Marco Licata: Il volontario italiano a Sharm El Sheik e la sua vita spesa a far del bene ai cani baladi…e al prossimo – Parte 1
Marco Licata: non un volontario qualunque ma un amante di tutti gli animali, in particolare dei cani baladi…ma anche degli esseri umani. Nato in Sicilia nel 1969 e attualmente residente a Sharm El Sheik, in Egitto, il suo nome è diventato subito noto per via dei tanti salvataggi di cagnolini (e gattini) di cui è stato orgoglioso responsabile. Alcuni dei quali sono stati portati in Italia dove hanno trovato finalmente una vita lontano dalla fame e ricca di affetto e benessere. Fondatore del progetto umanitario Sosbaladi per proteggere i cani autoctoni egiziani, Licata crede fermamente nella solidarietà ed ha tanti progetti in mente da realizzare. Questa è la prima parte dell’intervista che BACKdigit.com ha realizzato per sapere tutto di lui. Appuntamento con Marco Licata al secondo capitolo…
Intervista al fondatore di Sosbaladi Marco Licata

Dal tuo sito ufficiale abbiamo appreso che sei un amante dei viaggi, un viaggiatore fin da ragazzino. In che modo la passione per i viaggi è diventata anche una passione per gli animali, c’è un collegamento?
Sono sempre stato un amante dei viaggi, passione ereditata dai miei genitori che erano dei viaggiatori in tutti i sensi. Facevano lunghi viaggi in moto, con la barca, in roulotte. Ho imparato da loro anche se il viaggio fa parte anche del mio carattere. Allo stesso modo mio padre era appassionato di storia. Aveva tantissime enciclopedie, libri, lui era patito di cultura ed aveva un’enorme biblioteca in casa. Ed io guardavo sempre sul mappamondo i vari luoghi del mondo.
Poi dai sedici anni sono cominciati i miei primi viaggi veri. Andai con la Vespa e con un amico in Spagna. Non esistevano i telefonini e guidai con la Vespa 125 rimanendo fuori per quindici giorni. Con la maturità e la patente di guida a diciotto anni cominciai a fare viaggi con più estesi periodi di permanenza. Ho abitato nei quattro continenti: dall’America al Sudamerica, a Santo Domingo in Germania, Spagna, Svizzera, Albania ed Egitto.
Il lavoro in Albania e l’agenzia di turismo dentale

Per lavoro gli ultimi anni sono stato in Albania dove ho la mia attività lavorativa: un’agenzia di turismo dentale. Poi sono arrivato fino qui in Egitto. Caratterialmente sono una persona portata ad aiutare il prossimo e devo dire che mi sono trovato a contatto con tantissime realtà di sofferenza in tutti i viaggi che ho fatto. Addirittura nel mio primo viaggio a Santo Domingo c’erano tantissimi morti riversi per la strada. Arrivai infatti cinque giorni dopo che c’era stato un forte uragano. Rimasi sei mesi durante i quali ho aiutato tantissimo la popolazione locale. Proseguendo nel mio percorso ho cercato di aiutare tutti coloro che mi sono sempre trovato davanti e ne avevano il bisogno. Questo è il mio carattere.
E’ stato cosi anche quando vivevo in Albania durante il terremoto di Durazzo. Ci furono anche li tanti morti e le case crollate ed io abitavo vicino a Durazzo.
Marco Licata
L’arrivo in Egitto

