Star Sector 3 Chapter 2 Pianeta Terra galassei navicella spaziale BACKdigit.com

Star Sector 3 – Secondo Capitolo.

Lontano, lontano, lontano dal pianeta Terra, una navicella UFO circolava intorno agli anelli di Saturno. Portava un cargo di umani rapiti precedentemente da un enorme incrociatore spaziale che era stato in viaggio attraverso le galassie per millenni e attualmente stava orbitando nella parte scura di una delle più ampie lune di Saturno.

C’è una colonia li che si trova tra una cupola invisibile, così come il resto della superficie superiore dell’enorme incrociatore spaziale. Più un pianeta che una navicella, questa entità ha un ecosistema, con un’atmosfera creata artificialmente identica a quella della Terra, con un panorama anch’esso simile alla Terra, o cosi sembra prima vista.
I rapiti sono stati portati in un luogo a prova di fuga in una area remota di un pianeta artificiale chiamato “The Complex”. “The Complex” ha una popolazione di decine di migliaia di ostaggi, viene mantenuta da una discendenza programmata dai precedenti rapiti, tutti controllati da personaggi extraterrestri.

I tentativi di fuga

Tutti i nuovi rapiti vengono introdotti attraverso sessioni di intensa rieducazione e lavaggio del cervello. Quelli che risultano eccellenti vengono reintrodotti di nuovo sulla Terra in posizioni di autorità. La maggior parte degli altri viene incaricata a lavorare al mantenimento della colonia. I restanti sono traditi perché viene fatto loro pensare di essere stati selezionati per vivere un’esistenza comoda e lussuosa. Ma cosa orribile, non un segreto a dire il vero, vengono messi a tacere e sono quegli umani ritenuti piuttosto saporiti dai loro ospiti extraterrestri.
I più interessanti di questo gruppo hanno una possibilità di vivere tra vari vezzeggiamenti negli zoo umani, come pets per gli extraterrestri. Qui e in altre colonie attraverso la galassia, ma specialmente sul Pianeta Madre.
Nessuno è mai riuscito a fuggire dalla Cupola. Alcuni ci hanno provato ma nessuno ci è mai riuscito. Questo fino ad oggi.

Per un pochino prima che il sole si alzasse, fu udito un rumore assordante. Un buco era stato creato nel muro della cucina di Complex. Cinque rapiti erano riusciti a passarci attraverso. Una volta fuori i cinque si erano separati. Tre erano andati da una parte, uno da un’altra e l’altro da un’altra ancora. I cinque, non essendosi mai trovati all’esterno del Complex, si ritrovarono in uno strano, nuovo mondo. Dove un sole color porpora scintillava vistosamente insieme ad un cielo color cremisi che guardava giù verso di loro.

Allucinazioni e nebbia psichedelica

Fino a che i cinque non si imbatterono in un certo numero di strane piante, simili alle veneri acchiappamosche. Le oltrepassarono con molta attenzione, non sapendo che le piante avrebbero espulso una qualche forma di nebbia psichedelica. Nel giro di pochi secondi i fuggitivi furono accuratamente psichedelizzati ed avevano iniziato ad avere delle allucinazioni. Così che i cieli sopra di loro cominciarono a sciogliersi e la pioggia di color ciliegia cadde sulle loro teste. Cosi come gli alberi cominciarono a camminare e i cespugli a parlare. Nel mentre che i pesci uscivano fuori dall’acqua e si piazzavano su spiagge di caramelle colorate. Un milione di farfalle si trasformarono in nuvole multicolore vibranti che circondavano gli alberi.

Intrappolati nelle sabbie mobili

A questo punto i cinque erano totalmente disorientati ed in uno stato di grande panico. Sfortunatamente entrarono in un giardino mortale. Non sapendo il pericolo che li stava aspettando. Cercarono di andare più veloci, ma dopo qualche passo iniziarono ad affondare. Cercarono di tornare indietro ma non ci riuscirono. Era troppo tardi. Perché velocemente il fango raggiunse le loro caviglie. Stavano incollati come farfalle su un pezzo di carta. Non c’era alcun modo per poter uscire fuori. Più si sforzavano, più velocemente affondavano. Lo sfortunato terzetto gridava per farsi aiutare o pregava per un po’ di misericordia. Ma nessuno arrivava. Nessuno veniva li per aiutarli. Quando se ne furono andati, soltanto le loro madri e i loro padri, rimasti a casa, piansero per loro.

