Nightblaze: il prossimo 7 novembre uscirà il secondo disco della band romana per Art Of Melody Music/Burning Minds Music Group.
E’ fissata per il 7 novembre prossimo l’uscita del secondo album della band romana Nigthblaze. Il titolo di quest’opera, che sarà prodotta da Art Of Melody Music/Burning Minds Music Group, sarà “Evaricade”. Nelle scorse settimane sono stati pubblicati due singoli per anticiparne l’uscita (i titoli dei brani di queste previews sono “Novemberine Walls” e “State of Grace”) e lo scrivente è rimasto particolarmente colpito dalla qualità di questo materiale.
Nuovo album dei Nigthblaze “Evaricade”
Nel tentativo di fare un piccolo cappello introduttivo che permetta di presentare questa band, possiamo dire che il progetto nasce dall’unione di Dario Grillo (chitarra), Damiano Libianchi (voce), Alex Grillo (batteria) e Federica Raschellà (basso), tutti provenienti da precedenti esperienze e accomunati dall’amore per l’hard rock e per il metal e dalla voglia di dare vita a qualcosa di nuovo. Saranno loro a darci qualche informazione in più sul loro conto, nell’intervista che segue.
Articolo a cura di Diego Banchero
(Risponde Dario Grillo)
Ciao ragazzi, benvenuti su Backdigit. Non possiamo che chiedervi qualcosa sul vostro conto.

Da quali esperienze precedenti provenite e quali sono state le vostre fonti di ispirazione principali?
Ciao Diego, siamo tutti musicisti “anagraficamente” navigati ed ognuno di noi ha militato in diverse band e/o progetti più o meno importanti. L’idea di mettere su questa band era nata tre anni fa principalmente per poter suonare dal vivo la musica che ci piace di più, l’hard rock melodico. Purtroppo a Roma (ma in Italia in generale) questo genere non produce interesse e non smuove numeri, quindi paradossalmente non siamo riusciti a prendere nemmeno uno stralcio di serata in città per presentare i nostri brani inediti. Sembra assurdo ma alla fine la totale mancanza di opportunità ci ha fatto desistere dal continuare ad esistere come band e quindi “Evaricade” è il nostro final chapter.
Per ciò che concerne le singole influenze musicali, posso dire che queste sono varie e disparate: si passa dagli anni ’70 agli anni ’90. Dopo, a mio avviso, c’è stato un crollo verso il basso e la musica non ha prodotto quasi più nulla di innovativo o interessante.
Formazione della band
Per fare maggiore conoscenza con ognuno di voi, vi chiediamo di fare una piccola presentazione della band indicando brevemente il percorso formativo che ha portato ognuno di voi a diventare musicista.
La band è composta da 4 elementi: Damiano Libianchi (voce), Dario Grillo (io alle chitarre, tastiere e seconde voci), Federica Raschellà (basso) e Alessandro Grillo (batteria e percussioni).

Come dicevo, ognuno di noi ha un background musicale diverso e variegato.
Io amo il rock, il blues, l’hard rock, il metal ma anche la musica classica e sinfonica, dall’opera a roba più moderna. Fare dei nomi sarebbe riduttivo perché mi hanno influenzato centinaia di artisti.
Damiano è più vicino invece al mondo del westcoast, Federica al metal tradizionale e Alessandro al pop rock. Questo ovviamente in linea generale perché nello specifico anche i loro ascolti sono molteplici e variegati.
Come definireste il sound della vostra band a chi non vi ha mai sentiti?
Il primo disco, l’omonimo del 2024, lo definirei Melodic Hard Rock mentre “Evaricade” è più atmosferico e ricercato. Ha qualche influenza progressiva ma resta sempre molto melodico e quadrato.

