Predator Badlands: Recensione completa di Massimo Triggiani

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Era il 1987, periodo d’oro della carriera di Arnold Schwarzenegger quando uscì Predator, film che ci regalò uno dei più affascinanti mostri della storia del cinema.

Predator è stato una fortunata combinazione di talenti. La regia eccezionale di John McTiernan (Trappola di cristallo, Die Hard – duri a morire, Caccia a ottobre rosso), qui al suo secondo film, le musiche magnifiche di Alan Silvestri, un gruppo di attori super tosti e carismatici, con tanto di Carl Weathers/Apollo Creed, capitanati da Arnold, e una sceneggiatura, di Jim e John Thomas, che sebbene estremamente semplice, ci regala linee di dialogo pazzesche e un cattivo meraviglioso: un cacciatore alieno con un preciso codice d’onore (“Il demone che riduce gli uomini a trofei”) dotato di armi superavanzate e tecnologia di occultamento.

Predator Badlands
Predator 1987

La nascita di un mito: come Predator ridefinì il concetto di mostro sul grande schermo

Ciliegina sulla torta è la geniale estetica del mostro realizzata da Stan Winston. Forse lo sapete già ma Winston subentrò a riprese iniziate: all’inizio, infatti, il mostro era un orribile costume insetto-morfo che non faceva paura a nessuno, con dentro un giovanissimo Jean Claude Van Damme (se vi interessa, potete approfondire qui: LINK).

La messa in scena è fondamentale, per questo il primo Predator è un film così riuscito. Il cacciatore ha un dispositivo di occultamento, sì, ma è visivamente particolare. Ha la visione termica ma non è quella di uno schermo, per non parlare del rilevamento sonoro, del rumore tamburellante del battito cardiaco, dei suoni da rettile, della capacità di registrare e riprodurre voce e suoni e delle magnifiche movenze animalesche del compianto Kevin Peter Hall, alto 2 metri e 20, che prende il posto di Van Damme. Il tutto contribuisce alla resa perfetta del senso di “alieno”.

Già nel secondo film, ambientato in città, la regia di Stephen Hopkins non regge il confronto con McTiernan; per fortuna, però, ci sono sempre i fratelli Thomas alla sceneggiatura che aggiungono nuovi tasselli al mondo di Predator.

Il ritorno del cacciatore: quando il Predator diventa protagonista

Il Predator è un cacciatore alieno con un preciso codice d’onore (non uccide umani disarmati), più alto di un uomo, più forte di un uomo (Arnold viene fisicamente massacrato dal Predator e prevale solo grazie ad astuzia e fortuna), con la pelle molto più dura di quella di un uomo, dotato di armi e tecnologia avanzatissima a cui è pronto a rinunciare quando incontra una preda veramente degna contro la quale desidera misurarsi senza vantaggi. Se vince, prende il cranio della vittima; se perde, c’è la possibilità che il vincitore riceva a sua volta un trofeo (Predator 2). Il Predator caccia rigorosamente da solo e anche quando è un giovane esemplare, gli anziani, anche se presenti, non intervengono nella caccia.

Tutti questi elementi però sono stati spesso in parte o totalmente ignorati dall’infinità di fumetti e film che si sono succeduti e che hanno banalizzato e depotenziato il personaggio.

Ma in tutti questi anni di storie in cui praticamente chiunque può sconfiggere un Predator, molti, io per primo, hanno sperato di vedere una storia che avesse come protagonista il cacciatore alieno e così, dopo questa lunga premessa, arriviamo a Predator Badlands.

Predator: Killer of Killers

Nel 2022 il regista Dan Trachtenberg rilancia l’universo del Predator con Prey. Il film, arrivato direttamente sulla piattaforma Hulu e Disney Plus, è un successo di critica e pubblico. Così, nel 2025, Trachtenberg dirige Predator: Killer of Killers, un’antologia animata costituita da tre storie ambientate in periodi temporali diversi dove il Predator perde inesorabilmente, rendendo di fatto gli umani i veri predatori.

Predator Badlands
Predator: Killer of Killers

Contemporaneamente viene annunciato Predator Badlands , un nuovo film dal vivo. 

All’inizio si sa molto poco: sembra che il film abbia come protagoniste due sorelle e che sia ambientato nel futuro, su un altro pianeta. Solo più tardi scopriremo che Badlands avrà finalmente un Predator come protagonista. Il desiderio di tanti fan si è avverato! Le possibilità sono immense! Ma Badlands è all’altezza delle aspettative?