Il rapimento di Clayton Malloy

Clayton Malloy, un figlio di buona donna dal carattere molto duro, aveva fatto fuori e dentro dalla galera e dall’Esercito da quando aveva 14 anni, fu uno di quelli che vennero riportati indietro. Clayton era stato rapito tardi una notte, nella solitaria Elm Avenue a Churchville, Pennsylvania. La notte era buia e piovosa mentre Clayton guidava lungo una strada deserta che andava verso il benzinaio di Churchville. Quando improvvisamente la sua radio si spense. Il suo pickup si bloccò e una luce accecante circondò il suo mezzo. Quindi la sua automobile, con tutto lui all’interno, iniziò ad alzarsi. La cosa successiva che Clayton seppe, era quella di essere imprigionato in una cella del Complex. Cavolo, lui neppure sapeva di non essere più nemmeno sulla Terra finche qualcuno nella caffetteria non glielo disse.

La mattina dell’esplosione, Clayton, Luciano Leone e gli altri tre rapiti che non si presero la fatica di presentarsi, stavano facendo colazione in una caffetteria. Quando improvvisamente un’esplosione creò un buco nella parete dietro. Clayton istantaneamente vide la sua possibilità e si infilò nel buco seguito da Luciano e dagli altri tre. Dopo essersi separato dagli altri, Clayton, che aveva acquistato una planimetria dei servizi da un addetto alla manutenzione facilmente corruttibile, si diresse verso l’area di trasporto. Non aveva idea alcuna di cosa avrebbe fatto una volta che sarebbe arrivato li, ma avrebbe dato la vita per cercare in qualsiasi modo di uscire da quell’inferno, se fosse stato necessario.

Clayton’s adventure

“Nessuno lo avrebbe messo in uno zoo o lo avrebbe trasformato in un cheeseburger”. Quando Clayton arrivò all’area partenze e si diresse verso la navicella UFO solitaria, che stava parcheggiata non troppo lontana dall’ingresso. Approcciò la UFO in modo furtivo, sperando in qualche modo di dirottarla. Ma questo non sarebbe accaduto, perché Clayton senza rendersene conto, si scontrò con uno spazio temporale alieno. Uno spazio temporale che lo riportò sulla Terra. Lui non era sicuro di cosa fosse accaduto, dato che un secondo prima stava camminando attraverso una stanza della UFO e il secondo successivo si trovò di fronte ad un campo, nel Churchville Nature Center.

Seduto in mezzo ad un gregge di cervi sorpresi. L’altro fuggitivo solitario, Luciano Leone, che era stato rapito dalle strade di Roma in una notte tempestosa qualche anno fa, non aveva piani di nessun genere. Ma aveva un’idea di dove stava andando, mentre manteneva un passo stabile e furtivo. Aveva sentito dei rumori sommessi da parte di un gruppo di altri fuggitivi che si muovevano sulle colline, sopravvissuti in qualche modo ai pericoli del territorio. Qualche volta improvvisando dei raids “mordi e fuggi” sugli extraterrestri, per assicurarsi forniture di armi ed altro…

Il Tower of Doom

Cosi non avendo la minima idea di cos’altro fare, Luciano si diresse verso le colline distanti. Un cielo color porpora si apri sopra di sopra di lui e una pioggia color ciliegia cominciò a scendere. Si infilò nella foresta. La foresta della pazzia, al di la dei limiti della mente sana. Nell’ombra dello scintillante nero mosaico del Tower of Doom, delle sottili, mutate creature viventi.

Una foresta dagli effetti speciali

Una volta passato, il cielo diventò verde e la foresta cominciò a sciogliersi intorno a lui. A quel punto Luciano si incamminò attraverso un incubo ecologico tra strambe e belle quanto pericolose mutazioni. Come i bizzarri, psichedelici e provocatori fiori e l’uomo che mangiava le piante, entrambi alteranti la mente. Cosi come selvaggi mutanti ed altre raccapriccianti creature che davano la caccia a qualsiasi cosa si muovesse. Fu allora che Luciano incontrò la più patetica creatura che avesse mai visto, una vittima della sperimentazione genetica degli alieni. La creatura era umana o forse lo era stata. Adesso somigliava ad una translucente lumaca senza spina dorsale che lentamente strusciava in giro.

