YuYu: la popstar di Mon Petit Garçon e Bonjour Bonjour torna dopo venti anni sulle scene con La Bohème di Charles Aznavour
YuYu è tornata in pista con la cover del monumentale pezzo La Bohème di Charles Aznavour ed è più in forma che mai! Le sue hits del passato, Mon Petit Garçon e Bonjour Bonjour risalgono a circa venti anni fa ma sono sempre apprezzatissime e Giuditta Guizzetti, questo il vero nome dell’interprete, è di nuovo lanciatissima sulle scene. Italo-francese, fascino acqua e sapone e movenze da popstar, YuYu tempo fa ha passato un brutto periodo alle prese con problemi personali e di salute ma con sforzo e determinazione è riuscita a gettarsi tutto alle spalle.
Si è da tempo trasferita ad Ibiza, in Spagna, è diventata mamma ma non ha minimamente perso il suo talento (e la sua voglia di fare musica). Così quando il suo produttore storico Pippo Landro l’ha contattata per proporle di rifare alla sua maniera la classica La Bohème portata al grande successo da Aznavour, YuYu non ha potuto dire di no. Tanto più che la cantante si è trovata subito a suo agio alle prese con il notissimo brano e il risultato è stato sorprendente.

Abbiamo intervistato YuYu per farci raccontare tutta la storia…
Foto Adrien Crasnault @adrien.photo – Outfit: Biscuit Store @biscuit_store_
@newmusicgroupofficial – @361comunicazione
Intervista a YuYu
Il tuo è stato un grande rientro sulla scena musicale. Che sensazione hai provato quando in sala d’incisione, dopo tanti anni, ti sei riavvicinata al microfono?
Tornare nello stesso studio di registrazione di più di venti anni fa, lì dove tutto è cominciato perché proprio lì feci il famoso provino per la discoteca e da lì partì tutto il progetto di YuYu, è stato molto emozionante. Questo credo sia scontato però è stata un’emozione che non mi ha creato paura, timore, ansia da prestazione. E’ stato un po’ come tornare a casa. Mi sono sentita subito a mio agio. E’ stato come ritrovare un nido dove mi sono sentita ben accolta e coccolata. Sicuramente è stato un momento indimenticabile di questo nuovo percorso.
YuYu canta La Bohème

