Dal 2020 nel campo delle serie tv arriva una concorrenza più spietata, visto anche l’aumento delle piattaforme con l’avvento di Paramount +, Disney e Prime oltre a Netflix e Apple TV+. Entrano quindi in campo nuovi compositori e si consolidano i nomi più in evidenza del periodo precedente. Si affaccia anche qualche nome celebre di Hollywood, come i casi di Ramin Djawadi e Gustavo Santaolalla. Il primo, già attivo con la serie tv Westworld, scrive le soundtrack di Fallout (2024, Prime) e 3 Body Problem – Il Problema Dei Tre Corpi (2024, Netflix).
(di Francesco Gazzara)
Ramin Djawadi tra Westworld, Fallout e 3 Body Problem

“Anche se le immagini sono ferme agli anni ’50 del secolo scorso” dice Djawadi a proposito di Fallout “l’ambientazione è totalmente post-apocalittica. Le canzoni nostalgiche dell’epoca si fondono in pieno con la colonna sonora.
D’accordo col regista Christopher Nolan ho scelto per la musica un tono militaristico. Sono partito da percussioni sintetizzate e ho innestato vocalismi quasi religiosi, ma cercando di aumentare la tensione con timbri piuttosto dark”.

Il secondo nome hollywoodiano è quello di Gustavo Santaolalla, noto soprattutto per le colonne sonore dei film Alejandro Gonzalez Inarritu Amores Perros e Babel,oltre che per I Segreti Di Brokeback Mountain di Ang Lee (2005). Santaolalla si cimenta col sorprendente The Last of Us (2023, Sky), serie nata dall’omonimo videogame post-apocalittico in commercio per la PS3 già dieci anni prima. La soundtrack originale del videogioco era dello stesso Santaolalla. “La musica è parte del DNA di The Last Of Us” ammette il compositore argentino. “Ecco perchè mi hanno richiamato per l’adattamento televisivo.

L’apprezzamento che i fan dei videogiochi hanno per la musica è davvero qualcosa di insolito. Milioni di persone sarebbero rimaste deluse se la serie tv avesse avuto una colonna sonora diversa. Sarebbe un po’ come come togliere i protagonisti Joel o Ellie dalla storia, ecco perché non ho cambiato il tema principale. Per me la cosa più importante della colonna sonora di The Last Of Us è sempre stata l’idea pura di potersi connettere emozionalmente con il giocatore del videogame”.
Suoni Distopici
Suoni Distopici di Gustavo Santaolalla e il Legame Musicale con The Last of Us
Tra le altre soundtrack distopiche dell’era post-Covid sono meno rilevanti quelle per Brave New World (2020), L’Ombra Dello Scorpione (2020-2021), The Silent Sea (2021) e Raised By The Wolves (2020-2022).

Si rileva invece una maggiore sperimentazione ed efficacia sonora in Alice In Borderland (2020, Netflix) del giapponese Yutaka Yamada.

Una colonna non lontana dallo stile di una soundtrack cinematografica come quella per Squid Game, a sua volta reincarnata come serie tv. “Squid Game è molto popolare anche in Giappone” ammette Yamada. “Ho cercato di imparare alcune cose belle da lì, cosi come dalle musiche dell’universo anime. In passato avevo infatti collaborato con lo staff della Riot, quelli che hanno creato il videogioco League Of Legends”.

Anche Into The Night (2020-2021, Netflix), scritta dal produttore drum’n’ bass Rupert Parkes alias Photek, è una colonna sonora distopica ricca di tensione.
Suoni Distopici

L’autore, inglese trapiantato a Los Angeles, è stato remixer di successo per Bjork, Goldie, Nine Inch Nails e Daft Punk. La sua partitura per il film della Marvel Blade (1998) resta ancora un riferimento per l’uso dell’elettronica techno-minimalista nelle serie tv più recenti.
Suoni Distopici
Dan Romer e la Sperimentazione Musicale in Station Eleven

Station Eleven (2021-2022, TIMVision) è invece opera del compositore Dan Romer, a sua volta già esperto in partiture d’animazione come quella per Luca (Pixar, 2021) ma anche come producer pop per Shawn Mendes. La serie tv è un esperimento interessante di soundtrack alimentata da più sorgenti musicali. Ciò che realmente viene eseguito in scena da un ensemble di musica shakespeariana è mischiato alle canzoni folk inserite nella pellicola. Il tutto al servizio di una miniserie apocalittica con un soggetto geniale.