Incominciamo dalla storia  

Evitando il più possibile anticipazioni che possano rovinare l’esperienza, diciamo che Badlands segue la storia di Dek (Dimitrius Schuster-Koloamatangi), un giovanissimo reietto rifiutato dal proprio padre e dal proprio Clan perché ritenuto troppo debole.

Dek decide così di recarsi sul pianeta Genna, un pianeta ostile dove tutto può ucciderti, alla ricerca della preda definitiva: il Kasilk, una creatura ritenuta immortale e temuta anche dagli stessi Yautja (il nome della razza dei Predator secondo i fumetti).

Sconfiggendo il Kalisk e portando il trofeo a casa, Dek dimostrerà di essere degno del suo Clan.Ma appena arrivato sul pianeta, Dek scopre che la sua fama è del tutto meritata. Fortunatamente troverà presto un’improbabile alleata in Thia (Elle Fanning), un sintetico di proprietà della celeberrima compagnia Weyland-Yutani.
E il resto lo scoprirete al cinema! 

Ma insomma, com’è Badlands?

Predator Badlands
Predator Badlands

Partiamo dagli elementi positivi: 

  • il protagonista è un Predator e questo è un elemeto MOLTO positivo.
  • Sentiremo per tutto il film la lingua parlata dagli Yautja che è stata creata dal linguista Britton Watkins. Seguendo il modello di cura e dettaglio usato da tolkien per l’elfico ne Il Signore degli Anelli. (Cosi’ ci dice il regista.)
  • Vedremo Yautja Primario e scopriremo molte cose sul mondo degli Yautja, sulla loro cultura e le loro usanze.
  • Viene ribadito che gli Yautja cacciano da soli.
  • Combattimenti e coreografie spettacolari.
  • Alcune scene sono esteticamente molto belle, Yautja Primario è davvero affascinante.
  • Ottima ed evocativa colonna sonora di Sarah Schachner e Benjamin Wallfisch costituita da sonorità epiche e potenti con reminiscenze di cori tibetani che si sposa benissimo con il linguaggio gutturale, pieno di schiocchi, rumori bassi e ringhi degli Yautja.
  • Elle Fanningn è strepitosa. All’inizio probabilmente non la sopporterete ma andando avanti nella storia capirete di cosa parlo.
  • Il confronto tra la faccia di Dek a inizio film con quella della fine.

E ora gli elementi negativi: 

  • Il trucco prostetico della faccia del Predator di Stan Winston del 1987 sembra molto più realistico di quello misto a CGI di Badlands.
  • I Predator sono troppo umani nei movimenti e negli atteggiamenti, soprattutto Dek, con cui condividiamo tutta la storia.
  • Capisco che si voglia far empatizzare con Dek e quindi si cerchi di renderlo più umano, ma Dek non è umano, è uno Yautja.
  • La direzione artistica non è particolarmente ispirata, le creature hanno un che di banale e già visto.
  • La visione del Predator sembra quella di un normale schermo da computer.
  • In generale si perde quel senso di alieno del Predator originale.
  • I momenti comici e paciosi stonano parecchio.
  • Tutti i sintetici del film eccetto Thia e Tessa sono stupidi e debolissimi. Cosa nettamente in contrasto con quanto visto sino ad ora.
  • Badlands è un film per famiglie, il che per qualcuno può anche essere una cosa positiva.

Conclusioni personali:  

Beh, al di là degli elementi negativi, spero che Badlands sia un successo commerciale così da avere altri film con un Predator come protagonista.
Le possibilità sono davvero tante e, se bisogna scendere al compromesso di avere un Predator per famiglie, eh sì, sono disposto a farlo.
Certo, se si riuscisse a tornare anche ai fasti dell’originale, sarebbe decisamente meglio… P.S.
Ad oggi il Predator degno di questo nome con più presenza sullo schermo è Wolf di Alien vs Predator 2.
Se non lo avete visto, recuperatelo perché Wolf vale tutto il film!

Massimo Triggiani 

  • Predator Badlands   
  • Regia : Dan Trachtenberg 
  • Sceneggiatura : Patrick Alson 
  • Storia : Dan Trachtenberg , Patrick Alson 
  • Con : Elle Fanning , Dimitrius Schuster-Koloamatangi 
  • Durata: 1h 47m 

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