Poi arrivato in Egitto e mi sono trovato davanti agli animali abbandonati. Nel mio percorso di vita durato 35, 40 anni in cui ho viaggiato il mio senso di umanità verso il prossimo è cresciuto. Lo stesso vale per il rispetto della sofferenza degli altri. Questo in qualsiasi paese io sia stato. Sono sempre stato imprenditore ed ho fatto lavorare le persone del posto. Quindi in questo modo sei a contatto con le persone che hanno una vita normale. Qui in Egitto c’è questa incredibile realtà dei cani baladi. Questi cani sono autoctoni, si trovano in ogni strada e in ogni vicolo. Per forza mi sono ritrovato faccia a faccia con loro ed ho iniziato a dargli l’acqua, a dar loro del cibo.
Ho creato un’organizazione no profit autofinanziata grazie ai proventi della mia agenzia in Albania. Una parte dei miei guadagni personali li devolvo in beneficenza. La mia umanità è cresciuta così in particolare modo da quando sono stato dieci anni a Medugorje facendo su e giù, accompagnando moltissime persone in corriera. Vedere la sofferenza di chi sta male mi ha fatto cambiare ed ha influito sulla mia personale conversione. In Egitto gli animali li vedi ogni giorno. Vedi che questi cani hanno proprio bisogno d’aiuto e li è nato il mio amore per i cani, per i baladi in particolare. Ma anche in Albania ricordo che tenevo molto ai cani. Li c’e tanto randagismo, ma quello con i cani baladi è stato un amore a prima vista.
La scoperta dei cani baladi

Come mai ti sei appassionato ai baladi, i famosi cani delle Piramidi?
Anche qui si deve tornare alla base. Fin da piccolo ho sempre avuto un grande amore per la storia, volevo sapere sempre tutto. Provengo da una famiglia di dottori, medici e farmacisti da ben tredici generazioni, tanto per farti capire il mio ambiente. Quando mi sono trovato qui in Egitto ho scoperto che i baladi non sono cani normali.
Sono i cani per antonomasia, quelli di più vecchia data. Sono i cani che accompagnavano i faraoni, così anche i gatti accompagnavano le regine, Cleopatra. In antichità per gli antichi egizi, il dio Anubis, il dio nella loro religione, aveva la testa a forma di cane e propiziava il trapasso, era una figura molto importante. Il cane baladi è figlio della storia degli dei egiziani, a partire da Iside e Osiride. Per i gatti è la stessa storia. Basta pensare alla dea Bastet.
Nei tempi antichi in Egitto chi toccava un cane, ma soprattutto i gatti, veniva ucciso, erano sacri. Mi sono appassionato ai baladi quando ho scoperto chi sono a livello storico, mi sono emozionato. Questo ha toccato il mio cuore e sono diventati la mia passione. Baladi è una parola araba che significa proveniente dal paese, quindi qualsiasi cosa prodotta, nata qui e ti parlo anche di una pietanza o altro, è baladi. In antichità esistevano 5 tipi di cani autoctoni. Il cane faraone quello tipico, senza pelo con orecchie grandi rosa, stupendo. Il cane basenji, il saluki. I saluki sono cosi antichi che non sanno nemmeno abbaiare e riescono soltanto ad ululare. Poi c’è il podenco spagnolo che è di origine egiziana e il quinto che è l’armeat.
Marco Licata
I cani baladi nell’antica storia d’Egitto