Si sentiva sconvolto e impietosito dallo sfortunato tizio che lo aveva preceduto, ma impossibilitato ad aiutarlo in qualsiasi modo. Luciano passò oltre e camminò attraverso la foresta circondato da una nebbia color porpora. Tutto era stranamente silenzioso fino a che l’uomo non senti il suono di un movimento dietro di se. Poi alla sua destra. Qualcosa che lo stava seguendo. Si guardò intorno ma non vide nulla, soprattutto a causa della nebbia porpora. Luciano si bloccò preparandosi per l’attacco. Quando improvvisamente, fuori dalla nebbia, spuntò uno “scherzo della natura” che blaterava correndo dritto verso di lui.

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Un’altra bizzarra e mostruosa creatura

Aveva un’immagine terribile, con capelli lisci e verdastri, un volto deformato con un terribile insieme di denti neri e affilati e una scia di bava che gli scendeva fino al mento. Quando era arrivato quasi vicino a Luciano, lo strambo tizio sfigurato si fermò di botto, poi assunse un aspetto confuso in volto. Cadde all’indietro sul terreno con tre frecce dentro la schiena. E fuori dalla nebbia dietro la creatura che era caduta, emerse una piccola banda di uomini armati con arco e frecce. Luciano aveva capito che si trattava della Resistenza e si sarebbe unito a loro nel loro obiettivo di scardinare dal trono gli Extraterrestri.

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Un piccolo villaggio chiamato Willowby

Circa nello stesso momento di ritorno sulla Terra, in un piccolo villaggio chiamato Willowby. Un flash di luce apparve nel cielo e atterrò in un angolo di un terreno. La resa dei conti stava arrivando e stava arrivando con tutta la sua forza. In questa scura e spaventosa notte come una luna intrisa di sangue appesa su di un cielo color cremisi. Una creatura minacciosamente folle proveniente da un altro mondo venne fuori dal buio con un’insaziabile voglia di sangue, dirigendosi senza indugio verso di lui. C’era stata una caccia qui intorno per secoli, andando e tornando ogni tredici anni, sempre con la luna piena.

Stanotte gli inermi abitanti del villaggio attendevano il loro fato, tremando dalla paura come il malvagio camminava attraverso le strade, affilandosi gli artigli sulle pietre e tamburellando al ritmo di un inquietante motivetto. Un pifferaio con quattro braccia, tre orecchie, due nasi camminava dietro il suo amico mostruoso accompagnato suonando una ipnotica e affascinante melodia. Poi come passavano davanti ogni casa, le porte principali si aprivano e quelli che stavano dentro uscivano per giocare, seguendoli in modo allegro. Andavano sopra le colline dietro la curva e attraverso gli alberi. Verso un campo di grano, dove le navi da trasporto li stavano aspettando per portarseli via. Mentre li vicino un solitario spaventapasseri stava piazzato in quello che una volta era un campo di grano deserto aspettando la partenza dell’UFO. Come questo accadde, una lacrima scese dagli occhi dello spaventapasseri.

Il misterioso Zarrfu

Circa nello stesso momento, un paio di miglia giù verso la strada dal sito punto di partenza dell’UFO, qualcuno doveva essersene stato lasciato indietro.

Perché nell’emporio degli animali domestici di Delbert, mi ritrovai faccia a faccia dall’altra parte dell’infrangibile plexiglass a guardare una creatura, un rettile a che cambiava forma, cambiava da un’identità all’altra, da lucertola ad una scimmia, da uccello a lucertola di nuovo, molto probabilmente cercando di non farsi riconoscere. Ma non c’era modo di nascondersi da ciò che era. E sembrava consapevole del fatto di essere stato tenuto prigioniero, dentro questa grande camera di plexiglass, visibile a chiunque, senza nessuna parte dove scappare e nessun posto dove nascondersi.

Il suo nome era Zarrtu e si era pentito di essersi allontanato dalla UFO. Se soltanto non avesse lasciato la navicella. Adesso sarebbe stato di ritorno a casa. Doveva trattarsi soltanto di una breve passeggiata, lui non avrebbe resistito se fosse stata la sua prima visita sulla Terra. Mentre stava camminando si imbattê in una mucca dall’aspetto davvero docile e saporito. Stava seduta in un pascolo tutta da sola. Con la luna piena in cielo che la illuminava.

