Sharm tra rifiuti e violenza: cani e gatti avvelenati la denuncia di Sosbaladi
Sharm el-Sheikh appare come un miraggio di luci, resort e mare incontaminato. Un palco dorato, pronto per essere fotografato. Ma se esci dal perimetro dei villaggi turistici, la scenografia cambia. Lì, tra le strade del quartiere di Montazah, dove vivo e svolgo volontariato a Sharm, sopravvive un esercito silenzioso di cani e gatti avvelenati, vittime di una convivenza che qui non esiste, perché manca la base: il rispetto.

Cani e gatti avvelenati ciotole distrutte e food station vandalizzate
Ogni giorno nel quartiere dove vivo in Montazah, accade lo stesso rituale di odio. Le ciotole dell’acqua dei cani, che ho contrassegnato con l’adesivo di Sosbaladi, vengono buttate via, calciate, fatte sparire. Le food station che creo per nutrire gli animali vengono distrutte, i cani scacciati violentemente, come se dare da bere e da mangiare fosse un atto criminale.
Combatto quotidianamente contro chi odia gli animali, una “guerra di vicinato” che lascia sul terreno solo perdenti: gli animali maltrattati, noi volontari, l’umanità stessa.
Animali feriti, malati e avvelenati
Le segnalazioni arrivano senza sosta. Turisti dei resort, italiani, europei, stranieri, mi scrivono per avvisarmi di colonie di gattini malati, infezioni gravi, occhi chiusi dal pus, zampe spezzate. Cani denutriti trascinano ossa rotte, eredità di percosse e incidenti mai curati.
È una vergogna per i turisti che vedono questo degrado, l’assenza totale di norme igienico-sanitarie a Sharm, la spazzatura organica accumulata ovunque, cibo in decomposizione, odore di putrefazione e batteri.
Sosbaladi, come gruppo di volontari a Sharm, non si occupa solo di animali: si occupa delle conseguenze dell’indifferenza umana.
Montagne di rifiuti: un allarme sanitario
La spazzatura organica viene gettata ovunque: strade, angoli, lotti vuoti, aree residenziali. Montagne di rifiuti a cielo aperto, setacciate da cani e gatti malati e affamati. Polli marci, resti di pesce, ossa viscide, cibo in decomposizione: un banchetto tossico che attira branchi interi di animali.
Cuccioli che mangiano ovunque e poi entrano spesso nelle case. Animali domestici o randagi non vaccinati, potenzialmente portatori di malattie: rogna, tenia, rabbia, virus, infezioni.

E mentre loro rovistano per sopravvivere, qualcuno decide di eliminarli con il veleno per topi.
Così perdiamo vite: così nasce l’emergenza dei cani e gatti avvelenati.
Aggressività indotta dalla fame e dal degrado
I cani e i gatti non diventano aggressivi per natura, ma per necessità. Si ammassano attorno ai focolai di spazzatura per contendersi un osso di pollo marcio. La fame e il degrado li spingono a comportamenti estremi, mettendo a rischio passanti e bambini.
Non perché siano “cattivi”, ma perché sono animali sopravvissuti.
Violazione dei diritti animali e delle norme sanitarie
Questa è una chiara violazione internazionale delle norme igienico-sanitarie e una gravissima violazione dei diritti sugli animali.
La salute dei turisti, dei residenti, dei bambini che li accarezzano, li prendono in braccio e poi tornano nei loro paesi, viene ignorata.
E le istituzioni dovrebbero intervenire: Ministero del Turismo, Autorità locali, consolati stranieri, comunità sanitaria internazionale.
Noi di Sosbaladi non possiamo più tacere.

Cani e gatti avvelenati a Sharm el-Sheikh: le vittime con il nome
Non sono numeri, sono anime:
Greta ferita da sassi, Zoppetta e 9 cuccioli ammazzati dal veleno, Diana e Lady, Boy e famiglia, Black e Toth, King, Mino, Cleo… animali uccisi perché considerati indesiderati.
Cani deportati nel deserto, gatti infetti lasciati a morire, cuccioli seppelliti dalle mie stesse mani.
Abbiamo perso molti cani così. Abbiamo visto stermini di colonie di gatti malati, dalla parvo a chissà quali altri virus.
E ogni volta il dolore è lo stesso: il silenzio di chi si volta dall’altra parte.
Documentare per denunciare, denunciare per cambiare
Nel 2026 sarà pronto un fascicolo per i Ministeri della Sanità italiani e per tutti i consolati dei paesi stranieri in Egitto.
Risponderemo all’indifferenza con inchieste, denunce pubbliche, analisi di laboratorio, richieste di risarcimento per i baladi, gli ultimi degli ultimi.
La nostra battaglia non è contro un popolo, ma contro un sistema che ignora:
- la sofferenza degli animali
- le carenze igienico-sanitarie a Sharm
- la prevenzione sanitaria
- i diritti fondamentali degli animali

