Cani randagi maltrattati a Sharm: la testimonianza dura di Marco Licata SOSBaladi
Eccoci qua, sono sempre io Marco Licata SOSBaladi. Anche oggi un’altra giornata di lavoro da volontario e un’altra rissa, dopo settimane che seguivo una persona perché l’avevo visto una volta tirare dei sassi a dei cani randagi che io nutro. Oggi l’ho visto dall’altra parte della strada, ho fatto il giro, l’ho inseguito e silenziosamente gli ho fatto il video. L’ho beccato proprio nel momento in cui ha tirato i sassi ai cani, e l’ho affrontato.

Non mi sento un violento, né un cattivo. Per me questo è il karma, la legge del taglione. In ogni situazione c’è un aggressore e un aggredito. L’aggredito è il cane, io sono colui che difende il cane, e l’aggressore è quello che tira il sasso. Oggi non c’è più pace con nessuno: chiunque vedo che maltratta un animale io lo fermo. Non chiedo permessi, non mi interessa la nazionalità. Basta. Perché state andando contro il nostro lavoro, contro la vita degli animali e contro la dignità.
La realtà dei cani randagi a Sharm el-Sheikh
Sono Marco Licata volontario a Sharm con SOSBaladi Sharm el-Sheikh, e ogni giorno mi trovo davanti a scene difficili. I cani, spaventati dai maltrattamenti, finiscono per abbaiare contro altre persone, e questo peggiora la loro reputazione. Ma la colpa non è loro. È di chi li colpisce, di chi li avvelena, di chi li maltratta.
Spesso mi rivolgo ai cani con affetto: “Non vi spaventate per quel testa di c—o. Venite, amori. Andiamo a mangiare un po’ di carne”. Perché loro, i miei cani, sono buoni, eppure c’è sempre qualcuno pronto a fargli del male. È una crudeltà inutile. Questa è la vera violenza sui cani randagi, e io non posso restare a guardare.
Chi è Marco Licata e cosa fa SOSBaladi
Molti mi chiedono: chi è Marco Licata? Io sono semplicemente un volontario che ha deciso di dedicare la sua vita a difendere chi non ha voce. Con SOSBaladi ogni giorno affrontiamo avvelenamenti, bastonate, crudeltà gratuite. Io stesso denuncio i maltrattamenti ai cani randagi con video e testimonianze, perché la verità deve venire fuori.
La mentalità locale spesso considera i cani animali “sporchi”, e gli avvelenamenti con stricnina o addirittura le uccisioni di massa sono state pratiche comuni. Per questo, oltre ai salvataggi, lavoriamo a progetti a lungo termine.

Marco Licata Progetto Food Station
Con SOSBaladi Sharm el-Sheikh ho ideato le food station: strutture a energia solare nel deserto, dove i cani possono trovare acqua e cibo in sicurezza. Ma non è solo questo. Radunando i cani in punti precisi, possiamo sterilizzarli e vaccinarli più facilmente.
Un progetto visionario che porterò fino a Bruxelles, perché non riguarda solo gli animali. Se un’epidemia si diffondesse a Sharm, centro nevralgico del turismo internazionale, le conseguenze sarebbero globali.
SOSBaladi Marco Licata donazioni: l’aiuto che serve davvero
Il nostro lavoro richiede grandi risorse. Le donazioni sono fondamentali per acquistare cibo, medicine, pagare cure veterinarie e continuare i progetti di salvataggio. Voglio mettere in guardia chi ci segue: purtroppo esistono molte truffe. Per questo è importante fidarsi solo di organizzazioni riconosciute. Noi lo siamo, e siamo trasparenti.
Sul sito ufficiale www.sosbaladi.com (LINK)trovate tutte le informazioni per contribuire in modo sicuro. Io documento ogni giorno il nostro lavoro sul mio canale YouTube, mostrando la realtà dei cani e le nostre battaglie quotidiane. Il motto che ci accompagna è: “Loro sono la nostra storia”.

L’esempio del quartiere Montazah
Per farvi capire meglio, vi racconto un esempio concreto. Nel quartiere Montazah seguiamo circa 30 cani randagi. Grazie alle food station installate con l’aiuto dei volontari, questi cani hanno ricevuto vaccini e sterilizzazioni, e ora ci aspettano ogni giorno negli stessi punti per acqua e cibo.
Alcuni di loro hanno un nome, una storia, e vivono lì da anni come parte della comunità. Ma non mancano i dolori: cuccioli spariti nel nulla, come il piccolo Anubis o Pedro, che avevamo salvato in spiaggia e di cui si sono perse le tracce.
Una battaglia che riguarda tutti
Grazie al mio impegno, a quello dei volontari di SOSBaladi Sharm el-Sheikh e al sostegno di chi crede in noi, tanti cani stanno avendo una seconda possibilità. Il nostro lavoro non è solo sfamare gli animali, ma anche sensibilizzare le persone.
La violenza sui cani randagi non è un problema locale: riguarda tutti noi. Io continuerò a combattere, perché non sono l’aggressore, io sono colui che difende gli aggrediti. Ogni volta che guardo negli occhi un cane salvato capisco che questa lotta ha un senso, e che il futuro può davvero cambiare.
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