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La creatura malvagia a contatto con gli umani

Sconosciuto all’alieno, proprio nello stesso momento, Otis Tucker era uscito dal fienile dopo cena per prendere un sorso di un liquore fresco di produzione. Lo aveva preparato lui stesso, non sapendo che farlo era una cosa illegale. Il motivo richiederebbe una montagna di spiegazioni, era una tradizione. Ne bevve un sorsetto. Appena l’ebbe fatto, Otis fini quasi strozzato. Perché alla luce della luna piena, vide qualcosa nascosto furtivamente dietro la sua preziosa e costosa mucca Bessie. Qualsiasi cosa fosse, era di certo a corto di fortuna. Perché Bessie, la dolce e gentile Bessie, stava sdraiata senza coscienza sul terreno, come sedata. La creatura nascosta, totalmente consumata nella sua cattiveria, non aveva notato che Otis lo aveva sorpreso di soppiatto. Questo fino all’ultimo possibile secondo. Quando si voltò e guardo in su, Otis gli diede un calcio in testa, con uno stivale da lavoro taglia 44, con pesanti intarsi di metallo.

Quando la creatura si fu riavuta, c’erano umani di sesso ed eta differenti, alcuni giovani, altri alti, altri bassi, grassi oppure magri, tutti intorno a lui. Gli venne l’acquolina in bocca mentre se li studiava. Erano tutte creature dall’aspetto per lui molto appetitoso.
Gli umani lo guardarono di nuovo con meraviglia, come se fosse la bestia più stramba che si poteva trovare in uno zoo.
La creatura penso tra se stessa: Se soltanto non avessi lasciato il mio strumento di comunicazione sulla navicella con la mia arma antimateria. Perché lui sapeva che la UFO se ne era già andata, o, come dicevano gli umani, “il treno era partito lasciando la stazione”.

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Scopri come continua l’avventura di Star Sector 3…

Anche la creatura sapeva che non sarebbe uscita fuori da li viva. Questi umani sono una razza viziosamente superstiziosa. Infatti fu esattamente per quello che una volta che gli umani si erano stancati di lui, Zarrtu aveva fatto la peggiore delle morti, finendo cotto come un animale ed esibito al barbiere di Delmar.
I curiosi venivano fatti pagare un dollaro per poterlo osservare dalla vetrina. Tenevano Zarrtu dietro le tendine. Cosa si doveva fare nel mondo? Il genere umano potrà sopravvivere? Prevaleranno gli alieni? Scoprilo nel Capitolo Tre di “Star Sector 3 L’ascensione Astronomica in esclusiva su backdigit.it

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Star Sector 3 Astronomy Ascension – Chapter 2

Far, far, far away from Earth, a UFO cruises through the rings of
Saturn, with a cargo of human abductees headed for an almost immeasurable star cruiser, that’s been traveling throughout the galaxy for eons and currently is orbiting the dark side of one of Saturn’s largest moons. There’s a colony there that sits beneath an invisible dome, as does the rest of the upper surface of the humongous starship cruiser. More planet than ship, this entity has an ecosystem, with an artificially created atmosphere identical to Earths, and landscape also similar to Earth, or so it seems at first appearance.
The abductees’ are being taken to an escape proof facility located in a remote area of the artificial planet, called ‘The Complex’. The Complex has a population of tens of thousands of abductees, its maintained by programmed descendants of previous abductees, that are overseen by extraterrestrials.

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Trying to escape from the Dome

All new abductees, go through intense re-educational brainwashing sessions. Those that excelled will be introduced back on Earth in positions of authority. Most of the others will be assigned to work maintaining the colony. The rest are deceived into thinking that they’ve been selected to live out a carefree luxuriously pampered life, but horrifically, a not so secret fact, kept hushed up, is that humans are found by their extraterrestrial hosts to be quite tasty. 

The more interesting among this group will get a chance to live out long pampered lives in human zoos, or as pets for extraterrestrials, here and on other colonies throughout the galaxy, but most especially the Mother Planet.
No one has ever escaped from under the Dome. A few have tried but none have succeeded. That is until today. For a little before sunup a deafening roar was heard. A hole had been blown through the kitchen wall of the Complex. Five abductees succeeded in getting away.
Once outside the five separated. Three went one way, one went another way, and the other went another way. The five, having never been outside The Complex, stumbled into a strange new world. Where a purple sun sat in a crimson sky looking down upon them.

