 che potevi ascoltare solo sulle demotape di allora.
Come mai, ad un certo punto, hai deciso di spingerti verso altri orizzonti musicali?
Gli orizzonti di cui parli credo che siano i territori in ambito progressive jazz rock che fanno da padroni nei Mater A Clivis Imperat. Non ho deciso di spostarmi, semplicemente di amplificarli. Evol, Death Dies e Negatron sentono molto l’influenza del mio retaggio Goblin, Fabio Frizzi, Ennio Morricone. Per anni ho cercato di realizzare un prodotto simile ma non ho mai trovato le persone in grado di assecondare le mie visioni, cosi, con l’avvento della pandemia, sono riuscito a ricavare del tempo per mettere in ordine alcune vecchie idee e ho composto, suonato e ideato “Atrox Locus” con l’aiuto di Isabella alla voce e di Alessio Saglia all’organo Hammond.
Nella line up ho poi aggiunto altri nomi per un futuro live. Altre partecipazioni a parte, lo stesso discorso vale per “Carmina Occulta” ad eccezion fatta per Elisa Montaldo che proprio da questo ultimo lavoro, fa parte della formazione in pianta stabile. Elisa è un’artista poliedrica che padroneggia varie tecniche e stili, molto versatile ma soprattutto aperta a sperimentazioni sonore oltre che meticolosa e rigorosa, tutto il contrario di quello che è il mio essere. Questa sua sfaccettatura ha apportato un passo avanti nel sound della band.
Samael von Martin Death Dies metal Mater A Clivis Imperat Albus Diabolus

Mater a Clivis Imperat è stata accolta molto bene nella scena prog (soprattutto in quella più avvezza alle tinte scure). Quali sono le maggiori influenze che intendevi coniugare in questo progetto?
Si, Mater A Clivis Imperat è stato accolto molto bene dalla critica e dagli ascoltatori. Diciamo che ho incanalato tutte le mie passioni per il cinema di genere, l’occulto, il prog e il teatro in una struttura all’apparenza convenzionale, ma che in verità affonda alcune radici nel Dadaismo. Questo lo puoi notare perfettamente in “Carmina Occulta”, un lavoro “ad imbuto” simile all’Ade, sviluppato con una certa geometria che inizia “a bacino largo” per terminare in un canale stretto e claustrofobico.
Nella versione in vinile, l’alchimia di suoni è più chiara per via della bonus track “I.V.D.M.- Mors Omnia Solvit” che chiude il concept proprio con “Disarmonie ed esperimenti Dadaisti”. Se vuoi dei nomi per via delle influenze, oltre ai Goblin, Frizzi, Morricone posso citare la colonna sonora di “Opera Mortem” , il maestoso “Lucifer Rising” di Bobby Beausoleil che ha musicato la pellicola di Kenneth Anger, “Nekromantik”, “Der Todesking”, tutto il catalogo della “Tetro video” che in un determinato punto della vita mi ha aperto gli occhi.
Samael von Martin Death Dies
Come ti consideri oggi? Ti senti un artista multilingue che manterrà vivi più approcci stilistici o pensi che le tue ultime esperienze artistiche siano il frutto di un’evoluzione verso lidi differenti da quelli che hanno fatto da culla ai tuoi esordi?
Mi considero un appassionato di musica a 360 gradi. Non smetto mai di sperimentare nuovi ascolti, nuove sonorità. Acquisto dischi esattamente come negli anni ’80 sono quasi una droga. La mia esigenza di creare è terapeutica, molte volte quando ascolto dei lavori grido al miracolo però successivamente mi viene spontaneo pensare al fatto che manchi qualcosa, una sfumatura, una determinata sonorità. Ovviamente è tutto nella mia testa, il fatto di realizzare dischi come credo è solo per mettere sul piatto qualcosa che per me suoni come dico io. Non sono mai sceso a compromessi, piuttosto declino l’offerta in questione. Accetto consigli da chi la pensa come me, quello si.
Alessio Saglia più volte ha fatto quadrare certi incastri o mi ha fatto notare alcuni punti in cui le chitarre erano scordate o che alcune rullate di batteria non erano pertinenti. In maniera molto umile ho seguito il suo consiglio e ho rifatto interamente le parti in questione. Elisa lo stesso, inoltre mi ha consigliato tecniche per esportazione dei files e quant’altro. Questo perché li stimo come musicisti e persone. Non mi curo del fatto che il prodotto possa piacere o meno, l’importante è che piaccia a me.
Per agire in questo modo devo dire che l’etichetta Black Widow mi ha sempre lasciato carta bianca e ha realizzato alcune mie richieste non proprio facili come ad esempio il bellissimo cofanetto box limitato di “Carmina Occulta” che contiene un mazzo di tarocchi e molto altro. Tutto funziona grazie al team che supporta Mater A Clivis Imperat, ora anche nella formazione Live con Demian De Saba alle pelli, Walter Garau al basso, il Maestro Matteo Brigo alla chitarra solista, Simon Feretro già presente nell’ultimo disco e Deborah Gallerani alla voce. Per concludere la tua domanda dunque, mi considero un appassionato ascoltatore di musica e nient’altro, rimango un professionista nel recupero funzionale in medicina neurologica. Tutto qui.
Samael von Martin Death Dies metal Mater A Clivis Imperat Albus Diabolus

