Intervista a Marco Licata: il volontario italiano che vive a Sharm El Sheikh ci svela i suoi progetti per la salvaguardia dei cani (e dei gatti) baladi – Parte 2
Vi abbiamo già fatto conoscere Marco Licata (LINK), il volontario italiano che vive a Sharm El Sheikh in Egitto e che ama aiutare gli animali e il suo prossimo. In questa seconda parte dell’interessante intervista che Marco gentilmente ha voluto concedere a BACKdigit.com, approfondiamo la vita di questo straordinario amante dei viaggi e degli animali. Licata ci ha parlato anche dei suoi importanti progetti a livello internazionale per la salvaguardia degli animali, non soltanto in Egitto ma anche in Italia, e degli sforzi da fare per garantire il loro benessere e quello degli esseri umani. Nonché della sua lotta per la prevenzione delle malattie dei cani Baladi (e dei gatti) e quella contro il randagismo.
Puffy: il primo cagnolino salvato da Marco Licata
Qual’è stato il primo cagnolino al quale ti sei avvicinato ed affezionato?
E’ stato un altro cane tutto bianco con gli occhietti neri tipo Sophie alla quale somiglia. Si chiama Puffy ed è il primo a cui ho dato da mangiare perché si trova davanti al resort dove vivo da cinque anni per cui l’ho conosciuto che era piccolino. Anzi, l’ho visto nascere, conoscevo la mamma, ho saputo quando lo ha partorito e mi ci sono affezionato. L’ho chiamato Puffy e tutta la gente mi guardava stranita quando lo chiamavo perché ricordiamoci che siamo in Egitto e qui non sono abituati al contatto dell’uomo con il cane. Il cane per loro è impuro, non pulito. Non ti dico le reazioni degli altri quando mi vedevano fare effusioni a Puffy e agli altri cani. Ora si sono tutti abituati nel mio quartiere.
Tutti i miei cani sono puliti, vaccinati, prendono medicine, mi riconoscono come parte della famiglia, del nostro gruppo, della comunità. Oggi c’è un atteggiamento diverso, per questo è sempre importante portare avanti questo tipo di missione perché alla fine le persone ti vedono e si abituano. Puffy è un cane incredibile, ancora oggi lo sto nutrendo. Lo conoscono in tantissimi perché all’inizio sui social postavo solo video e foto di lui. Nell’immaginario collettivo Puffy è il mio cane. Se chiedi in giro chi è il cane di Marco, tutti ti diranno che è Puffy.
Tanti progetti da realizzare in tre punti
Sappiamo che hai dei progetti in mente, ne vogliamo parlare?
Per come gestisco le mie attività io parto da tre punti. Il primo è la visione comune e riguarda ciò che va fatto. Poi, la programmazione comune, quindi azioni singole da fare quotidianamente. Queste cose, nei gruppi, le persone non le sanno fare perché c’è troppa competitività: c’è sempre l’ego, l’idea che vinca chi arriva per primo a fare le foto e a mostrarle in giro, e non chi ogni giorno esce di casa per dare da bere agli animali che ne hanno davvero bisogno.
Fare volontariato è molto faticoso: so quanto impegno ci metto io e gli altri volontari del posto. Finalmente ho uno schema ben preciso da portare avanti, e con Sosbaladi sto riuscendo a ottenerlo.
Una missione senza compromessi
Marco Licata Sosbaladi Link
Ho sempre cercato di essere trasparente in tutto, non essere comprabile da nessuno, non accettare compromessi. Quando ho fatto il viaggio a Medjugorie dieci anni fa, io ho fatto una promessa al Signore chiedendogli di aiutarmi in una mia faccenda personale. Ancora non sapevo che in futuro avrei lavorato con tutti quei dottori in Albania e che avrei fatto delle cose in Egitto ma gli chiesi aiuto. In cambio mi sarei dedicato completamente al prossimo, parlo anche di cani e gatti. Questo è il punto chiave.
Dedico la mia vita, 24 ore al giorno, al prossimo e so che tutto quello che mi arriva viene dall’alto, da quella promessa che ho fatto venti anni fa e sono stato esaudito. Io ho portato avanti questa missione e ogni euro, ogni cosa che mi arriva in più io la dono al prossimo. Io non ho cose da ricchi, non porto il Rolex, guido una macchinetta…
Le soluzioni di Marco Licata da proporre a Bruxelles
Voglio portare, come ti dicevo, il mio progetto a Bruxelles perché li si può decidere. In Egitto è venuta fuori questa legge, la legge 347 del 2022 che vieta l’uccisione e il maltrattamento degli animali. Peccato che non venga applicata. Io devo arrivare a Bruxelles, devo conoscere delle persone, devo conoscere quelli migliori di me per imparare di più.
Questo è un progetto che voglio portare avanti anche per aiutare l’Italia, in particolare la Sicilia, creando un modello. Penso che in Egitto sia possibile chiedere anche dei fondi statali, se il progetto è valido.
