Ore 10:30 di sabato 15 marzo. L’orario di partenza è lo stesso della scorsa settimana, così come identico è il luogo del nostro ritrovo. Il cielo è sereno, contrariamente a ogni previsione. Gli effetti personali sono già accumulati nel bagagliaio dell’auto, la borsa dei piatti comodamente adagiata sul sedile posteriore. Gli altri amici mi hanno fatto sapere di essere a un’ora dal nostro punto di incontro. Non resta che incamminarsi: destinazione Firenze e, da lì in poi, Auditorium di Trento. Percorro la Siena-Firenze ascoltando i brani del nuovo disco, così per ripassarli meglio. Grazie alle buche della superstrada posso contare su un sottofondo quasi metronomico: ogni cento metri una scossa. Le soddisfazioni dei batteristi non hanno limiti. In ogni caso entro in autostrada, il traffico scorre perfettamente, il sole continua a scaldarmi. È tutto perfetto, penso tra me; speriamo che duri. Ovviamente non durerà.

Sull’Autostrada del Sole: pioggia e coda chilometrica

Banco del Mutuo Soccorso Andrea Bruni

11:15. “Sull’Autostrada del Sole come sempre finisce che piove” cantavano i Pooh nell’anno in cui spegnevo la prima candelina. Chissà se il grande Stefano D’Orazio si era reso conto di aver scritto un testo così eternamente attuale. In pochi minuti il sole della partenza lascia il posto a un nuvolone minaccioso che si piazza sopra di me e si sfoga con l’irruenza di un canadair. E le sorprese non sono certo finite qui. A un paio di chilometri dall’arrivo mi ritrovo coinvolto in una coda chilometrica sfuggita persino alle previsioni del telefono, figuriamoci alle mie. Veicoli fermi e guidatori impazienti mi faranno compagnia per la prossima mezz’ora. Per fortuna nel frattempo è tornato il sole.

L’arrivo a Trento in tempo…nonostante tutto

12:15. Il restringimento di una corsia, unito all’incendio di un mezzo pesante, ci è costato quasi un’ora di ritardo sulla tabella di marcia. Lorella sta già per preoccuparsi, ma la rassicuriamo: arriveremo in tempo. E così, carichi di bagagli e ottimismo ripartiamo da Firenze. La formazione in auto è ormai collaudata: Marcheggiani e Bruni sono in attacco mentre D’Alessio è schierato in difesa accanto a Pancotti, che tutto il mondo conosce come Wazza Kanazza ma che io, per brevità, continuo a chiamare Aldo.

Il viaggio scorre piacevolmente, tra aneddoti, battute e un pranzo al sacco che Filippo e Tony hanno organizzato per tutta la comitiva, allo scopo di evitare altre perdite di tempo e soprattutto il salasso dell’autogrill. Nella loro generosità i due amici hanno pensato anche a me, preparandomi un gustoso panino con la cicoria, che troverò buonissimo. E pensare che il detto “Mangiare pane e cicoria” viene spesso utilizzato in termini riduttivi; credo proprio che l’umanità debba riconsiderare seriamente la questione.

Relax al Grand Hotel di Trento

15:50 – Arriviamo a Trento con la pioggia. Il nostro ottimismo era fondato: siamo in orario e abbiamo anche il tempo di prendere possesso delle camere al Grand Hotel e rilassarci per qualche minuto. Dato che dividerò la doppia con Aldo è bene dichiarargli fin da subito la mia inclinazione al russare; lui mi risponde che ha lo stesso problema e quindi non devo preoccuparmi. Si preannuncia una sfida decisamente tellurica, in cui vincerà chi riuscirà ad addormentarsi prima dell’altro. A Milano, in occasione del mio battesimo banchesco, avevo fatto coppia con Tony; a quanto pare già nella prima mezz’ora di sonno lo avevo allietato riproponendo un solo di John Bonham con le narici. Chissà se stanotte sarò più clemente o se ripeterò l’impresa. In ogni caso sono quasi le quattro ed ho un appuntamento col soundcheck.

Il soundcheck con l’ottima acustica dell’Auditorium

Banco del Mutuo Soccorso Andrea Bruni

Arrivo sul luogo del concerto accompagnato da Lorella e appena uscito dal camerino incrocio lo sguardo di un signore che viene dritto verso di me. Si presenta come il più longevo fan del Banco ed è arrivato con tutte quelle ore di anticipo assieme alla sua signora. Sa già che sono il nuovo batterista del gruppo. Beato lui che lo sa già, io devo farci ancora l’abitudine. L’Auditorium Santa Chiara ha un impatto visivo notevole e possiede un’acustica spettacolare, che sperimento già dai primi colpi di cassa. Durante il soundcheck Alessandro esalta il tutto dall’alto della sua bravura di fonico, cosicché i tamburi cantano letteralmente sotto il peso delle mie bacchettate. Mi raggiungono Marco, Tony e Filippo e all’arrivo di Vittorio con Michelangelo proviamo qualche brano. Non resterà molto tempo per andare a cena, per cui sceglieremo di farci portare il cibo in camerino.

