2084: il prog distopico ed elettronico di The Piano Room
2084: il prog distopico ed elettronico di The Piano Room
Lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal è detenuto in un carcere di Algeri dal novembre 2024. L’arresto è stato giustificato da un’intervista rilasciata a un giornale francese di estrema destra. Sansal aveva dichiarato che la Francia cedette ingiustamente il territorio del Marocco all’Algeria durante il colonialismo. L’autore è tornato a essere un bersaglio della dittatura nordafricana, come successe già nel 2015 alla pubblicazione del suo romanzo “2084: la fine del mondo”.

“2084: la distopia islamica” di Boualem Sansal
Nella rivisitazione orwelliana di Boualem Sansal il celebre “1984” dello scrittore britannico veniva infatti trasformato in una distopia islamica a tutti gli effetti. Tutto ciò aveva ovviamente suscitato istantaneamente la censura e la persecuzione da parte del regime semipresidenziale algerino.
La lettura del libro in questione nel 2019 ha ispirato il capitolo finale del progetto contemporary prog The Piano Room ovvero 2084. Un disco di future prog con suoni acustici ed elettronici a sua volta influenzato anche dal classico album 1984 dell’ex chitarrista dei Genesis, Anthony Phillips.
Esaurite subito le prime copie in tiratura limitata, il disco è rimasto in ascolto in formato digitale e in streaming. Solo adesso però, dal 6 giugno 2025, sono nuovamente disponibili 100 copie del CD, sempre in edizione limitata, sulla pagina Bandcamp di Francesco Gazzara, il compositore e tastierista dietro il progetto The Piano Room. L’artwork di 2084 è opera di Giulio Fermetti, disegnatore che riesce a rendere immediato con un tratto assolutamente originale il tema distopico dell’album. Ecco il link diretto per il pre-order del disco, che da anche diritto alla versione audio digitale ad alta risoluzione del suo contenuto:
BANDCAMP 2084 di THE PIANO ROOM – Preordina
- The Piano Room – Prologue 2084 – (Teaser)
- The Piano Room – 2084 (Part One)
- The Piano Room – 2084 (Part Two)
- The Piano Room – Epilogue 2084
2084: il prog distopico ed elettronico di The Piano Room
Omaggi a Anthony Phillips e al prog anni ’80
2084 è un concept album composto da quattro tracce più tre bonus interamente acustiche al pianoforte solo. Questa struttura, così come buona parte della strumentazione analogica vintage utilizzata nel disco, è un tributo al citato 1984 di Anthony Phillips. Quello del primo chitarrista dei Genesis rimane a tutt’oggi un album profondamente innovativo nella scena prog rock ed elettronica dei primi anni Ottanta. L’intero 2084, nelle sue quattro sezioni, è composto, arrangiato ed eseguito da Francesco Gazzara come se la tavolozza dei suoni elettronici si trasformasse in un’orchestra sinfonica. C’è anche un riferimento cinematografico, visto che Gazzara è da tempo un compositore televisivo e cinematografico. Più di uno spunto viene infatti dalle soundtrack elettroniche e sperimentali scritte da John Carpenter per i suoi film, soprattutto nel brano di apertura “Prologue 2084”.

Influenze cinematografiche e composizione elettronica
Al centro di 2084 troviamo un arsenale di tastiere dalle classiche sonorità dell’elettronica vintage, sia analogica che digitale. Polymoog, ARP Pro-Soloist, Prophet 5, Korg MS20, Mellotron, Hammond B3, pianoforte Yamaha CP80. É inoltre molto presente l’inconfondibile drum machine Roland CR-78, la stessa usata dai Genesis in duke e da Phil Collins in In The Air Tonight. Eppure l’uso quasi sinfonico dell’elettronica parte sempre dalla scrittura pianistica, un punto di forza dell’album e dell’intera discografia di The Piano Room.
“La scelta è caduta su una serie di synth analogici affiancati dal Mellotron” rivela Gazzara “e dal mio inseparabile Hammond B3, con registri molto prog e pedaliera dei bassi in piena evidenza. La caratteristica distopico-futuribile è a sua volta sottolineata da qualcosa di più moderno, come i synth digitali Reaktor e Sylenth. Eppure tutto ciò non tragga in inganno, The Piano Room è ancora centrato sulla scrittura pianistica”. Non a caso in tutta la suite risuonano anche le note di un pianoforte particolare: l’elettroacustico Yamaha CP80, vintage anche quello. Gazzara: “Ho voluto assegnare le parti extra pianistiche ai vari sintetizzatori analogici come se si trattasse di strumenti di un’orchestra sinfonica, in base soprattutto alle caratteristiche di coloratura del timbro, più o meno caldo, e alle frequenze esaltate nel mix”.