Cosa pensi della scena italiana? Questa domanda la facciamo spesso perché ci interessa la visione di ognuno degli attori di questo mondo artistico.
Domanda semplice quanto complessa: nel mondo estremo (death-black) stimo moltissime realtà del nostro panorama. Posso citarti Entirety, Kephra, Necroshine, Incantvm, i lavori di Sabelli, Bulldozer e delle bands di Wally Ache. Per quanto riguarda la scena del dark sound italiano o prog nutro stima, rispetto e amore per Il Segno del Comando, gli Expiatoria, i The Magic Way, gli Horse-Feratu, Il Tempio delle Clessidre, La Stanza delle Maschere, i G.O.L.E.M., ma veramente non basterebbe il tempo ne lo spazio per elencarli tutti. Posso solo dire che disprezzo persone o Bands che millantano verità, coerenza, fratellanza e poi si dissolvono al primo riflesso di comodo. Gente che parla di passione mentre insegue solo applausi. Un consiglio spassionato: siate ciò che siete perché la verità non ha bisogno di filtri. Anche quando il mondo vi chiede di cambiare forma.
Samael von Martin
Parlaci delle tue esperienze live. Sappiamo che hai calcato palchi importanti. Oggi come vivi l’esperienza del palco?
Personalmente non mi piace suonare dal vivo. E’ vero che in passato ho condiviso il palco con Marduk, Impaled Nazarene, Taake, Opera IX, Mortuary Drape, ecc., ma le locazioni soprattutto in Italia non sono mai adatte. La maggioranza delle volte non siamo stati rimborsati, non abbiamo avuto né spazi adeguati né posto per il merch, soundchek approssimativi per non parlare del trattamento ricevuto. C’è la mentalità che il locale faccia un favore alle bands per farle suonare. Me ne sto volentieri a casa. Quello che è stato tracciato è immutabile, immobile mentre il futuro avvilente. Vedo, anche nel nostro ambiente, artisti che creano capolavori che passano in sordina mentre la mediocrità regna sovrana. Che vergogna!
Albus Diabolus Albus Diabolus metal De ath Dies Samael von Martin
Siamo interessati a sapere qualcosa circa il nuovo progetto Albus Diabolus. Cosa ci puoi dire a riguardo?
Mentre parlavo con Elisa dell’aiuto necessario per i Mater, le ho proposto di finalizzare una mia idea nata in parallelo con la stesura di Atrox Locus. E’ stato così che le ho fatto avere i brani per il progetto Albus Diabolus, un compendio di musica elettronica non identificabile se non in alcune – poche – influenze musicali . Tutto è nato e concepito in maniera fluida da incubi ricorrenti, esperienze esoteriche (nel disco potrai sentire orazioni vere accostate ad alcune recitate in studio), il tutto finalizzato dalle mani sapienti di Elisa.
Un manuale sonoro di liturgie, rumori ambientali a tempo di drum machine e bassi synth dove assoli di tastiera affiancano quelli di chitarra. Un progetto fuori genere che ha stuzzicato la mente intelligente di Francesco Palumbo della My Kingdom Music e grazie a lui il progetto vedrà la luce il 30 maggio 2025 in versione LP e box limitato. Per pochi. Non in senso superbo, ma piacerà a veramente pochi. Ci tengo a precisare che in questo genere non siamo stati i primi e non saremo gli ultimi. Siamo semplicemente noi, a ruota libera.
Tutto l’impianto grafico\visivo che accompagna la tua arte è estremamente suggestivo e curato. Come ti muovi in tale direzione e che importanza dai a questi aspetti?
Passione per l’arte, per il cinema e per il fumetto (né manga, che detesto, né supereroi) e le locandine dei film del passato. Per me è stato un sogno collaborare con Enzo Sciotti: una persona umile e disponibile come pochi, una grave perdita nel mondo dell’arte e con Emanuele Taglietti, anch’egli alla mano, capace di trasformare in immagini il mio immaginario onirico. Non cerco mai di studiare questo tipo di cose, mi muove l’istinto e la passione.
Chi non è mai andato a vedere un film rivelatosi orribile dopo aver visto la locandina meravigliosa che lo rappresentava? Ecco Sciotti era in grado di trasformare il fango in oro. Questo è stato un argomento di discussione con il Maestro, ovviamente Enzo ha dipinto le immagini per i più grandi film italiani e stranieri. Chi non ha mai letto un fumetto erotico horror anni ‘70-‘80? Ecco Taglietti con le sue meravigliose copertine di Zora, Belzeba, Sukia. Certo, il fumetto poi era quello che era, ma l’immagine in apertura era sempre un’opera d’arte.
In passato mi sono occupato di studi artistici e ho frequentato la bottega di un pittore, un certo Nalin allievo di Annigoni che mi ha insegnato le tecniche della pittura ad olio. Oltre alla musica sono un appassionato di Caravaggio, dei pittori rinascimentali e barocchi nonché contemporanei. Le passioni sono molte, il tempo è poco quindi nell’ultimo periodo mi sono dedicato esclusivamente alla musica. Dipingo poco.
Samael von Martin Death Dies metal Mater A Clivis Imperat Albus Diabolus

Che progetti hai per il futuro?
Sto lavorando alle registrazioni del nuovo disco dei Mater A Clivis Imperat, del nuovo disco dei Death dies e sto mettendo “In griglia” alcune idee per il successore di Albus Diabolus. Mi cimenterò in alcuni live da qualche parte nel tempo. Tutto qui.
Ti lasciamo questo ultimo spazio per dire ciò che vuoi e per elencare i link delle tue pagine in modo che i nostri lettori possano fare eventuali approfondimenti sul tuo conto.
Volevo concludere parlando del tuo disco solista… che razza di progetto hai realizzato! Suonato egregiamente, musicisti da capogiro… sonorità perfette per i miei gusti musicali, ogni brano ha una personalità spiccata, nessun riempitivo. I miei più sinceri complimenti. Lo consiglio vivamente.
Il resto è storia…..
Grazie per l’attenzione nei miei confronti, ci vediamo a Genova.
Grazie ancora Samael per aver apprezzato il mio “Gathered Lectures from a Lifetime” e averne voluto fare menzione! A presto!
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