Potete dirci come avviene il processo compositivo dei vostri brani? C’è un compositore principale o c’è un lavoro congiunto dal punto di vista creativo?
Io sono quello che scrive, dalla musica ai testi.
Di cosa parlano i vostri testi?
Parlano di diverse cose. Le liriche del primo disco sono abbastanza “tradizionali” per così dire e legate anche al genere. Mentre “Evaricade” è più introspettivo. Ho affrontato il tema della depressione giovanile in “Novemberine Walls”, ma anche quello dell’eutanasia in “Take Me Home.” Diciamo che ha un taglio meno mainstream e più cupo.
Raccontateci com’è nato il sodalizio con Art Of Melody Music/Burning Minds Music Group?
Il sodalizio con i ragazzi della Burning Minds è nato grazie ad una mia vecchia conoscenza, Pierpaolo Monti. Lui è il direttore artistico dell’etichetta. Mi segue da tanti anni e fu uno dei primi a credere nel mio progetto solista Platens. Difatti il terzo disco è stato stampato e distribuito da loro. Mettere sotto contratto i Nightblaze è stata la naturale evoluzione di questa amicizia e stima reciproca.

Dove avete registrato “Evaricade”? Potete dirci qualcosa circa la scelta del titolo?
L’album è stato registrato nel mio home studio. Da diversi anni mi occupo di produzione, mix e mastering per cui abbiamo fatto tutto con calma e con i nostri tempi.
Il titolo dell’album è formato da due parole unite “Eva” e “ricade”. L’escatologia considera la figura di Hawwah sovrapponibile al peccato umano, al desiderio di ergersi al di sopra del firmamento per sfidare il Creatore, a causa della tentazione, ossia il serpente raffigurato in copertina. Eva non è altro che la trasposizione teologica del mito del superuomo che vive nell’assoluta miopia e non si desta nemmeno dinanzi alle concrete prospettive di autodistruzione. Evaricade è il secondo peccato originale, da cui però potrebbe non esserci ritorno o salvezza. Basta darsi un’occhiata in giro per rendersi conto di quanto l’umanità sia ad un passo dal baratro.

La band ha confermato ufficialmente lo scioglimento. Quali sono le motivazioni dietro a questa scelta? Come gestirai la comunicazione con i fan e quali saranno i prossimi passi per i membri dei Nightblaze?
Ufficialmente la band non esiste più. La totale mancanza di prospettive live non ci permette di continuare questo percorso artistico. Oggi proporre musica inedita è totalmente infruttuoso. Esistono migliaia di band che investono nella loro musica, che pagano profumatamente per autoprodursi e sponsorizzarsi, per promuovere i loro video sui social, riempiendo di soldi le varie agenzie di booking, nella speranza di fare qualche serata live in giro per l’Italia. Questo meccanismo perverso ha creato un sistema in cui va avanti chi spende di più o chi ha più possibilità economiche a discapito del talento e della meritocrazia. Il turbocapitalismo ha vinto. Bisogna solo prenderne atto.

Personalmente continuerò a fare musica inedita tramite il mio progetto Platens ma lo farò solo ed esclusivamente per puro piacere artistico e personale. So che gli altri stanno portando avanti le loro cover band: Damiano con i The Animals, Federica con gli Steel Tyrant e Alessandro con i Settantavolte Sette.
Come vedete la situazione in Italia per le band che gravitano nella scena rock? Pensate che per una band ci sia spazio sufficiente per raggiungere livelli soddisfacenti?
C’è spazio se paghi e hai la grana o magari se hai la fortuna di avere le conoscenze giuste. Ripeto: scordiamoci di vivere in un mondo meritocratico. La musica ormai è solo un business di pochi a discapito di molti.
Siamo giunti al termine dell’intervista. Vi chiediamo, come facciamo solitamente, di indicarci i link dei vostri contatti per gli ulteriori approfondimenti che i nostri lettori vorranno fare sul vostro conto.
Ciao e grazie!
Grazie a te Diego.
Ti lascio i link per chi vuole ascoltarci e saperne un po’ più di noi e della nostra musica:
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