Hallucinations and psychedelic mist

As the three stumbled upon a number of strange plants, similar to Earth’s Venus Fly Traps. They very carefully made their way past, not knowing the plants had released an invisible psychedelic mist. Within seconds the fugitives were thoroughly psychedelicized and had begun to hallucinate. For the skies above them began to melt, and cherry colored rain fell down upon their heads. As trees began to walk and bushes talked. While Fish crawled out of water onto candy coloured beaches. A million butterflies turned into a multicolored vibrating cloud
surrounded the three.

At this point, totally disoriented and in a state of sheer panic. They unfortunately entered a deadly bog. Not knowing the danger that awaited them. They pressed on, but a few steps in, they began to sink. They tried to turn around but couldn’t. It was too late. For although the muck was only up to their ankles.
They were stuck like flies to a piece of fly paper. There was no getting out. The more they struggled, the quicker they sank. The unfortunate three screamed for help and begged for mercy. But none was coming. There was no one to help. When they were gone, only their Mothers and Fathers back home cried for them.

The kidnapping of Clayton Malloy

Clayton Malloy, a tough son of a bitch, who’s been in and out of jail and the Army since he was 14, was one of the ones who went his own way. Clayton had been abducted late one night on secluded Elm Avenue in Churchville, Pennsylvania. The night was dark and rainy as Clayton drove along the deserted road that ran alongside the Churchville reservoir, when suddenly the radio cut out, his pickup truck stalled, and a blinding light surrounded his truck. The truck with him inside it, then began to rise. Next thing Clayton knew, he was sitting in a holding cell in The Complex. Hell, he didn’t even know he wasn’t still on Earth, till someone in the cafeteria told him he wasn’t.

The morning of the explosion, Clayton, Luciano Leone and the other three abductees who didn’t bother to introduce themselves, were having breakfast in the cafeteria. When suddenly an explosion tore a hole through the back wall. Clayton instantly saw his chance and took off for the opening in the wall followed by Luciano and the three others. After separating from the others, Clayton, who had acquired a floorplan of the facility from an easily bribed maintenance worker, made his way to the transport area. He had no idea what he would do once he got there, but he’d die trying to get the hell out of this nightmare, if he had too.

Clayton’s adventure

He wasn’t sure what happened, for one second he was walking across a room towards a UFO and the next second, he popped out into a field, in the Churchville Nature Center, sitting among a herd of startled deer. The other lone escapee, Luciano Leone, who had been abducted off the streets of Rome one stormy night a few years ago, had no plan whatsoever, but had an idea where he was going, as he maintained a steady,stealthy pace. He had heard whispered rumors of a band of other escapees living up in the hills, somehow surviving off the land. Sometimes pulling off hit and run raids on the extraterrestrials, for supplies, weapons etc.

The Tower of Doom

“Because no one was going to put him in a zoo, or turn him into a cheeseburger.” When Clayton arrived at the departure area. He made for a lone UFO that sat not far from the hanger entrance. He approached the UFO stealthily, hoping to somehow hijack it. But that was not to be, for Clayton unknowingly stumbled across an alien wormhole. A wormhole that led back to Earth. He wasn’t sure what happened, for one second he was walking across a room towards a UFO and the next second, he popped out into a field, in the Churchville Nature Center, sitting among a herd of startled deer.

The other lone escapee, Luciano Leone, who had been abducted off the streets of Rome one stormy night a few years ago, had no plan whatsoever, but had an idea where he was going, as he maintained a steady,stealthy pace. He had heard whispered rumors of a band of other escapees living up in the hills, somehow surviving off the land. Sometimes pulling off hit and run raids on the extraterrestrials, for supplies, weapons etc.

Another weird monstrous creature

So having not a clue what else to do, Luciano headed for the hills in the distance. As the purple sky above him opened up and a cherry rain began to fall.

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A forest with special effects

He entered a forest. There in the forest of madness, gone over the edge of sanity. In the shadow of the gleaming black marble Tower of Doom, a slimy, deformed mutated creature lives. Once passed, the sky turned green and the forest began to melt around him. As Luciano walked through an ecological nightmare. Home to many strange and exotically beautiful and dangerous mutations.