Negli anni si sono incrociati in vario modo per questo i baladi nel paese non sono più una razza distinta. Se dai un’occhiata al mio profilo social e guardi i vari cani nelle fotografie ti accorgi che i dobermann o i chiuhuahua in tutto il mondo tutti uguali. I baladi, invece, essendo un incrocio di cinque razze, sono tutti differenti dalle zampette al pelo…
Inoltre bisogna ricordare che negli ultimi tremila anni ci sono state in Egitto dominazioni e guerre e qui mucche, pecore, cani e gatti se li portavano dietro. Quindi ci sono stati anche moltissimi scambi.
Il gatto persiano portato in Egitto si e incrociato con altre razze. Il cane baladi è bellissimo, ha degli occhi dolcissimi, è incredibile e temprato. Resiste a 50 gradi del deserto sotto il sole. E’ abituato a soffrire la sete e a vedere i propri familiari ammazzati, investiti, morti disidratati.
Io ho tre cavalier King e anche quella è una razza normale, creata in laboratorio e migliorata ma non ha vissuto quello che ha vissuto il baladi.
Marco Licata
Le caratteristiche dei cani baladi
Il baladi ha una sofferenza dentro, è un combattente, sale sulle piramidi di Cheope e domina il paesaggio. I baladi dominano la storia, hanno visto passare tutti per l’Egitto. Ecco come è nato il mio amore per la loro storia incredibile, perché loro vengono dalla sofferenza. Per me qualsiasi essere vivente che proviene dalla sofferenza merita di avere una vita migliore: il cane, l’anziano, il bambino. Il senso della società è questo. Ci si mette tutti insieme, si fanno le tribù, le famiglie per costruire le città. Per migliorare la vita ed aiutare il prossimo altrimenti perché staremmo tutti insieme? Io con i cani ho un rapporto importante.
Tutti i giorni sto con loro, basta che io faccia un fischio e loro escono perché mi conoscono tutti. Certo c’è stato un grande impegno e un intenso percorso che mi ha portato a vedere in questo modo questi cani. Sono onesto, non sono uno di quegli attivisti o animalisti che vogliono far parlare di se. Io sono Marco e basta, amante della storia e della cultura. I cani baladi sono patrimonio dell’umanità, hanno più di cinquemila anni di storia, hanno visto passare Alessandro Magno. Questo è il messaggio positivo da lanciare alle persone.
Marco Licata
Marco e l’amicizia con la cagnolina Sophie
C’è una storia in particolare che ci puoi raccontare riguardo un tuo salvataggio?
Avro una decina di cani ai quali mi sono affezionato ma qualcuno mi è rimasto particolarmente nel cuore. L’abbiamo chiamata Sophie, la trovate su tutti i miei social. E’ un cagnolino che ho salvato e portato in Italia. Siamo arrivati a 25 cani salvati portandoli in Italia oltre a Sophie. E’ tutto bianco, bellissimo, un pupazzetto. Aveva una famiglia con la mamma e con altri sette cuccioli. Un giorno deve essersi fermata un pochino di più o deve aver gironzolato e la mamma e gli altri cuccioli se ne sono andati. Io loro non li ho più visti, lei me la sono trovata davanti.
Mi dicevo: Marco aspetta, forse tornano ma ho aspettato e non è arrivato nessuno. Così ho portato Sophie a casa, le ho fatto fare le visite di controllo, l’affido ed è arrivata in Italia quando aveva cinque mesi. Un cane che volevano tutti perché strabellissimo. Tutto bianco, occhi bellissimi, il prototipo del baladi. Portato in Italia è andato ad una famiglia di miei amici di Vicenza nel Veneto. Sophie è un cane talmente empatico con la famiglia. A tal punto che i due padroni del cane quando si sono sposati hanno fatto una bellissima festa in villa. Quando è stato il momento di portare le fedi, hanno suonato un campanello e Sophie è venuta fuori. Ho il video della cerimonia con il cane che fa tutta la passerella insieme con il cuscino e le due fedi. Molto emozionante.
Marco Licata
L’attaccamento di Sophie nei confronti di Marco
In seguito io sono tornato in Egitto e sono passati tre anni. Poi avevo da fare qualcosa a casa e sono ritornato a Vicenza. Vado a trovare Sophie chiedendomi: chissà se si ricorda di me. Io l’avevo tenuta a casa mia ma soltanto quando l’avevo trovata e poi basta. C’e un mio video che ha ottenuto decine di migliaia di visualizzazioni in cui io arrivo in questa bella villa. Appena entrato dal cancello, e non lo aveva mai fatto con nessuno, Sophie corre da me. Per un’ora e 45 mi ha leccato e baciarlo in giardino, sul balcone, in terrazzo. Mi metteva le zampette sulle spalle e mi dava dei baci e questo comportamento mi ha fatto una grande impressione.
Ogni volta che guardo quel video riconosco l’essenza di quello che sono gli animali in genere. Un po’ tutti tranne qualcuno ovviamente… Il coniglio, il capretto se gli dai affetto reagiscono in modo genuino. In particolare l’affetto da parte dei cani è particolarmente irruento, non come quello dei gatti, più delicato e silenzioso. I cani non si dimenticano di niente, né di chi gli fa del bene né di chi gli fa del male. Questa è stata un’esperienza stupenda, che mi ha insegnato molto. Ci sono momenti della vita in cui fai un upgrade, si cresce e vedi le cose in modo diverso. Ho pianto, emozionantissimo, Sophie non si era mai avvicinata ad uno sconosciuto, lo aveva solo annusato. E’ stato incredibile, bellissimo.
Marco Licata
Marco: credere nell’umanità di ogni individuo

