Gabriele Salvatores: “Napoli – New York”
La nuova opera del regista premio Oscar è una fiaba “on the road” che segue il viaggio straordinario di due giovani protagonisti, impegnati in un’avventura destinata a cambiare per sempre le loro vite. Gabriele Salvatores: “Il cinema deve rispettare le sue due anime fondamentali”
In occasione dell’uscita del suo nuovo film, Napoli – New York, prevista per il 21 novembre, Gabriele Salvatores ha offerto una riflessione sul cinema e sull’approccio alla sua ultima opera. Secondo il regista, il cinema si basa su due anime fondamentali: quella dei Lumière, che rappresenta la realtà, come nell’iconica scena degli operai che escono dalla fabbrica, e quella di Méliès, che incarna l’immaginazione e il sogno, come in Viaggio nella Luna. “Queste due anime devono essere sempre rispettate,” ha sottolineato Salvatores, evidenziando la loro importanza nell’evoluzione della settima arte.
Dal Neorealismo al realismo magico
Salvatores ha ricordato come grandi maestri del cinema italiano, tra cui Fellini e Pinelli, abbiano scritto storie destinate non solo a se stessi, ma anche ad altri registi, contribuendo al passaggio dal Neorealismo alla commedia e successivamente al realismo magico. “Un esempio perfetto di questa transizione è Miracolo a Milano, un film che ha segnato un’epoca,” ha spiegato. Oggi, secondo il regista, il cinema ha il compito di portare una “goccia di speranza” in un contesto storico in cui la realtà ci viene sbattuta in faccia ogni giorno, amplificata da televisioni e internet che bombardano con immagini crude e violente. “La speranza non va intesa come buonismo, ma come ottimismo, la possibilità di scoprire gli altri e ritrovare fiducia.”
Eroi e non vittime: il cuore di Napoli – New York
Il film di Salvatores racconta la storia di due bambini che, anziché subire la realtà, decidono di costruirsi un futuro, il famoso sogno americano. “Non sono vittime, ma eroi,” ha detto il regista. Napoli, città d’origine dei protagonisti, è descritta come un luogo che, pur non avendo l’eroismo dei due bambini, ha sempre saputo adattarsi e andare avanti, anche in condizioni difficili. “Napoli ha avuto molti padroni, si è dovuta piegare a diverse situazioni, ma nonostante tutto ce l’ha sempre fatta.”
Salvatores ha poi spiegato come il film rappresenti l’America degli anni ’50 in modo diverso rispetto alla narrazione tradizionale. “Per gli italiani di allora, l’America era il sogno di una nuova vita, così come lo era l’Italia per gli albanesi negli anni ’90. Tuttavia, nella storia originale c’era troppa fiducia negli americani e nella loro capacità di accogliere. “Ho voluto rielaborare questa parte, trovando una motivazione politica più vera e coerente.” In particolare, il regista ha introdotto il personaggio di un sindaco italo-americano, che ha bisogno del sostegno della comunità italiana per motivi elettorali. “Il sogno americano è il sogno di cambiare vita, ma c’è sempre il rischio di scoprire di aver preso la direzione sbagliata, trasformando quel sogno in un incubo.”
Una scena particolare del film rappresenta proprio questa contraddizione: i protagonisti, appena arrivati in America (anni 50), si trovano davanti a un grande cartellone pubblicitario con la scritta Buy our happiness (“Compra la nostra felicità”). Salvatores ha commentato ironicamente: “Come se la felicità potesse essere comprata.”
Cast
Il cinema italiano e l’uso dei bambini sullo schermo
Un tema centrale di Napoli – New York è il ruolo dei bambini, che Salvatores considera il fulcro del film. Secondo il regista, il cinema italiano sta imparando sempre meglio a rappresentare i più piccoli sullo schermo, ispirandosi al cinema francese, che eccelle in questo campo. “Il segreto è rendere i bambini credibili, facendoli diventare eroi e non vittime,” ha affermato.
Salvatores ha spiegato che lavorare con i bambini richiede un approccio specifico: “Non hanno sovrastrutture o difese, recitano giocando. Non si possono costringere a interpretare una scena in un modo preciso; bisogna seguirli, come in un dialogo musicale. “Se fanno una variazione interessante, bisogna adattarsi e seguirli.” Questo approccio permette di ottenere interpretazioni autentiche e coinvolgenti. “Solo giocando si può lavorare bene con i bambini,” ha concluso.
Con Napoli – New York, Gabriele Salvatores continua a evidenziare il confine tra sogno e realtà, offrendo una storia di speranza, resilienza e scoperta (il sogno americano) che guarda al passato con uno sguardo rivolto al presente.
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