LE RELAZIONI TOSSICHE: come riconoscerle e come difendersi.

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Relazione Tossica: Cause, Comportamenti e Soluzioni per Uscirne e Ritrovare Benessere

L’essere umano, e anche l’animale non sono nati per vivere da soli, ma indistintamente si cerca di vivere in coppia e se si decide di “vivere da soli” in quanto non si riesce più a superare il dolore provato nelle esperienze precedenti per cui, alla fine, si decide di rinunciare al vivere insieme proprio per la paura di ricadere in un’altra grande delusione che ci lascia prostrati, quasi sull’orlo, talvolta, di farla finita con questa esistenza.

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Relazione tossica: cause, comportamenti e soluzioni

Cause della relazione tossica: dipendenza affettiva

Tuttavia, il bisogno di amore esiste e, talvolta, si decide di restare in una relazione patologica, più comunemente “tossica” proprio per la paura di restare soli, anche perché il problema della solitudine risale all’antichità ed i compromessi che si finiscono per accettare per non precipitare nella solitudine, sono infiniti insieme alla grande sofferenza che si continua a vivere.

Il bisogno di affetto certamente risale all’infanzia con atteggiamenti e comportamenti genitoriali non sempre adeguati, a tutt’oggi però non esiste il Manuale di un Buon Genitore ed ognuno ricopre questo ruolo con le risorse acquisite durante la vita infantile, adolescenziale e giovanile cercando di fare il massimo rispetto a ciò che ha vissuto e ricevuto.

Esistono comunque degli indicatori per distinguere una relazione sana da una relazione patologica e descriverò brevemente questi dodici elementi, anche se non è semplice riconoscerli.

Relazione tossica: cause principali

  • l’isolamento da persone care (parenti ed amici)
  • le minacce con conseguenti ricatti emotivi (per esempio: “se mi lasci mi ammazzo”, “se mi lasci mi faccio del male” sono espressioni non di amore, ma implicano una manipolazione emotiva
  • mancanza di rispetto dei propri tempi, i propri spazi, le proprie decisioni
  • presenza di un comportamento passivo- aggressivo attraverso il silenzio o l’indifferenza
  • il controllo eccessivo che può apparire come “senso di protezione”, di fatto rivela l’esistenza di una gelosia malata
  • manipolazione e confusione mentale in cui nega la realtà, la distorce da far dubitare di se stessi – questa è una delle forme più gravi di abuso patologico
  • critica permanente con la svalutazione emotiva del tipo “non capisci niente” o “non capisci mai” da sentirsi inadeguato in ogni circostanza
  • presenza di uno stato di ansia, di tristezza e di paura da indurre ad un disagio costante per la paura di essere giudicato/a
  • accuse nei confronti dell’altro/a anche se è lui/lei stesso/a a sbagliare, del tipo “la colpa è tua”
  • violenza fisica e verbale con liti frequenti e alta conflittualità
  • instabilità nel rapporto con continue separazioni e riappacificazioni
  • diniego di ogni tipo di confronto attraverso manipolazioni sottili, spesso inconsce.
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Relazione tossica: cause comportamenti soluzioni

Relazioni sane vs relazioni tossiche: segnali e differenze

A fronte di questi indicatori relativi agli aspetti tossici di una relazione, esistono elementi o aspetti che indicano quando una “relazione è sana”. Infatti, una relazione deve basarsi sulla gentilezza, la stima, il rispetto, l’ascolto, il supporto, la comprensione e la fiducia. E’ importante che non ci sia competizione, prevaricazione e lotte di potere altrimenti si è già di fronte ad una relazione malata.

Spesso, le donne, che hanno vissuto abusi infantili, tendono a vivere un rapporto sado-masochistico cercando nel partner un “rapporto sadico”. La donna masochista ha appreso, in genere, in età infantile e adolescenziale, che bisogna soffrire per mantenere un legame affettivo e ricevere, solo dopo, attenzioni e premure. Tale comportamento è la risultante di traumi che, alla fine, continua a generare dolore e, quindi, nuovi “traumi”. Con questo tipo di comportamento, queste donne finiscono per scegliere la persona sbagliata, impegnando infinite energie per cercare di cambiarla, coinvolgerla e attirare la sua attenzione. Come risposta molto frequente, il partner resta distaccato e si approfitta dei sentimenti della donna, instaurando una relazione tossica in cui si delineano chiaramente un carnefice e una vittima.

Purtroppo, questa dipendenza affettiva, deriva da un “attaccamento insicuro” già ampiamente classificato da J. Bowlby negli anni ottanta e ritrova la sua matrice nella famiglia e, soprattutto, nella figura materna.   

Soluzioni per uscire da una relazione tossica

Come si fa ad uscire da una relazione tossica? Prima di tutto, è necessaria la consapevolezza, constatando che questa relazione fa più star male che star bene, poi bisogna imparare ad amarsi prima di amare l’altro e, poi, lavorare su stessi modificando tutti quegli schemi mentali che conducono alla dipendenza affettiva.

Questa introspezione è dolorosa e talvolta difficile da intraprendere da soli. A quel punto, è opportuno farsi aiutare da uno psicoterapeuta.

Maura Livoli

Psicologa Psicoterapeuta


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