Cosa ti rende più orgoglioso della tua attività con tutti gli sforzi economici fisici e mentali che ti richiedono i tuoi progetti?
Sono una persona che crede nell’individuo, nell’essere umano, nonostante tutta la storia di guerre e genocidi che ci portiamo dietro. Ho fiducia perché sono positivo e sono uno che ha fede. Una cosa che mi rende orgoglioso è aiutare le persone tramite i cani e i gatti. Non mi piace essere identificato come attivista o animalista ma soltanto come un volontario. Io non sono un esagerato, vedo gente che sta male di testa in questo senso.
La maggior parte delle persone che vedo adorano gli animali, li amano a dismisura ma magari poi hanno rapporti pessimi in famiglia. Non parlano da anni con la figlia, litigano per l’eredità con il fratello, disprezzano gli altri esseri umani. Io sono in controtendenza su questo. Amo la mia famiglia, sono anche nonno, ho un nipote di otto anni, io voglio bene alle persone. Io non amo le persone per mettermi in mostra. Io voglio lanciare un messaggio positivo grazie ai social, che comunque non sono sempre qualcosa di negativo. Un messaggio virtuoso, per spiegare anche soltanto l’abc per aiutare gli animali, dar loro acqua e cibo.
Mario Licata
L’Egitto e il problema del randagismo

Qui in Egitto c’è il randagismo, cosa altro puoi fare? Gli dai tu del cibo e dell’acqua. Ma occorre trovare una soluzione. Io sono molto orgoglioso del fatto che per tutta la mia vita ho avuto dei rapporti forti con le persone. invidie e gelosie sono sentimenti che non conosco, lo dicono tutti. Io posso invidiare una persona che ha un’intelligenza eccelsa, ma poco altro. Ho sempre presente un insegnamento datomi da mio padre prima di morire. Non puntare a diventare uno ricco, laureato o di successo. Cerca di essere sempre una persona giusta. A me ha colpito questa cosa. Ha detto una persona giusta dove altri avrebbero detto brava, onesta. Io nel mio percorso cerco di farlo ed oggi riesco a comunicare molto bene con le persone. Gli animali, con cui io sto tutto il giorno, non conoscono invidia o gelosia.
E’ chiaro che sono anche interessato alla causa. Sono interessato ad arrivare in alto per poter dettare qualche regola in particolare a Bruxelles, a livello normativo. Se cani e gatti nel mondo sono un’entità ormai integrante nelle famiglie, è perché noi lo abbiamo deciso. Mettiamo i cani con i bambini nei letti, facciamo fotografie ai gattini e ai bambini. La prima cosa essere utile agli altri e poter aiutare gli animali. So di avere le capacità per poter creare un modello che funziona al fine di combattere il randagismo. Ci vogliono delle regole, un’azione rieducativa nei confronti delle persone, su quello che devi fare ad esempio se trovi un cane abbandonato o in tante altre situazioni. Bisogna dare indicazioni precise e condivise. Pensare di essere parte di tutto ciò mi rende ogni giorno sempre più orgoglioso di aiutare queste creature indifese.
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