Such as the bizarre psychedelic inducing flowers and man eating plants, both which emit mind altering mists. As well as savage mutates and other gruesome creatures hunting anything that moves. It was then that Luciano encountered the most pathetic creature he had ever seen, a victim of Alien genetic experimentation. The creature was human or used to be. For he now looked like a spineless translucent slug that slowly slithered along. Shaken and full of pity for the misfortunate before him, but unable to help in any way. Luciano stepped over the unfortunate one, and walked on through the forest surrounded by a purple mist. It was eerily quiet. Till Luciano heard the sound of movement from behind him. Then to his right. Something was stalking him. He looked around but saw nothing, unable to see
through the purple mist. Luciano steadied himself waiting for the attack.

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A small village called Willowby

Around that same time, back on Earth, in a small village named Willowby. Something flashed across the sky and landed in a cornfield. A reckoning was coming and it’s coming with a vengeance. For on this dark witchy night. As a blood drenched moon hung in the crimson sky. A murderously insane otherworldly twisted creature slinks through the darkness with an insatiable bloodlust, relentlessly driving it on its way. It’s been hunting around here for centuries, coming and going once every thirteen years, always on a harvest moon. Tonight the helpless villagers await their fate, quaking and shaking with fright, as the evil one walks through the village, dragging its claws on the cobblestones tapping out a haunting tune.

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Another monstrous creature

A four armed, three eared, two nosed pied piper walks behind his fellow monstrosity,
accompanying him on flute and tambourine playing an hypnotically alluring tune. Then as they pass each selected house. The front door swings open and those inside come out to play, following along their merry way. Up the hill and around the bend, and through the woods they go. To a cornfield, where the transport ship awaits them, waiting to take them away. While nearby a lonely scarecrow stands sentry in the once again deserted cornfield watching the UFO depart. As it does, a tear runs down the scarecrow’s face.

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The mysterious Zarrfu

About the same time, a couple miles down the road from the UFO departure site. Someone must have been left behind. For currently in Delbert’s Pet Emporium, I stood face to face, on the other side of unbreakable plexiglass watching the creature, a shape-shifting reptile, changing from one identity to another, from lizard, to man, to ape, to bird, to lizard again, most likely trying to disguise himself. But there was no hiding where he was.

And he seemed conscious of the fact that he was being held captive, inside the large plexiglass chamber, visible to all, with nowhere to run and nowhere to hide. His name was Zarrtu and he regretted wandering off from the UFO. If only he hadn’t left the craft. He’d be on his way home now. It was only supposed to be a short stroll. He couldn’t resist it was his first visit to the Earth. As he strolled along he came upon the most tasty looking docile cow. It was sitting in a pasture all by itself. With the full moon up above shining down upon it.

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The evil creature and the humains

Unknown to the alien, right around the same time, Otis Tucker had snuck out to the barn
after dinner to take a nip of freshly brewed liquor. He brews it himself, not concerned it was illegal. Because it’s a mountain thing, a tradition. Then he took a sip. As he did, Otis darned near choked. For there under the light of the full moon, he saw something sneaking up on his prize cow Bessie. Whatever it was, it had just run out of luck. For as Bessie, sweet gentle Bessie, lay unconscious on the ground, sedated.

The creature, totally consumed in his evil deed, didn’t notice that Otis had snuck up on it. That is not till the last possible second, for when he turned to look up, Otis kicked him right in the head, with a size 14, steel toed work boot. When the creature regained consciousness. There were humans of different genders and ages, some young ones, tall ones, small ones, fat ones, thin ones, all around him. His mouth watered as he studied them. For they were tasty looking creatures.

The creature wasn’t getting out of there alive

The humans looked back at him with wonder, as if he were the rarest of animals in a zoo. As they did, the creature thought to himself, “if only I hadn’t left my communication device back on the ship along with my antimatter weapon.” It was to be a fatal mistake. For he knew that the UFO had left already, or as the earthlings say, “the train had left the station”. The creature also knew that he wasn’t getting out of here alive. These humans are a vicious superstitious race. In fact he was right about that, for when they tired of him. Zarrtu meant a most gruesome death, and ended up stuffed like an animal, exhibited down at Delmar’s barber shop. He charges the curious a dollar to see it. He keeps Zarrtu behind a curtain.

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What’s the world to do? Can mankind survive? Will the Aliens prevail? Find out in Chapter Three of , ‘Star Sector 3, The Astronomy Ascension’, exclusively available only in BackDigit.com .