Il nuovo album della power metal band italiana Perseus è molto atteso sia dalla critica che dagli ammiratori del genere. Ma adesso il conto alla rovescia è finito visto che Into the Silence uscirà il prossimo 19 Aprile. I Perseus mescolano sapientemente i suoni duri e grintosi del loro genere con quelli del rock più melodico. Negli anni si sono fatti apprezzare per la loro bravura come strumentisti e per la loro attività live e discografica.
Nati a Brindisi dalle ceneri di due note band locali gli Hastings (prog-metallers che hanno fatto da spalla a gruppi del calibro di Athena ed Eldrich) ed i Defenders of the Faith, nota tribute band dei Judas Priest. Dopo aver dato alle stampe due cd demos autoprodotti (“Ashes to Ashes” ed “Icarus Creed”, entrambi del 2011), la band viene notata dall’etichetta genovese Nadìr Music. Nell’ottobre 2013 i Perus incidono il disco di debutto “The Mystic Hands of Fate”. Il primo aprile del 2016 la band si ripropone al pubblico con un secondo lavoro, A Tale Whispered in the Night per la Bull2Kill Records. Adesso dopo ben 8 anni, arriva Into the Silence. Un cd dai toni epici e maestosi caratterizzato da tanti duetti tra il cantante Antonio Abate e varie special guests che di sicuro piacerà a tutti i fans della band. Ma anche a quelli di gruppi come i Kamelot, i Labyrinth e gli Stratovarious. BACKdigit ha intervistato Antonio Abate il cantante dei Perseus….
Intervista al cantante dei Perseus Antonio Abate
Il vostro nuovo album Into the Silence sta per uscire. Quali sono le vostre aspettative in proposito?
Le aspettative che abbiamo per Into The Silence credo che siano le stesse che ha qualunque altro artista che è prossimo all’uscita del suo nuovo album. Chiaramente per noi è un punto di rinascita …diciamo di re-start se così lo possiamo definire, una rigenerazione. Senza troppe illusioni ma ovviamente si spera in un ottimo riscontro da parte del pubblico.
Come nasce la collaborazione tra i Perseus, Roberto Tiranti dei Labyrinth e Francesco Cavalieri dei Windrose?
Ti spiego per sommi capi. Inizialmente “ Il Labirinto”…era stato scritto per essere cantato da me insieme ad un titano del pop italiano…purtroppo la cosa non è andata in porto. Mentre componevano i vari pezzi ci è venuta l’idea di arricchire il tutto con delle guests…Roberto Tiranti è uno dei miei miti…e ho pensato che “ Il Labirinto” era fatto proprio per essere cantato con lui…come the “The Kingdom “ a mio avviso viste le sue venature folk calzava pennello a Francesco…
La rinascita dei Perseus
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A che è venuta l’idea per la cover del cd?
E’ stata mia sia nella scelta del colore viola che in quella del tema…sono un fan della mitologia greca e la scena della lotta del Kraken di Perseo a cavallo di Pegaso per me è pura poesia…diciamo che la mia idea si ispirava al colossal anni 80, scontro tra Titani e quel genere di cose lì. Sheila Franco poi ha fatto un lavoro eccezionale.
In fin dei conti “ Into The Silence” alla fine altro non è che uno scontro tra Titani (ride)
Il labirinto dei Perseus
Qual è il brano di Into the Silence che vi ha impegnato maggiormente in fase di registrazione e come mai?
Sicuramente Il Labirinto delle Ombre. Suonare con quell’eleganza e raffinatezza non è semplice. Personalmente lo ritengo è il pezzo più impegnativo del disco, nel quale ho cercato di esprimere al meglio la mia teatralità e l’amore per il “bel canto italiano” mettendo in pratica tutto lo studio e l’esperienza accumulata negli anni.
Il power metal made in Italy
E’ difficile fare power metal in Italia?
Direi che è difficile suonare metal Italia in generale. E qui si potrebbero dire soe che purtroppo innescherebbero polemiche senza fine. l’Italia attualmente sforna i migliori cantanti power nel mondo e di conseguenza il miglior power sul mercato ( scusate se sono di parte) per questo nel nostro disco abbiamo voluto solo italiani. In conclusione l’Italia oggi ama la musica mediocre…e regnano i talent.
I Perseus dal vivo
Porterete presto on stage il materiale tratto da Into the Silence?
Alcuni brani sono stati già eseguiti live e devo dire che il feedback è stato molto positivo. E comunque la risposta è certamente si. Tutti i pezzi che compongono il disco verranno eseguiti dal vivo .
Voi siete attivi ormai da un bel po’ di anni. Quali direste siano stati i cambiamenti fondamentali che la vostra musica ha subito dagli inizi al giorno d’oggi?
Sicuramente la ricerca della melodia e la perfezione dell’arrangiamento che rende piacevole e fruibile l’ascolto…abbiamo sempre cercato di evolverci tanto è vero che i tre dischi che abbiamo inciso sono uno diverso dall’altro.
Il complimento più bello che avete ricevuto dai vostri ammiratori…
Ne abbiamo ricevuti tanti in questi anni il più bello però secondo me è stato: ”Cavoli suonate come sul disco!
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