Il mio progetto ha come primario obiettivo la diminuzione del randagismo, il controllo del randagismo, la prevenzione delle malattie perché i cani portano malattie se non li vaccini. Rappresenta anche un supporto al turismo, una fonte di reddito: i cani generano PIL a Sharm El Sheikh attraverso cliniche, dottori, negozi, biglietti aerei, medicinali e farmacie. E’ un income impressionante che però può anche essere aumentato.
Le food station per i cani
La soluzione che voglio proporre va bene in Egitto, Albania… Ho pensato a delle food station, piccole stazioni che forniscono cibo e acqua per i cani ma particolari, perché stiamo parlando di randagismo dunque di cani che stanno nel deserto in spazi troppo aperti per poter essere controllati da qualche gruppo di volontari. Queste food station devono avere il tettuccio con un pannellino solare con la batteria, il sifone per l’acqua fresca, la luce di sera, una webcam attraverso la quale h24 con una app dal tuo telefonino puoi verificare una, due, tre food station. I cani diventano randagi dal momento in cui non sono più sedentari.
Il cane diventa sedentario dal momento in cui trova acqua e cibo. Se trova una food station facilmente non si allontana, sarà nei dintorni, quello diventerà il suo punto di riferimento quotidiano. Tramite il controllo dal telefonino con l’app si può vedere se ci sono nuovi arrivi, puoi tenere d’occhio aree impressionanti, anche tutto il deserto del Sinai.
Marco Licata Sosbaladi Link
La prevenzione delle malattie dei cani e la lotta contro il randagismo
Parliamo di prevenzione delle malattie perché un altro obiettivo è sempre quello delle sterilizzazioni e dei vaccini. E’ importante in un ambiente come questo, dove abbiamo temperature altissime. Il livello di biodegradabilità del prodotti organici è alto e significa che in due tre ore si possono sviluppare miliardi di batteri creando potenziali accumuli, infezioni e da li partono le pandemie.
Tutelare i cani significa anche tutelare il bambino che gioca con il cane. Bisogna fare al cane il vaccino antirabbica e altro. Alla base, io miro sempre alle persone. In un ambiente in cui c’è un alto livello di turismo, deve essere obbligatorio fare vaccini. La food station è fondamentale per tenere sotto controllo l’intera popolazione canina tramite la sterilizzazione, offrendo allo stesso tempo un supporto al turismo. Se non ci sono food station il cane si avvicinerà sempre ai centri abitati dove c’è’ il turismo e potrebbe diventare pericoloso. Se invece ci sono le food station, possiamo fermarli offrendo loro una buona condizione all’ombra, vicino agli alberi, con cibo e acqua; in questo modo possiamo sterilizzarli e tenerli sotto controllo.
A Sharm El Sheikh per il montaggio di piccole food station dobbiamo avere l’autorizzazione dei dirigenti della Polizia. In generale siamo sempre in contatto con la Polizia, anche se quando si tratta di cani i poliziotti non fanno praticamente nulla.Prendono una denuncia, la registrano e mandano qualcuno solo in caso di avvelenamento. Io ho avuto vari cani che sono stati avvelenati. Ecco, perché credo nel mio progetto. Ma per costruire una food station con tutto il necessario servono soldi e finanziamenti.
Sosbaladi e i social
Vuoi nominare le tue pagine social, in modo che chi lo desidera possa contribuire, anche con delle donazioni?
Anche per quanto riguarda il supporto di chi mi segue, mi sento di dire che in nessuna attività ho mai cercato di ottenere visualizzazioni su YouTube o Facebook per fare soldi.
Invece i social sono utili per avere maggiore visibilità ma il soggetto sono sempre i cani e il mio progetto. Utilizziamo moltissimo un canale YouTube aperto da due mesi che è partito da poche persone ma che è molto cresciuto. Non sono un infuencer né un pet influencer. Io sono Marco, ho le mie amicizie sui social ma non sono alla ricerca di denaro tramite visualizzazioni. Ve lo dico perché le donazioni sono un’azione che comunque è implicita nel mio lavoro però io non apprezzo il metodo con cui molte persone lo fanno. Est modus in rebus, diceva mia mamma da giovane, in latino.
Un imprenditore di carattere
Io caratterialmente mi sento a disagio con le donazioni. Così ho dovuto delegare a una pagina dedicata alle donazioni: www.sosbaladi.com. Ma essendo un imprenditore mi piace costruire e non chiedere. Non dare il pesce ma insegnare a pescare il pesce. In due anni ho creato molti prodotti di merchandising: calendari, foto, magliette, t-shirt e food station con il logo. Sto facendo le agende e gli adesivi e tutti i proventi del merchandising saranno devoluti ai cuccioli. Non saranno gestiti da me: non mi piace occuparmi del denaro, non è qualcosa che mi attrae. Quindi ho delegato Cristina Verde. Lei è il mio braccio destro: mi aiuta e si occupa degli ordini, cioè verifica se finiscono le magliette o le agende.