Il nuovo singolo che presenti, La Bohème, è molto amato e conosciuto e tu hai dichiarato di averlo sentito subito “tuo”. Ma quanto tempo ci hai messo prima di deciderti ad accettare la proposta di registrarlo?
Quando Pippo (n.d.r. Landro) mi ha chiamato per propormi La Bohème sulle prime sono rimasta abbastanza perplessa e sgomenta. Questo perché era chiedermi di interpretare un pilastro della musica francesce che io ho sempre visto come tabù: Aznavour e La Bohème! Però c’è stata tutta una concatenazione dì eventi. Era da poco mancata mia nonna all’età di 102 anni alla quale io ero legatissima. A lei piaceva moltissimo Aznavour e anche La Bohème quindi ho sentito come una vibrazione dentro di me. Inoltre questa telefonata mi è arrivata in una giornata un po’ particolare, forse un po’ malinconica.
Ero a casa e mi sono messa subito a fare questo provino casalingo, una registrazione tipo karaoke fai da te e mi ci sono subito catapultata dentro. La svolta è arrivata quando senza neanche pensarci troppo su, senza stare a badare ad ogni sfumatura o cercare la perfezione, ho mandato questa registrazione. Pippo Landro mi ha chiamato due minuti dopo averla ascoltata e mi ha detto il pezzo è tuo. Ecco quella è la cosa che mi ha fatto pensare, ecco ok, si’. Mi sentivo un po’ insicura per molti motivi e quella è stata una conferma. Da lì è stato tutto un si’, sia a Pippo che dentro di me.
La voce francese della porta accanto
Sono passati circa venti anni da quando cantavi a tempo pieno. Quanto pensi che dopo questo lungo break il tuo modo di interpretare le canzoni sia cambiato?
Io penso di avere una certa particolarità nella voce. Ma io sono una persona molto reale e ho sempre detto: non ho una voce pazzesca, non sono una cantante che può cantare qualsiasi cosa, comunque ho una vocalità abbastanza ristretta. Però ho questa voce, lo dico anche per tutto quello che mi arriva dai commenti e da chi mi ha seguito fin dall’inizio, che può essere calda, che ti rimane dentro.
Un po’ la voce francese della porta accanto, diciamo così. Una cosa che mi sento di dire e che ho percepito anche durante la registrazione de La Bohème è che adesso forse ho una voce più matura. Anche in studio di registrazione mi è stato detto che comunque si è notata una crescita, più sicurezza in me stessa. Quindi si’, c’è la maturità di una donna di quasi 50 anni quindi anche con un altro modo di affrontare un pezzo, di interpretarlo. Sicuramente l’interpretazione de La Bohème risente della maturità che ho acquisito oggi.
Com’è cambiata la scena pop
In passato hai dominato la scena pop. Come la vedi cambiata in questo periodo? Pensi sia migliorata o peggiorata?
Indubbiamente ci sono stati degli enormi cambiamenti. Non mi sento di dire se in peggio o in meglio perché secondo me ogni periodo ha il suo percorso. Sicuramente oggi abbiamo un connubio di musica che va molto al passo con tutto quello che è il discorso dei social che ai miei tempi non c’era proprio. Una cosa che mi fa venire veramente un po’ di malinconia è che io nei miei anni sulle scene mi sono divertita tanto. C’erano tante cose, anche piattaforme televisive, spettacoli, dal classico Festivalbar ed altro. Io ho ricordi di incontri tra colleghi, serate, post spettacoli, che sono davvero indelebili nella mia mente, nella mia memoria e nel mio cuore.
Questa è l’unica cosa che forse mi sento di dire vedendo e sentendo la musica di oggi. Quello che percepisco intorno a me è la forte presenza dei social che ha cambiato un po’ le cose. Ma non intendo dire che sia necessariamente una cosa negativa, anche perché comunque avendo io una figlia di 12 anni devo stare al passo. Lei certamente ha dei criteri che sono diversi dai miei ma ci sta, è normale che sia così. Comunque non mi piace fare la parte di quella che dice: ai miei tempi…Aggiungo però che in ogni evoluzione ci sono i pro e i contro.
La magia di Mon Petit Garçon e Bonjour Bonjour

Nonostante il tempo passato le tue hits Mon Petit Garçon e Bonjour Bonjour sono rimaste nel cuore del pubblico. Secondo te da dove viene questa magia, se così vogliamo chiamarla?
Mi piace molto la parola che hai usato, magia. In quanto tale non c’è bisogno di andare a cercare spiegazioni. Se ci sono delle cose così è perché avvengono ed io non mi so dare un perché. Non me ne capacito che comunque ancora oggi a distanza di venti anni, queste due canzoni soprattutto Bonjour Bonjour siano così presenti nella memoria delle persone.
Vengono utilizzate tantissimo, anche nei social. Nelle stories di Instagram. Bonjour Bonjour è diventato un po’ un modo di salutarsi la mattina ed è una cosa che mi fa felice, mi fa sorridere, ridere. Ogni tanto mi dico, ma sono io veramente? E’ comunque un pochino di me che è rimasto e non bisogna starsi a chiedere come sia successo. Come hai detto tu, è una magia!
YuYu e il mondo dei social

Il mondo dei social ai tempi della tua grande affermazione sulle scene, come hai detto, non esisteva. Tu come ti trovi alle prese con questo cambiamento nella comunicazione? Sei social? Cosa ne pensi di questa grande rivoluzione?
Del forte cambiamento che è avvenuto con i social ho accennato prima. Per quel che mi riguarda purtroppo io sono sempre stata negata, lo sono oggi, lo sarò domani e lo sarò per sempre. Nel senso che mi è difficile entrare nel meccanismo dei social.
Questo non vuol dire che io sia contraria, anzi, nutro una profonda ammirazione e stima per chi riesce ad essere sempre sul pezzo con i suoi followers. Ci si mette tanta costanza perché c’è dietro un lavoro incredibile che magari uno non si immagina. L’unica cosa che mi sento di dire è che magari un po’ di vita reale in mezzo a tanti social ci sta bene ed è una delle cose fondamentali che cerco di far capire anche e soprattutto a Nina. E’ mia figlia che a volte mi fa rendere conto che…oops, dove stiamo? Dove stiamo andando?
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