L’appello finale
Lottiamo per chi è ancora vivo, per chi ci aspetta ogni giorno, per tutti i baladi che non hanno voce.
Chiedono solo pietà, acqua, cibo, umanità.
Proprio la cosa che qui manca.
Sosbaladi Group Sharm continuerà a denunciare finché non arriveranno risposte e soluzioni.
Perché nessun cane o gatto dovrebbe più entrare nella lista dei cani e gatti avvelenati, degli animali uccisi, degli invisibili.
ENGLISH VERSION
Sharm el-Sheikh appears like a mirage of lights, resorts, and pristine sea. A golden stage, ready to be photographed. But if you leave the perimeter of the tourist villages, the scene changes. There, among the streets of the Montazah neighborhood, where I live and volunteer in Sharm, a silent army of poisoned dogs and cats survives, victims of a coexistence that doesn’t exist here, because the foundation is missing: respect.
Poisoned dogs and cats, destroyed bowls, and vandalized food stations
Every day in the Montazah neighborhood where I live, the same ritual of hatred occurs. The dogs’ water bowls, which I marked with Sosbaladi stickers, are thrown away, kicked, and made to disappear. The food stations I set up to feed the animals are destroyed, and the dogs are violently chased away, as if providing food and water were a criminal act.
I fight daily against animal haters, a “neighborhood war” that leaves only losers: the mistreated animals, us volunteers, and humanity itself.

Injured, sick, and poisoned animals
The reports come in relentlessly. Resort tourists—Italians, Europeans, and foreigners—write to warn me of colonies of sick kittens, serious infections, eyes swollen with pus, broken paws. Malnourished dogs drag broken bones, the legacy of beatings and untreated accidents.
It’s a shame for the tourists who see this degradation, the total lack of sanitation in Sharm, the organic garbage piled up everywhere, rotting food, the smell of decay, and bacteria.
Sosbaladi, as a volunteer group in Sharm, doesn’t just care for animals: it addresses the consequences of human indifference.
Mountains of waste: a health alarm
Organic garbage is dumped everywhere: streets, corners, empty lots, residential areas. Mountains of open-air garbage, sifted through by sick and hungry dogs and cats. Rotten chickens, fish remains, slimy bones, rotting food: a toxic feast that attracts entire herds of animals.
Puppies that eat everywhere and then often enter homes. Unvaccinated pets or strays, potentially carrying diseases: mange, tapeworms, rabies, viruses, infections.
And while they scavenge for survival, someone decides to eliminate them with rat poison.
Thus we lose lives: thus the emergency of poisoned dogs and cats arises.
Aggression induced by hunger and degradation
Dogs and cats don’t become aggressive by nature, but by necessity. They crowd around garbage pits to fight over a rotten chicken bone. Hunger and degradation drive them to extreme behavior, putting passersby and children at risk.
Not because they’re “bad,” but because they’re animals that survived.

Violation of Animal Rights and Health Regulations
This is a clear international violation of health and hygiene standards and a serious violation of animal rights.
The health of tourists, residents, and the children who pet them, pick them up, and then return to their countries is being ignored.
And the institutions should intervene: the Ministry of Tourism, local authorities, foreign consulates, and the international health community.
We at Sosbaladi can no longer remain silent.
The victims with names
They are not numbers, they are souls:
Greta injured by rocks, Zoppetta and nine puppies killed by poison, Diana and Lady, Boy and family, Black and Toth, King, Mino, Cleo… animals killed because they were considered unwanted.
Dogs deported to the desert, infected cats left to die, puppies buried by my own hands.
We have lost many dogs like this. We have seen colonies of sick cats exterminated, from parvo to who knows what other viruses.
And every time the pain is the same: the silence of those who look the other way.
Document to report, report for change
In 2026, a dossier will be ready for the Italian Ministries of Health and all foreign consulates in Egypt.
We will respond to this indifference with investigations, public complaints, laboratory analyses, and requests for compensation for the Baladi, the least of the least.
Our battle is not against a people, but against a system that ignores:
- the suffering of animals
- the lack of sanitation in Sharm
- preventative healthcare
- the fundamental rights of animals
The final appeal
We fight for those who are still alive, for those who wait for us every day, for all the Baladi who have no voice.
They ask only for mercy, water, food, humanity.
Precisely what is missing here.
Sosbaladi Group Sharm will continue to report until answers and solutions arrive.
Because no dog or cat should ever again be added to the list of poisoned dogs and cats, of murdered animals, of invisible animals.
Sosbaladi Marco Licata SITO UFFICIALE FACEBOOK YOU TUBE INSTAGRAM TIK TOK
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