Avatar Fuoco e Cenere: Recensione, cast, trama e regia
Avatar Fuoco e Cenere: cast, trama e recensione
Il film che ha ottenuto il maggior incasso globale nel 2009 volge alla terza fase: Avatar Fuoco e Cenere. Alla regia il solito e geniale James Cameron pronto a far immergere il pubblico nuovamente nel mondo di Pandora. Oltre agli attori già presenti nei due precedenti colossal, vi sono dei nuovi ingressi: Oona Chaplin e David Thewlis (ha interpretato il professor Lupin nella saga di Harry Potter). Dopo aver assaporato la foresta pluviale, passati per le acque cristalline dell’oceano, in questo terzo capitolo c’è l’avvento del fuoco. Il regista ci aveva lasciati con la morte di Neteyam, il primogenito della famiglia Sully, e il salvataggio inaspettato del colonnello Quaritch. Nel terzo volume saranno cruciali le questioni anomale di Kiri e di Tiger.

La prima è stata concepita senza un padre, mentre il secondo è il figlio del generale sebbene sia fortemente legato alla famiglia Sully. La differenza più significativa rispetto ai film precedenti in questo sequel la troviamo nella presenza di una nuova tribù che sarà da antagonista: il popolo delle ceneri. La storia si svolgerà su più fronti ed in più ambienti, andando a concludere tutte le situazioni irrisolte nello scorso atto. I protagonisti, più volte, si separeranno, andando a percorrere storie autonome. Continuerà la caccia ai Tulkun, il rapporto tra Jake e suo figlio Lo’ak muterà, si vedrà cos’è la natura del legame tra Kiri e Eywa (la madre terra di Pandora), come si trasformerà la relazione tra il colonnello e gli altri soldati e tante altre vicende si andranno a toccare.
Effetti speciali
Poiché questo sequel è stato girato in gran parte contemporaneamente ad “Avatar: La via dell’acqua”, mantiene lo stesso principio tecnologico ma con un focus specifico sul nuovo ambiente. Saranno, infatti, più presenti gli elementi del fuoco, della lava e della polvere. Riguardo la mimica del viso la base rimane il sistema avanzato Deep Shape sviluppato da Wētā FX per catturare le espressioni facciali a un livello quasi muscolare. Questo ha garantito che i nuovi personaggi del Popolo della Cenere e il cast principale continuino ad avere espressioni umane incredibilmente dettagliate e sfumate. L’atmosfera è più cupa e sono maggiori le scene di guerra che sono intervallate da brevi periodi descrittivi di pace.
Trama
La pace iniziale, piena di sofferenza, rancore e odio, nella quale Lo’ak è ritenuto colpevole della morte del primogenito e Tiger non è ben accetto nella famiglia, dura poco. La famiglia Sully, nell’emigrare con i mercanti del vento, viene subito attaccata dai nuovi nemici: “il popolo della cenere” guidati da Varang. “Io sono fuoco”. Così la nuova antagonista si presenta gettando le basi di quel che sarà il suo ruolo all’interno della storia. In questo contesto avverrà lo snodo principale del film e ha come protagonisti Tiger e Kiri, dove il primo diventerà il ricercato principale per gli uomini del cielo e obiettivo di studi.
Da qui avverrà un susseguirsi di avventure e un continuo capovolgimento di fronti. Si spazierà dal cielo all’acqua, nelle foreste e per la prima volta si combatterà anche all’interno del centro di controllo degli umani. Inoltre, i legami tra il colonnello Quaritch, Varang e il resto dei soldati saranno una questione pronta a sconvolgere la situazione. Oltre alla famiglia di Jake, ritroveremo gli abitanti del villaggio marino ed i Tulkun. Quest’ultimi saranno cruciali nella battaglia finale. Ci saranno momenti dove aumenteranno i battiti e altri dove qualche lacrima, forse, scenderà sul viso; nasceranno vite e altre se ne andranno, e lo scontro mischierà le tre fazioni, con alcuni schieramenti inaspettati.
Cosa rimane dopo i titoli di coda
Il film Avatar Fuoco e Cenere si conferma ad un livello altissimo, e la proiezione in 3D rende ancor più interattiva ed immersiva la visione. Il racconto diventa sempre più avvincente e si vanno a completare tutti i problemi e le tematiche che si erano lasciate in sospeso. Rispetto alle pellicole precedenti, il tema del legame famigliare viene approfondito nel mutamento del rapporto tra Lo’ak e Jake. Arrivando anche a mostrare, nel suo punto più estremo, cosa può portare la mancanza di affetto e il continuo rancore nei confronti di un figlio. Un’altra caratteristica, in cui James Cameron ha differito rispetto ai precedenti volumi, è il continuo spaziare tra ambienti e tra elementi naturali. E, soprattutto, nel rendere indipendenti i personaggi, andando a creare singoli percorsi, i quali, completandosi, si vanno a ricongiungere..

Diminuisce, tuttavia, l’immersione nei paesaggi che avevano caratterizzato particolarmente il prequel, in quanto il clima di guerra più consistente è andato a far risaltare le terre devastate e la distruzione. Però è ritornata l’importanza data alle scene di volo, le quali simboleggiano il primo Avatar. Riguardo all’elemento del fuoco, mi aspettavo che avesse un ruolo centrale, totalitario, come è valso per l’acqua nel secondo capitolo. Magari con scene avvenute ambientate in mezzo alla lava, con atmosfere infernali; ma così non è stato. Le fiamme hanno fatto da sfondo nelle battaglie, sebbene rimanendo un elemento scenografico di contorno, non principale. In conclusione, Avatar Fuoco e Cenere, a mio gusto, si classifica al secondo posto dietro al film inaugurale; grazie al continuo capovolgimento di piani narrativi e all’esaltazione dei singoli personaggi.
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