Thor: il dolce cucciolo egiziano salvato e trasferito in Italia è in cerca di un’adozione
Thor è ancora un cucciolo, ma ha già sperimentato la solitudine e la sofferenza. La volontaria Romina lo ha incontrato per caso, mentre si trovava buttato come uno straccio su una spiaggia. Thor, questo è il nome che gli è stato dato, è un cane ballavi piccolo, buono, pacifico, dolcissimo, molto bisognoso di cure. Romina se ne è innamorata e si è subito messa in moto per aiutarlo e toglierlo da quella situazione, altrimenti non sarebbe sopravvissuto li su quella spiaggia. Romina e altri volontari sono riusciti a far arrivare Thor in Italia, e quello che cerchiamo adesso per questo bellissimo e buonissimo cucciolo è un’adozione e una famiglia che sappia dargli tutto il calore che non ha mai avuto. Ma per Thor servono anche soldi, e già parecchi sono stati spesi per il suo recupero.
Per questo Romina ha aperto una raccolta gofundme che sta già avendo buoni risultati. Vi prego di partecipare tutti a questa raccolta fondi e di dare un aiuto, anche piccolo, quello che potete, a questo povero cagnolino. https://www.gofundme.com/f/portiamo-Thor-a-casa-dallEgitto-a-Roma
Così come avevo fatto precedentemente per il cane Ester, voglio farvi conoscere bene anche Thor. Così ho chiesto a Romina di raccontarci nei dettagli la storia di Thor e il loro magico incontro.
La storia del cucciolo Thor
“Io di solito vado a Sharm El Sheik due volte l’anno. Sono abituata a vedere che da quelle parti ci sono sempre cani e gatti abbandonati per strada. Essendo una volontaria ho sempre cercato di fare del mio meglio per curarli, sono andata a comprare pomate, disinfettanti ed altro per quelli che ne avevano bisogno. Gli egiziani, devo dire, non si occupano molto di questo aspetto. Lo scorso aprile sono andata in vacanza con mia figlia in un albergo a Naama Bay e sulla spiaggia ho trovato un cucciolo di cane.
Devo dire che è stata la prima volta che mi succedeva questa cosa, visto che ho sempre incontrato cani adulti. Mi sono trovata davanti questo scriccioletto avrà avuto due mesi. Era esanime, privo di forze, non particolarmente magro ma stava male, si vedeva. Non stava in piedi ed era li buttato sulla spiaggia come un fagotto. Tanto per non rovinarmi la vacanza perché le volontarie, lo sapete, non stanno mai in vacanza, ho cercato su fb digitando le parole volontari animali Sharm El Sheik.
L’intervento dell’animalista Marco Licata
Il primo profilo che è venuto fuori è stato quello di Marco Licata. C’era anche il suo cellulare che era un cellulare di lavoro, perché lui è un volontario ma come professione fa tutt’altro. Gli ho mandato un messaggio e devo dire che Marco nel giro di mezz’ora mi ha risposto. Aveva un impegno urgente che non poteva posticipare, quindi per soccorrere Thor è venuto presso l’albergo in cui alloggiavo circa un’ora, un’ora e mezzo dopo. A lui ho lasciato 50 euro per le primissime spese. Non ero preparata ma gli ho detto che avrei avviato una raccolta fondi perché volevo assolutamente portarlo in Italia.
Non avevo mai fatto prima una cosa del genere. Così mi sono scaricata sul telefonino gofundme, una piattaforma dove si possono raccogliere soldi per qualunque causa. Ho cominciato preparando tutte le informazioni, documentate con le foto che ho condiviso con i miei amici. Le persone che mi conoscono sanno che io sono sempre stata una grande amante del mondo degli animali. Ma faccio un lavoro normale in ufficio ed ho ho degli amici che non fanno parte di questo mondo. Non sono animalisti ma amano comunque gli animali. Quindi quando gli ho fatto sapere della mia raccolta fondi mi hanno aiutato tantissimo. Isabella, una collega d’ufficio di mio marito mi ha aiutato a condividere con i suoi amici.
Gli alti costi del trasferimento di Thor in Italia
Tante persone si sono offerte per fare delle donazioni perché comunque portare un cane dall’Egitto in Italia è piuttosto costoso. Non bastano i soldi del biglietto aereo, devi fare delle analisi del sangue, delle vaccinazioni, fare una serie di profilassi, mettere il vermifugo. Preparare il libretto con tutto quello che il cane ha fatto, il passaporto in questo caso. Poi va spedito il sangue del cane per la titolazione antirabbica in Germania e questo ha un costo di 150 euro. Poi una volta fatto la parte più difficile che stiamo affondando anche con Esther è trovare un madrina o un padrino di volo. Una persona cioè che faccia la tratta Sharm El Sheik-Italia portando personalmente il cane in Italia.
Per Thor ho trovato una persona che lo poteva portare fino a Verona. La gabbia mi è costata 100 euro, 200 euro il biglietto aereo e poi c’è stata la staffetta con il treno a 185 euro. Si tratta di una persona che fa proprio questo, la staffetta con il treno. Preso a Verona, è stato portato a Milano dove è rimasto tre giorni perché non era possibile incrociarlo prima. La compagna della persona che ha portato Thor fa la tratta con il treno dal Nord al Sud tutti i fine settimana. Quindi ha preso il cane a Milano e lo ha portato a Roma alla stazione ferroviaria dove io l’ho recuperato. Detto questo, adesso noi siamo in cerca di un’adozione perché io ho già tre cani. Ma ho voluto salvarlo dall’Egitto e portarlo qui.
Thor e l’abbandono dei cani in Egitto
Lí i cani sono considerati esseri impuri. Non fa no certo una buona vita, se possiamo dire cosi. Tutto l’iter per Thor è durato tre mesi tra attese, risposte per le analisi del sangue, vaccinazioni. La cosa che più mi ha dato fastidio è stato il fatto che quando informavo le persone di quello che stavo facendo alcune mi dicevamo: ma con tutti i cani in Italia vai a salvare un cane dall’Egitto? Ad avere la risposta pronta avrei dovuto rispondergli: allora tu per caso hai salvato qualche cane dalla Sicilia? Diciamo che in alcuni casi ho trovato qualche spiacevole muro davanti a me. Nonostante tutti i miei sforzi e il mio impegno”.
La dura vita dei poveri cani delle Piramidi in Egitto
Malnutriti, scacciati, a rischio maltrattamenti, i cani in Egitto non se la passano bene. Purtroppo la popolazione locale è poco interessata ai problemi di queste povere creature pelose e tende a non considerarle affatto. Quando addirittura non ne è infastidita, considerando che il numero dei cani randagi da quelle parti è molto alto. Vengono chiamati in generico come razza cani “baladi” e sono molto diffusi nella zona intorno alle Piramidi di Giza. Addirittura esistono piccoli gruppi di baladi che vivono proprio in prossimità delle Piramidi, abbandonati a loro stessi.
Questo tipo di cani ha raggiunto una certa fama quando un turista tempo fa ha postato alcuni video di Apollo, un cagnolino baladi arrivato addirittura a scalare la cima della Piramide di Chefren. Riuscendo per fortuna a rimanere illeso. Si auspica che le pochissime associazioni locali, insieme alle autorità del luogo e magari ad animalisti (anche non del posto) riescano a sensibilizzare le persone. Occorre anche incentivare le sterilizzazioni, sfamare e curare i cani baladi, dotati di grande energia, senso dell’adattamento e bellezza.
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