Attualità del tema orwelliano e Grande Fratello digitale
Il romanzo distopico “1984” di George Orwell è sempre attuale a 76 anni dalla sua prima apparizione sulla carta stampata. “Il fascino del capolavoro di Orwell si rinnova in ogni epoca, dimostrando attualità assoluta” racconta Francesco Gazzara “Come interpretare proprio oggi la schiacciante presenza di un Grande Fratello informatico, che raccoglie i nostri dati a tappeto rendendoci tutti sudditi con gli stessi pochi diritti sempre più a rischio? A cominciare da quelli d’autore, per restare in tema”.
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I riferimenti letterari, musicali e cinematografici di Gazzara
Letteratura, musica, cinema. Tre aree del sapere importanti per ogni compositore, ma che per Francesco Gazzara acquistano un significato ancora più prezioso. Ecco quindi tutte le altre fonti che hanno offerto numerosi spunti compositivi in un album davvero unico nel suo genere per premesse e contenuti. “Il libro di Boulaem Sansal è stata una lettura recente” rivela il tastierista romano “Uno stimolo per immaginarne una sorta di soundtrack prima ancora che Hollywood faccia suo il tema per l’ennesima volta.

2084: il prog distopico ed elettronico di The Piano Room
Benchè sarebbe ipocrita da parte mia considerare 2084 come un album-denuncia, visto l’approccio puramente ispirativo, personalmente auspico e supporto ovviamente la liberazione di Sansal dal carcere il prima possibile. L’album 1984 di Anthony Phillips è poi un riferimento costante, acquistato in vinile poco dopo la sua uscita del 1981. Da sempre è un magnete tra le mie orecchie e la strumentazione analogica dell’era pre-midi. L’idea di un disco completamente elettronico nel sound ma ricco di contrappunto nel suo corpus armonico melodico viene proprio da lì.
Il messaggio orwelliano
Ciò che non può rimanere fuori dal magma delle ispirazioni è ovviamente il cinema. “A lasciare il segno nella mia memoria è stato soprattutto il cinema influenzato da Orwell” confessa Gazzara. “La Fuga di Logan di Michael Anderson, Brazil di Terry Gilliam e lo stesso Orwell 1984 di Michael Radford. O ancora L’Uomo Che Fuggì Dal Futuro (THX 1138) di George Lucas, fino al Blade Runner di Ridley Scott. Tutti esempi di arte assoluta, in cui immagini e musica si combinano genialmente. Sono in fondo tutte interpretazioni del “1984” originale, ricche di dettagli sempre diversi. Anche il rock ha detto la sua in proposito e spesso è stata la musica a trasmettermi nella maniera più diretta il messaggio orwelliano: 2112 dei Rush, i due 1984 di Ant Phillips e Rick Wakeman, diamond dogs di David Bowie”.
La carriera di Francesco Gazzara e il progetto The Piano Room
Francesco Gazzara è un compositore di musiche per il cinema e la tv dai primi anni Novanta. Ha lavorato con registi del calibro di Ferrara, Comencini e Del Monte, la sua band GAZZARA è stata una delle colonne internazionali dell’acid jazz e della lounge music. Con The Piano Room il tastierista ha voluto omaggiare il suo amore per il rock colto britannico, certo folk-prog e la scuola pop di Canterbury.

2084 è il quarto titolo di The Piano Room, dopo the piano room (2006), early morning (2007) e breath feel (2009), gli ultimi due realizzati in trio con Giulano Ferrari (batteria) e Luca Fogagnolo (contrabbasso). Le tre tracce bonus contenute in 2084, in versione pianistica come sono state scritte in origine, si riallacciano proprio ai precedenti album The Piano Room. E infine il pianoforte di Francesco Gazzara resta anche lo strumento centrale dei quattro album fin qui prodotti e dedicati al repertorio prog dei Genesis come Gazzara plays Genesis. Una serie fortunata e apprezzata anche dagli stessi autori originali come Anthony Phillips e Steve Hackett e di cui è prevista a breve la rivisitazione strumentale dell’intero the lamb lies down on broadway.
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