Marco Leodori – Anima Naif – Recensione
Il Nuovo album di Marco Leodori un debutto che pulsa di vita, memoria e desiderio
Ci sono album che arrivano come un fulmine, altri che nascono tra le mura di uno studio. Anima Naif, invece, è un’opera che ha imparato a respirare nel silenzio: un sogno custodito per anni, protetto come si proteggono le cose più fragili e più vere. Marco Leodori – musicista romano, anima appassionata – ha atteso il momento giusto per aprire quel cassetto. E quando lo ha fatto, la musica ha finalmente trovato la sua voce.
Il risultato è un lavoro sorprendentemente maturo, stratificato, costruito con la cura di chi ha atteso a lungo e non vuole sprecare neanche un respiro. Tredici brani, quasi settantotto minuti di musica che non si limitano a intrattenere: accompagnano, avvolgono, raccontano. È un album d’esordio solo sulla carta : nell’anima, è già un’opera compiuta.

La copertina: un volto, un mistero, un varco
La copertina di Anima Naif è la prima porta d’ingresso in questo universo emotivo. Il volto di una donna emerge con tratti pittorici, gli occhi intensi e malinconici che sembrano custodire un segreto antico. I capelli mossi dal vento, sembrano dare vita ai pensieri. A sinistra, figure sfumate si dissolvono nella nebbia, come ricordi che si allontanano o possibilità che ancora non osiamo afferrare. I toni smorzati, quasi lunari, proteggono la musica come si protegge un sogno appena nato.
Personalmente, mi ha colpito la sua capacità di evocare un altrove: guardandola, ho sentito che questo disco non andava ascoltato soltanto con le orecchie, ma con quella parte di noi che resta vulnerabile e sincera.
Il respiro del prog: sogno, memoria, identità
Le influenze sono dichiarate e amate: i Genesis più lirici, il new-prog anni ’80, il prog sinfonico che apre finestre sul cielo. Brani come Empty Blues Skies, A Winter Day Dream, Lonesome Man e La Sorgente incarnano questo spirito con naturalezza. Le tastiere di Leodori non cercano mai il virtuosismo sterile: preferiscono raccontare, dialogare, intrecciarsi con la chitarra elettrica in un equilibrio che sa di artigianato emotivo.
C’è un senso di nostalgia che non pesa, ma illumina. Un modo di evocare il passato senza imitarlo, di renderlo vivo senza replicarlo.

Il nuovo album di Marco Leodori tra luce e melodia
Anima Naif non è un disco chiuso nella sua nicchia. Brani come Guardando le Stelle, Come un Gabbiano, Only One Day e Look at Your Heart rivelano una vena melodica limpida, capace di parlare anche a chi non vive quotidianamente di progressive. Unity sfiora l’A.O.R. con naturale eleganza, ampliando ulteriormente il respiro dell’album e mostrando la versatilità di Leodori.
Questa alternanza tra complessità e immediatezza è uno dei punti di forza del disco: un equilibrio raro, che nasce da una sensibilità autentica e da una scrittura che non teme di mostrarsi nella sua parte più luminosa
Ascolta Unity feet Alessandro Corvaglia
Le gemme strumentali: quando la musica dice tutto
Gli amanti del prog strumentale troveranno momenti preziosi: Legends, con il suo profumo di PFM; In the King’s Name, che guarda al new-prog con freschezza; Genesi, omaggio esplicito ai padri spirituali del genere.
In questi brani, Leodori sembra dialogare con la propria storia musicale, con ciò che lo ha formato e accompagnato negli anni. È come se ogni nota fosse un frammento di memoria che ha preso vita.
Ascolta Genesi
Le voci che danno corpo all’anima
Tra le collaborazioni spicca Alessandro Corvaglia, la cui voce non interpreta: incarna. Ogni brano in cui compare acquista una presenza emotiva che lascia il segno. Accanto a lui, la voce limpida di Federica Leodori, figlia dell’artista, aggiunge una freschezza quasi commovente. È un dettaglio che non passa inosservato: un ponte tra generazioni, un gesto di fiducia e continuità
Ascolta Look At Your Heart feet Federica Leodori – Nuovo album di Marco Leodori Anima Naif
Un sogno che non poteva restare chiuso
La gestazione di Anima Naif è stata lunga, tra revisioni, ripensamenti e da quella sottile paura che ogni artista conosce: che le proprie idee restino confinate in un cassetto, disperse tra file dimenticati e intuizioni mai compiute. Per fortuna non è andata così. Questo disco meritava di esistere, e ora che ha trovato la sua forma definitiva è evidente quanto sarebbe stato ingiusto lasciarlo nell’ombra. Anima Naif è la prova che alcuni sogni, quando finalmente trovano il coraggio di emergere, sanno illuminare più di quanto ci si aspetti.
L’Anima Ritrovata di Marco Leodori
Ascoltando Anima Naif, ho avuto la sensazione di sfogliare un diario musicale scritto a più mani ma con un’unica calligrafia emotiva: quella di Marco Leodori. È un album che non vuole stupire, ma toccare. Non vuole impressionare, ma accompagnare. È un atto d’amore verso il progressive rock italiano, verso la musica come linguaggio dell’anima.
E come tutti gli atti d’amore, lascia una traccia.
MARCO LEODORI : online
Monia Degl’Innocenti
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