Un ensemble orchestrale in tour esegue musica di era shakespeariana nel Midwest americano devastato da un virus mortale. Romer: “La musica suonata in scena era stata già composta prima. Però è stato stimolante inserire le melodie eseguite, man mano che col produttore Patrick Somerville guardavamo il nuovo girato, anche nella colonna sonora in studio. Quindi la musica andava e veniva dalla scena in un flusso continuo, un approccio molto empirico per un compositore”.
Suoni Distopici
Bear McCreary: Dal Battlestar Galactica a Snowpiercer e Foundation

Notevoli anche Snowpiercer (2020-2024, Netflix) e Foundation (2021-2023, Apple TV+), entrambe partiture di Bear McCreary, all’opera sulle serie tv dai tempi del remake di Battlestar Galactica (2004).

“La prima idea che mi è venuta per Snowpiercer” racconta il compositore americano “era una musica che rappresentasse il treno protagonista della serie in senso dinamico. Una carica in avanti fuori controllo, incautamente diretta verso un destino inevitabile.

Violoncelli e bassi, qualche suono di sintetizzatore ispirato ai rumori dei bambini che giocano col trenino, imitandone i segnali acustici. Tutti noi abbiamo questa comprensione intrinseca del ritmo di un treno. Il ritmo della rotaia, spesso immaginario per tutti noi, diventa così il tema principale della serie, una vera metafora del conflitto imminente”

Recente e ancora da ricordare la soundtrack di Severance (Scissione) (2022, Apple TV+), serie diretta in gran parte da Ben Stiller. Il noto attore- regista è capace di passare agevolmente dalla commedia al dramma. Il soggetto della serie tv si basa sulla divisione degli impiegati dell’azienda Lumon Corporation in base ai loro ricordi. Gli “Innie”, la cui unica memoria è l’arredamento antisettico dell’ufficio di Lumon. Gli “Outie”, che passano le giornate senza sapere nulla del lavoro che svolgono.
Suoni Distopici
Theodore Shapiro e il Suono Misterioso di Severance

Al centro di questa inquietudine emerge la misteriosa colonna sonora di Theodore Shapiro, già collaboratore frequente di Stiller. “Abbiamo optato per una musica scarna e spietata” riflette Shapiro “ma senza dividere i brani musicali tra le due metà dei protagonisti della serie. Ho scelto invece di farle confluire entrambe nel suono misterioso e indagatore di un pianoforte. Il tema principale è fatto di arpeggi e scale che scendono a precipizio nei numerosi segreti della Lumon Corporation”.

Anche The Kitchen (2023, Netflix) è una serie di fantascienza distopica, girata da Daniel Kaluuya e Kwibe Tavares. Ambientata in una Londra del prossimo futuro, in un quartiere popolare fatiscente chiamato Kitchen. Il pioniere del genere grime Kane Robinson è il protagonista, insieme alla star Top Boy.

Il cantante Labrinth e il compositore Alex Baranowski sono gli autori di una soundtrack modernissima e incastrata con altri brani di Fela Kuti e Ryan Giggs. Il regista Tavares sulla musica: “Abbiamo costruito il paesaggio sonoro insieme ai compositori nello stesso modo in cui abbiamo costruito il mondo a strati della serie. Un mix di influenze comuni dal garage al drum’n’bass e al grime, insieme a composizioni più classiche”.
Atli Örvarsson e l’Atmosfera Steampunk di Silo

L’ultima infine in ordine di tempo ma una delle più sorprendenti degli ultimi anni è la colonna sonora di Silo (2023-2024, Apple TV+). Composta da Atli Örvarsson, su un dramma distopico ambientato in un cupo futuro in cui tutti vivono in silos sotterranei. Un’ambientazione che ha ispirato molto la musica. Örvarsson: “Quello di Silo è un mondo meccanizzato ma la tecnologia che si vede è molto vecchia. I computer sembrano quelli degli anni Ottanta e l’idea è che anche i suoni elettronici debbano essere primitivi, mai sfarzosi”. Particolarmente interessante è il tema musicale principale della serie tv.

Logan’s Run (La Fuga Di Logan, 1976) di Michael Anderson
Una melodia ascendente che sembra riferita alle persone che cercano di uscire dal mondo sotterraneo. Questo è anche un riferimento al soggetto di un classico distopico del cinema come Logan’s Run (La Fuga Di Logan, 1976) di Michael Anderson. Ancora Örvarsson: “Di questo parallelo me ne sono accorto solo dopo aver scritto quella melodia. Le altre scelte sonore sono invece basate proprio sulla ricerca di una strumentazione elettronica primordiale. Non solo sintetizzatori Korg e Moog di epoche precedenti ma anche un pianoforte a risonanza magnetica. In pratica un piano che utilizza elettromagneti per creare suoni insoliti dalle corde all’interno dello strumento. Già a vederlo si adatta benissimo al design molto steampunk della serie, ho usato questo pianoforte in tutta la soundtrack”.
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