Totenfrau – La signora dei morti è una serie televisiva austro-tedesca, prodotta da Barry Films e Mona Film e trasmessa sulla piattaforma Netflix dal 5 gennaio 2023. La serie, basata sull’omonimo romanzo di Bernard Aichner e ha come protagonista l’attrice Anna Maria Mühe. Molto bella, intrigante fin dall’inizio e ottima recitazione per il personaggio di Blum, una donna estremamente forte di carattare. Formata da 6 episodi intensi ed una sola stagione, scoprirete quanto si può nascondere del passato di una persona alle persone amate. Un paese popolato da persone apparentemente normali ma che nascondono un passato orribile, che solo una persona come Blum può far uscire allo scoperto. Purtroppo per loro hanno ucciso il marito della persona che cercherà in tutti i modi di fermarli e porre fine a torture macabre inpensabili.
Trama
In un paesino del Tirolo Blum gestisce un impresa di pompe funebri lasciata in eredità dai genitori adottivi. Vive con il marito Mark, la figlia Nela, il figlio Tim e il suocero Karl e allo stesso tempo trascorre la sua vita lavorando intensamente nella cura dei morti. Una mattina il marito Mark viene investito da un pirata della strada che non si ferma per dare soccorso. Inizialmente sembra un incidente ma successivamente Blum si rende conto che sotto c’è qualcosa di folle e macabro ed inizia ad indagare. La svolta arriva quando lei incontrerà Dunja una donna aiutata dal marito Mark a scappare dalle grinfie di torturatori mascherati, un organizzazione più grande di quanto sembra. Così Blum disposta anche ad uccidere cercherà di capire se tutto questo a che fare con la morte del marito.
La brutalità del racconto
Gli atti messi in scena di brutalità e bestialità servono a diminuire l’impatto della storia, diventando quasi l’obiettivo principale dell’attenzione del narratore. Blum impiega lo stesso livello di brutalità delle creature che insegue, non offrendo nulla di suo se non il completamento di singole missioni suddivise in fasi distinte, simili a un videogioco. Anche i personaggi maschili “buoni” soffrono degli stessi tratti, anche se al contrario: mostrano costantemente disponibilità e gentilezza incrollabili, apparentemente indifferenti agli eventi che si svolgono nel loro ambiente.
Alla fine, Totenfrau, la donna della morte, si rivela una narrazione intricata. La graduale rivelazione dello svolgersi degli eventi cattura l’attenzione e la curiosità del lettore, seppur con alcuni sconcertanti e imprevisti colpi di scena. Tuttavia, questi colpi di scena rimangono fedeli alle convenzioni del genere in cui vengono eseguiti.