L’amico Antonello tra i fans

20:30. Nel frattempo in molti hanno già iniziato a prendere posto all’interno dell’Auditorium. Sono particolarmente emozionato perché tra il pubblico ci sarà Antonello, mio amico di lungo corso e fan del Banco da tempo immemore. Quando ho saputo che sarei entrato nella band avevo inviato un messaggio a lui prima che a qualsiasi altro, glielo dovevo. Nello, che da qualche anno abita in Trentino, mi aveva promesso che sarebbe venuto a sentirmi alla prima occasione. E così eccolo qua, seduto chissà dove. Mi invia un messaggio: “Buon divertimento, ci vediamo dopo”.

Spero di non fare brutta figura, in fondo è il mio secondo concerto e devo ancora perfezionare una miriade di dettagli. Vabbè, penso tra me e me; mal che vada gli rimborserò il prezzo del biglietto. Mentre mi perdo in queste riflessioni oziose arriva il momento di salire sul palco. Cuffia e bacchette sono a posto, le cordiere dei rullanti fremono come sempre. Vittorio ringrazia il pubblico, stacca quattro e via con Metamorfosi.

L’affetto commovente del pubblico del Banco

21:00. Il concerto mostra fin da subito un’energia pazzesca e una potenza di suono incredibile. La gente urla e applaude alla fine di ogni brano, dimostrando un affetto davvero commovente. E così, trascinati dall’entusiasmo generale arriviamo all’ultimo brano in un batter d’occhio. Devo aver picchiato un bel po’, dato che al momento di scendere dalla pedana le mie bacchette sono da buttare. Il pubblico scandisce “Ancora… Ancora”; Tony accontenta tutti intonando “È notte alta e sono sveglio…”. L’ilarità raggiunge picchi elevatissimi. Rientriamo per il bis, parte Non mi rompete con la sua consueta dolcezza. I volumi sono decisamente più miti, ma basterà il mio ingresso per riportare il tutto ai decibel di una volta. Gran finale col botto, il concerto si conclude con l’ovazione dei presenti e i nostri sorrisi stanchi ma soddisfatti.

Tanti ricordi dopo il successo dello show

23:15. Subito dopo l’inchino finale scendo dal palco sfidando lo sguardo contrariato della security e corro ad abbracciare il mio amico. Nello è venuto al concerto con moglie, figlia e un caro amico. L’abbraccio tra di noi durerà qualche secondo, ma per me sarà come ripercorrere in pochi attimi venti anni di amicizia. Lui è un bassista, ma anche autore e scultore. Insomma è un artista vero. Nei primi anni duemila avevamo un quartetto con cui suonavamo anche i brani del Banco. Eravamo entrambi appassionati di prog, ma lui ne aveva una conoscenza molto più vasta e grazie al suo altruismo ho scoperto tanti dischi che adoro ancora oggi. I nostri concerti insieme, le nostre prove, le chiacchierate fino all’alba, i galli che abbiamo sentito cantare. E poi le cene che organizzavamo a casa sua dopo ogni concerto, con mangiate pantagrueliche ai limiti della capienza umana.

Un incontro dopo diversi anni…grazie al Banco

Erano diversi anni che non ci vedevamo e mi è bastato chiudere gli occhi durante il nostro abbraccio per riportare alla mente tutti questi ricordi. Quando è tornata la luce gli ho chiesto se come batterista del Banco potevo considerarmi promosso; la sua approvazione entusiasta mi ha riempito il cuore di gioia. Nello adora il Banco da sempre e ha visto la band dal vivo innumerevoli volte. Potete immaginare quanto sia stato importante per me sentirgli fare certi apprezzamenti.

Mentre parliamo il tempo scorre veloce e a un tratto mi rendo conto che si è fatta una certa. Saluto tutta la comitiva con la promessa di rivederci presto, recupero le mie cose e me ne torno in albergo. Aldo, che mi ha preceduto in camera è già in modalità letto e in cuor mio spero che si addormenti prima di me. Non andrà così. Il trattore che mi porto nelle narici sta per mettersi in moto e viaggerà a pieni giri per qualche oretta, fino a interrompersi bruscamente per il sopraggiungere della sveglia.

Arrivederci al prossimo concerto ad Alessandria

Banco del Mutuo Soccorso Andrea Bruni

Così eccomi di nuovo in piedi. Una colazione veloce, una doccia, un saluto a chi sta per partire su altri mezzi e a chi si trattiene ancora un po’. Tony e Filippo, nella camera accanto alla nostra, sono pronti; è arrivato il momento di incamminarsi. L’auto, caricata a dovere, è di nuovo pronta per la consueta abbuffata di asfalto. Il concerto a Trento è stato un evento pieno di emozioni, la prossima tappa sarà sabato prossimo ad Alessandria e, da lì, lunedì a Seriate, nel bergamasco. Un doppio evento, a cui ovviamente seguirà un doppio reportage. Poi non ditemi che non vi avevo avvisati…

A rileggerci presto!

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