Andrea Bruni Compagno di Banco: 4 concerti per 4 mesi del Banco del Mutuo Soccorso – Terza Parte
Ore 14:00. Finalmente un concerto in Toscana! Questo è il pensiero che mi fa sorridere mentre, in auto da solo, sto viaggiando verso la prossima meta. Attendevo da tempo di poter suonare con il Banco nella mia regione e finalmente, dopo qualche mese di tour, eccomi accontentato. Stasera siamo a Fosdinovo (MS), comune toscano con un forte profumo di Liguria, dato che dieci chilometri più in là c’è Sarzana, ma è comunque un’occasione per issare una nuova bandierina nella mia personale mappa banchesca. Le previsioni meteo per la serata non sembrano propriamente benevole, ma non dobbiamo farci scoraggiare. Casomai, dato che suoniamo al Festival della Resistenza, resisteremo. Nel frattempo incrocio le dita e svolto per la Firenze-Mare.
Al soundcheck con la tour manager Lorella

Ore16:50. Eccomi arrivato all’hotel Sant’Andrea, che si trova a dieci chilometri dal luogo del concerto; infatti è a Sarzana. Col solito squillo mi annuncio a Lorella Brambilla che in pochi minuti scende dalla camera; dopo il nostro collaudato rituale caffè-pasticcino siamo pronti per avviarci verso il soundcheck. Il navigatore mi dice che siamo distanti una decina di chilometri e che arriveremo in mezz’ora. Ci domandiamo il perché di questa sproporzione tra distanza e tempi di percorrenza, ma fiduciosi come sempre allacciamo le cinture e partiamo.
Incontro con Luigi fan del Banco del Mutuo Soccorso
L’equivoco non tarderà a chiarirsi, basteranno pochi minuti. Appena preso il primo incrocio ci ritroviamo in una viuzza deserta e strettissima, chiaramente a doppio senso. Tornanti mozzafiato e saliscendi da montagne russe rendono l’arrivo alla meta simile a un gioco senza frontiere, con la mia auto che affronta il tutto con zelo inappuntabile. Certo, la prospettiva di rifare il percorso di notte a concerto finito non ci dà un gran conforto, ma adesso non è il caso di pensarci.
Arriviamo sul posto, dove ci accoglie Andrea Pettinelli, direttore artistico della serata nonché factotum dell’intero festival. Con Andrea ci conosciamo da diversi anni; è sua l’etichetta discografica ZdB che qualche anno fa ha pubblicato Schiere di Sudditi, il mio disco con La Cruna del Lago. Lasciamo la macchina nel parcheggio riservato agli artisti e mi avvio a piedi per un breve tragitto in salita che dalla strada porta al palco. Durante la camminata conosco Luigi, un fan del Banco che abita da quelle
parti e che è venuto con la sua signora per assistere al concerto. Luigi sa già che sono il nuovo batterista e mi chiede una foto, richiesta che esaudisco con entusiasmo. Magari nell’affanno della camminata sarò venuto spettinato, ma spero che non si veda troppo…
Banco del Mutuo Soccorso tour: L’arrivo sul palcoscenico

Arrivo sul palco e mi preparo per i miei soliti colpetti su piatti e tamburi. La serata prevede l’esibizione di altri due gruppi, oltre al Banco che suonerà per secondo. La batteria in dotazione non è la mia, ma suona comunque benissimo per cui tutta la prova scorre piacevolmente. Dopo il soundcheck abbiamo tempo di cenare in un gazebo allestito dietro al palco, in una atmosfera allegra e rilassante. Il menu resenta una ricca serie di cibo vegetariano, con mia grande sorpresa.
Si parte dai testaroli, specialità locale, all’humus di ceci con crudités varie, passando dai falafel per arrivare ai dolci assortiti. Insomma, una maratona gastronomica inaspettata e piacevolissima, che non avremmo mai potuto apprezzare se la nostra
esibizione non fosse prevista per le 22:30. Nel frattempo sale sul palco il primo gruppo, che mescola opportunamente irish e combat-folk. Vittorio, seduto dietro al palco insieme a noi, ascolta i brani e per ingannare l’attesa armonizza le linee melodiche di ciò che sta sentendo, regalandoci momenti di elevata musicalità.
Un concerto sotto la pioggia
Ore 22:40. Saliamo sul palco e dopo una breve presentazione scioriniamo il repertorio, tra le grida entusiaste dei presenti e i balli dei più giovani, piacevolmente coinvolti da maghi, ragni e metamorfosi. A metà concerto inizio a vedere aprirsi qualche ombrello e capisco che le previsioni del pomeriggio avevano ragione. Ma il pubblico, in ossequio al festival, resiste. Dopo aver estratto il k way, lo indossa con saggia accortezza e si ricompone. Così si fa!
Le richieste di bis
Ore 0:30. Il concerto è appena finito, anche se il pubblico, con temerarie richieste di bis, sta passando in rassegna tutta la discografia della band. In tutto questo il meteo sembra volgere minacciosamente al peggio. Scendo velocemente dal palco per un cambio maglietta, salgo di nuovo a recuperare piatti e rullante e mi accorgo che i miei compagni di Banco si sono già dileguati.
Parte l’esibizione della terza e ultima band, mentre i bagliori in cielo si fanno sempre più frequenti e illuminano il panorama a giorno. Dopo aver recuperato Lorella salutiamo tutti, ringraziamo per l’ottima accoglienza e ci avviamo verso l’hotel. Saliamo in auto e nel giro di pochi minuti ci ritroviamo sotto un diluvio da giorno del giudizio, con i lampi sullo sfondo a rendere il tutto ancora più spettrale. In breve tempo ci ritroviamo incolonnati con altre macchine partite poco prima di noi e dirette verso il paese.
Ritorno in hotel…sotto il temporale

