TITUS al Teatro Quirino di Roma: lo Shakespeare più brutale che non ti aspetti con Francesco Montanari e Marianella Bargilli
Che cos’è TITUS? TITUS è la nuova e potente rilettura del Tito Andronico di Shakespeare, firmata dal regista Davide Sacco.Non un semplice spettacolo, ma un’esperienza immersiva che invade la platea, trasformando lo spettatore in parte integrante della tragedia. La domanda “che cos’è TITUS?” trova risposta già nei primi minuti: è un grido di dolore, un duello spietato tra vendetta e orrore, un affresco che riflette i lati più cupi del nostro presente.

TITUS con Marianella Bargilli e Francesco Montanari
A incarnare i due poli opposti di questa tragedia sono Francesco Montanari, nel ruolo di Tito, e Marianella Bargilli, la feroce regina Tamora. Due presenze magnetiche, che danno corpo e voce alla brutalità shakespeariana.
La Bargilli racconta Tamora come una donna spinta dal dolore a farsi mostro, un personaggio che incarna il significato di violenza trasformata in potere. Montanari, invece, porta in scena un Tito lacerato, sospeso tra dovere e follia.
Questa contrapposizione crea una tensione costante, che rende TITUS a teatro un’esperienza destabilizzante e necessaria.
Perché Tito Andronico oggi?
Ci si potrebbe chiedere: perché mettere in scena ancora il Tito Andronico di Shakespeare? La risposta sta nella sua spaventosa attualità. È un testo che mette a nudo i meccanismi della vendetta, mostra come la violenza non si limiti a consumarsi, ma generi altra violenza, in un ciclo senza fine.
Il significato di violenza qui non è solo un concetto astratto, ma un’esperienza tangibile: stupri, torture, umiliazioni. Eppure, ciò che colpisce davvero è la normalizzazione dell’orrore. Il pubblico si ritrova a guardare e a chiedersi: fino a che punto siamo disposti a sopportare prima di indignarci?
TITUS Teatro Quirino di Roma: un rito collettivo
Dal 30 settembre al 12 ottobre, il TITUS Teatro Quirino di Roma si trasforma in un’arena di emozioni forti. Le scene di Fabiana Di Marco, i costumi di Alessandra Benaduce e le luci di Luigi Della Monaca costruiscono un ambiente instabile e perturbante. La musica originale di Davide Cavuti accompagna ogni gesto, rendendo l’esperienza quasi sensoriale.
Non è solo uno spettacolo, ma un rito collettivo che costringe lo spettatore a guardarsi allo specchio. Perché, come dice Sacco, il vero pericolo del nostro tempo è smettere di indignarsi.
TITUS a teatro: uno specchio del presente
Alla fine, TITUS (Tito Andronico di Shakespeare) non parla solo di Roma antica o di regine gotiche. Parla di noi. Parla dei conflitti che viviamo, delle guerre che osserviamo da lontano, della rabbia che si insinua nel nostro quotidiano.
Che cos’è TITUS a teatro? Significa immergersi in una riflessione cruda e necessaria. Un’esperienza che scuote, che lascia ferite e domande aperte, ma che soprattutto ci ricorda che il teatro ha ancora la forza di cambiare il nostro sguardo sul mondo.
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