Io sono dell’idea di fare questo, piuttosto che di mettere la mia faccia per chiedere delle donazioni. Le donazioni sono molto importanti, purché vengono fatte spontaneamente, senza che io le chieda. Se guardate i miei social media, vedrete che non sono un perditempo, non passo il tempo a dormire o a bere birra in spiaggia: non è il mio modo di essere. Io sono sempre sul campo. Se capisci, mandami tu 50 euro; non mettermi nella condizione di doverli chiedere. Per quanto riguarda il canale YouTube, se qualcuno è esperto ed interessato alla causa, io accetto aiuti perché vorrei farlo crescere.
In questo canale non parlo soltanto di cani e gatti baladi, ma inserisco anche contenuti di storia. Ad esempio, ho girato un video al Cairo, mostrando le Piramidi e condividendo le informazioni e le conoscenze che ho sulla storia. Parlo di tutto, dalla storia contemporanea alle Piramidi, dall’Impero Romano al Mar Mediterraneo…
Marco Licata e il messaggio positivo
La mia speranza è essere io stesso il messaggio positivo. Da giovane posso dire che ero un ragazzaccio. Ho fatto una vita girando trenta anni per il mondo. Ho lavorato ma mi sono anche divertito. Avevo i capelli lunghi e neri, gli occhi verdissimi e un gran sorriso. Come tutti i giovani, mi sono divertito molto, fino a dieci anni fa, quando a Medjugorje è arrivato il momento della mia conversione. Questo ha significato creare per me un percorso spirituale molto intenso: andare ogni mattina a Messa e ascoltare tutto il Rosario prima di addormentarmi… Sono stato molto attivo e ho vissuto tante esperienze di vita. Poi mi sono trasformato come persona e ho iniziato a restituire il favore che il Signore aveva fatto a me. Lì mi si è aperta una nuova vita. Questo sono io.
Non soltanto cani ma anche gatti
La tua attività al momento comprende anche il salvataggio di gatti, cosa puoi dirci a riguardo?
I gatti mi sono sempre piaciuti ma non me ne sono interessato. Il gatto lo vedevo indipendente, non sentivo un legame forte. Però da quando ho cominciato a lavorare con Sosbaladi ho avuto la possibilità di aiutare anche dei gatti. Poi un giorno mi hanno chiamato per un’emergenza: un gattino magro di 100 grammi, morente, con un occhio gonfio che sporgeva come una pallina. La mamma lo aveva abbandonato, le persone non gli davano da mangiare; aveva quindici giorni e viveva come un barbone. Avevo l’impressione che, prendendolo, gli avrei staccato l’occhio.
Così con l’aiuto di una maglietta l’ho preso in braccio per portarlo in clinica. In quel momento stesso ho sentito una specie di scossa. Come a Medjugorie nel momento della conversione. Ho pensato: Wow, questo sarà il mio gattino. Dopo le cure l’ho portato a casa e devo dire che adesso è di una bellezza impressionante. Prima era così brutto che anche se avesse avuto tutti e due gli occhi sani non lo avrei scelto. Ma a casa nostra si è ripreso bene. Ora è felice, ed è così che è nato il mio amore per i gatti. Adesso, nel mio compound, ne seguo circa una settantina.
Marco Licata Sosbaladi: Il valore delle persone nella sua filosofia
Mi occupo delle persone che vanno in ferie e che hanno i propri baladi, gruppi di cani o di gatti. Mi chiedono: ‘Marco, devo andare in Italia, puoi sostituirmi?’ L’obiettivo è sempre quello di riconoscere che la cosa più bella, il valore immenso, sono le persone. Ogni persona ti apre un mondo ed è una conquista dedicare il proprio lavoro a dare valore alle persone, attraverso i cani e i gatti. Credo che questo sia il dono più bello che il Signore mi ha dato. Il vero senso della vita è l’umanità, la capacità di donare prima che te lo chiedano. Mettersi nei panni degli altri, capire quando hanno bisogno d’aiuto.
C’è chi nasce con questa capacità e diventa santo, e chi la scopre lungo il proprio percorso di vita, sviluppando una maggiore sensibilità verso il dolore universale. Tutti sembrano felici, ma ognuno può vivere un dolore, quindi non bisogna mai giudicare. Il mio motto è: non avrai mai una seconda opportunità di fare una buona prima impressione. Trattando bene tutti, dal tossicodipendente al senzatetto, fino al medico, posso dire: grazie per avermi riportato a capire chi sono e chi sono diventato. Penso allo spreco tra ciò che sei e ciò che potresti essere. Io ho puntato tutto sull’essere, e oggi penso di essere diventato io stesso un messaggio per i giovani.
Marco Licata Sosbaladi Link
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