Scegliamo di accodarci agli altri, lasciando perdere la strada dell’andata con il suo tripudio di tornanti. Il percorso alternativo è comunque stretto e buio e non è facile orientarsi sotto la pioggia incessante. Per fortuna le auto avanti a noi procedono lentamente e i fari altrui coadiuvano le manovre. Dopo quaranta interminabili minuti eccoci finalmente arrivati al paese; l’hotel è a pochi minuti. Una volta arrivati al parcheggio del Sant’Andrea, ovviamente strapieno, si pone il problema di come uscire dalla macchina, visto che fuori sta ancora diluviando e che l’unico posto che sono riuscito a inventarmi si trova a cento metri dall’ingresso.
Attendiamo fiduciosi che il temporale finisca di sfogarsi; poi capiamo che ne ha ancora tante da dire ed è inutile aspettare. Al grido di tre due uno via usciamo dall’auto e con scatti da maratoneti conquistiamo la hall. Il giovane portiere che ci ha visti arrivare trafelati sceglie di non metterci ulteriormente a disagio sfoderando un sorriso compassionevole e chiedendoci la chiave della stanza. Dopo aver intascato
la mia 312 saluto Lorella dandole appuntamento tra qualche ora per la colazione.
Una telefonata nottura da Tony D’Alessio
Ore 1:33. Sono appena entrato in camera. Tony, che divide la doppia con me, non è ancora rientrato. Sarà in viaggio con gli altri, penso; è questione di minuti. Con immenso stupore sento il mio telefono squillare. È Lorella, e non credo che mi stia cercando per chiedermi come ho passato questi ultimi secondi. Infatti, appena le rispondo, mi dà una notizia ai limiti dell’inverosimile: abbiamo lasciato Tony sul luogo del concerto.
Proprio così, il buon Tony si era attardato a salutare alcuni fan e nessuno di noi lo aveva più visto nei pressi del palco, per cui ognuno pensava che fosse salito in
macchina con qualcun altro. A Tony non resta che attendere la fine del concerto e, tanto per cambiare, resistere. Per fortuna Andrea Pettinelli alloggia al nostro stesso hotel e sarà lui a riportarcelo sano e salvo. Nel frattempo mando un messaggio a Tony, scrivendogli che sono mortificato per l’equivoco e che lo aspetterò sveglio.
Una promessa che non ho mantenuto; anzi, ho fatto pure di peggio.
Una stanza per due
Ore 2:50. Il temporale fuori non ha ancora finito di sfogarsi; Tony è finalmente
riuscito a raggiungere l’hotel e bussa alla 312 per farsi aprire. Peccato che io
stia dormendo profondamente da chissà quanto. Mi sono addormentato mentre ascoltavo la musica ed ho ancora gli auricolari conficcati nelle orecchie. Per questo non ho avvertito i suoi cortesi colpi alla porta. Tony mi sente russare dal di fuori e intuisce la situazione. Prova a chiamarmi al telefono, ma ormai le mie sinapsi sono chiuse per restauri. Prova a bussare ancora, ma senza esito. Non gli resta che scendere giù in reception e farsi dare un duplicato della chiave. Solo quando sentirò la serratura scattare e la porta aprirsi comprenderò a pieno l’entità della mia figuraccia.
Tony, sorridente e divertito, mi saluta affettuosamente come sempre, mentre io lo
guardo con l’espressione diversamente arguta di chi si sente rivolgere domande in curdo antico. Mi spiega che ha provato a chiamarmi più volte, ma tutto ciò che ha ottenuto è stata una serie di scosse telluriche da dispnea notturna che probabilmente hanno allertato tutta la Lunigiana. Ci faremo una risata sopra e resteremo a parlare di musica per tutta la notte, ma al mattino seguente Tony dovrà sottoporsi d’urgenza a una revisione all’aureola; grazie a me, ovviamente.
Appuntamento alla spettacolare manifestazione Trasimeno Prog
Ore 7:30. La sveglia mi desta da un sonno smaltito solo in parte. L’aurora che si è portata via il temporale non ha dissipato la mia sensazione di essermi comportato da qualcosa che fa rima con Orione. Alle 8:00 sono pronto per scendere giù a fare colazione; Tony, che si è svegliato in seguito ai miei preparativi, ma che non volevo disturbare, insiste per venire con me. Così ce ne andiamo a fare colazione al piano terra, dove troviamo anche gli altri. Una bella chiacchierata mattutina, una doccia tonificante e sono pronto a ripartire verso casa, non prima di aver salutato gli amici e aver dato loro appuntamento tra due giorni per il concerto di Castiglione del Lago.
Trasimeno Prog è una manifestazione spettacolare e ci sarà senz’altro da
divertirsi.
Ritorno “romantico” a casa
Alle 9:40 sono di nuovo in macchina. Mi aspetta un viaggio di un paio d’ore, ma scelgo di percorrere la distanza senza alcuna fretta, impostando una velocità estremamente rilassata, di quelle che ti fanno superare anche dai tir. Alle 11:15 invio un messaggio alla mia ragazza per dirle che mi trovo a Firenze, sono appena uscito dall’autostrada e tra poco più di mezz’ora sarò a casa. La sua risposta è quanto di più amorevole potessi mai sperare di ricevere: Già che sei di strada passeresti a comprare un po’ di spesa? Mancherebbero le pesche, l’uva, il pane, il riso, il latte vegetale, lo yogurt di soia per te e la mozzarella per me. Ti spiace fermarti al supermercato? Certo amore, non aspettavo altro…
Banco del Mutuo Soccorso – Tour Collezione Primavera Estate OFFICIAL WEBSITE
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