Cosa è successo alle navi della Flotilla? La testimonianza di Benedetta Scuderi sull’attacco israeliano

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Benedetta Scuderi è una politica italiana, europarlamentare dal 2024. Nel settembre del 2025 è una dei quattro politici italiani partecipanti alla spedizione umanitaria della Global Sumud Flotilla contro il blocco navale della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano. Le autorità israeliane l’hanno arrestata insieme ad altri 39 italiani, tra cui i tre parlamentari. I militari l’hanno portata nel porto di Ashdod in Israele, dopo l’arresto, i soldati l’hanno trasferita all’aeroporto di Tel Aviv, da dove sono stati rimpatriati.(Benedetta Scuderi testimonianza dell’attacco degli israeliani nella trasmissione del 04/10/2025 In Altre Parole su L7)

Cosa è successo alle navi della Flotillia?
Le autorità israeliane arrestano 39 italiani, tra cui i tre parlamentari.

Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma non ci aspettavamo un intervento così violento”, racconta la deputata europea.

Benedetta Scuderi Testimonianza attacco Flotilla

“All’inizio della finestra di pressione, dai radar abbiamo visto avvicinarsi delle imbarcazioni molto grandi. Solo dopo abbiamo capito che si trattava di navi israeliane. Da lì è iniziato un lungo processo di intercettazione”, spiega Scuderi.

“La prima barca a essere fermata è stata – Alma (bandiera britannica), la nave principale della missione, seguita poi dalle altre, a partire dalle 23:30 circa, fino a mezzanotte.”

“Noi eravamo preparati: avevamo una procedura stabilita, un protocollo preciso. Quando abbiamo capito che l’intercettazione era imminente, siamo usciti tutti nel pozzetto e ci siamo seduti con i giubbotti di salvataggio. Era una missione totalmente non violenta.”

Cosa è successo alle navi della Flotillia?
Le perquisizioni degli israeliani

Le perquisizioni degli israeliani

Ci hanno fatto scendere sottocoperta, perquisiti e sequestrato i telefoni”, racconta Benedetta Scuderi. “Poi hanno preso il controllo della barca. Non sapevamo più dove stessimo andando.”

Quando sono arrivati al porto di Ashdod, dopo molte ore di navigazione, “ci hanno tolto tutti i beni personali. Alcuni sono stati poi restituiti, altri no.”

“C’erano soldati armati ovunque. Siamo stati fotografati e filmati. Credo che quei video siano stati poi diffusi, perché sull’aereo al ritorno alcune persone ci hanno riconosciuti.”

Le perquisizioni sono state “brusche, ripetute e umilianti”. “Hanno rovesciato tutto a terra, buttato via medicine importanti. Nessuno ha potuto tenere con sé i propri farmaci, neanche chi ne aveva bisogno urgente.”

Cosa è successo alle navi della Flotillia?
Cosa è successo alle navi della Flotillia?

Gli aiuti umanitari della Flotilla

Israele ha dichiarato che a bordo non c’erano aiuti per Gaza, ma è falso. Gli aiuti c’erano, e sono documentati da foto e video,” ribadisce Scuderi.

“Erano aiuti umanitari modesti, certo, ma il significato era simbolico e politico: dimostrare che un corridoio umanitario era possibile, anche in presenza del blocco.”

Durante gli interrogatori, continua:

“Mi hanno chiesto perché stessi andando a Gaza. Ho risposto che stavamo portando aiuti umanitari. Era la verità, ed era una risposta valida per entrambe le domande.”

“Non ci hanno dato né cibo né acqua per ore. Nemmeno durante i trasferimenti. Era chiaro che volevano sfinirci.”

Benedetta Scuderi e le accuse da parte degli israeliani di terrorismo

“Ci hanno accusati di terrorismo,” racconta la parlamentare, “ma noi non avevamo né armi né strumenti di difesa. Solo la nostra presenza pacifica.”

“Le autorità israeliane hanno sequestrato tutto, incluse le barche, poi hanno detto di non aver trovato nulla. Ma i video che mostrano ‘barche vuote’ sono stati girati dopo, quando avevano già portato via tutto.”

Gli aiuti umanitari della Flotilla

Scuderi descrive ore di confusione:

“Ci spostavano da un veicolo all’altro, senza dirci nulla. Le informazioni erano contraddittorie, sembrava volessero disorientarci.”

Solo dopo molte ore hanno saputo che sarebbero stati portati a una stazione di polizia presso l’aeroporto. “Lì abbiamo finalmente incontrato il viceambasciatore italiano e ricevuto le prime notizie da Roma.”

Benedetta Scuderi e il genocidio di Gaza

Quando le chiedono come abbia reagito alle accuse di terrorismo, risponde con fermezza:

“Fa male essere chiamati terroristi. La nostra era una missione umanitaria e pacifica, nel rispetto del diritto internazionale. Il blocco navale di Gaza è illegale.”

Flotilla per Gaza non era solo un gesto di solidarietà, ma una denuncia politica. Sapevamo che forse non saremmo mai arrivati a Gaza, ma volevamo dire al mondo che non si può restare in silenzio di fronte al genocidio di Gaza.”

“Molte persone ci hanno scritto, ringraziandoci. Si sono sentite meno impotenti. Hanno capito che si può fare qualcosa, anche solo testimoniare.”

La Flotilla per Gaza ha dato speranza. Ora il nostro compito è far sì che quella speranza continui, finché i governi non faranno davvero rispettare il diritto internazionale.”

Benedetta Scuderi Testimonianza attacco Flotilla

Le parole di Benedetta non sono soltanto la cronaca di un arresto o di un’operazione militare, ma il racconto di una frattura morale che riguarda tutti. Cosa è successo alle navi della Flotillia non è solo un fatto di cronaca: è un simbolo di quanto la solidarietà civile possa spaventare chi teme la verità.

Chi è Benedetta Scuderi in fondo, se non una cittadina che ha scelto di esporsi dove molti preferiscono tacere? Le sue parole ci ricordano che la pace non è un concetto astratto, ma una responsabilità quotidiana.

“Non volevamo essere eroi,” ha detto Scuderi, “volevamo solo che nessuno potesse dire di non sapere.”

Le accuse di terrorismo, le perquisizioni, la detenzione, tutto ciò non ha cancellato il senso profondo di quella missione: denunciare il genocidio di Gaza e ricordare che dietro ogni embargo ci sono vite reali, bambini, famiglie, persone che resistono.

Oggi, dopo settimane di silenzio mediatico, le domande restano aperte: dove sono finite le barche dirette a Gaza?, che fine hanno fatto gli aiuti umanitari della Flottilla? e soprattutto, quanto ancora dovrà durare il blocco che soffoca un intero popolo?

Benedetta Scuderi ha scelto di raccontare, e con la sua testimonianza ci consegna un messaggio semplice ma potente: la speranza non può essere sequestrata.

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