Intervista di Cristina Speranza a Chef Rita
Su Backdigit.com abbiamo incontrato Rita Pierleoni, una chef che ha saputo trasformare la passione per la cucina in una straordinaria avventura di vita. Con un sorriso e tanto amore per il suo mestiere, Rita ci ha raccontato il suo percorso: dai primi passi a 14 anni, ispirata da mamma e zia, fino a conquistare i palati più esigenti, tra attori, sportivi e turisti.
La sua storia è fatta di piatti che parlano di tradizione e creatività. Dalla carbonara che ha lasciato il segno ovunque, ai profumi della cucina romana e bavarese, ogni ricetta è un omaggio alla sua fantasia e dedizione. Ma non finisce qui: Rita ci ha svelato il segreto della gavetta, l’importanza di imparare sul campo e l’emozione di vedere i suoi piatti apprezzati.
Un’intervista che scalda il cuore e accende la voglia di mettersi ai fornelli. Scoprite con noi il viaggio appassionante di una chef che ha reso ogni ricetta un racconto d’amore!
Buongiorno, Rita come stai? Tutto bene? Ci racconti qualcosa di te: com’è iniziato il tuo percorso come cuoca e chef ?
Questa passione c’è sempre stata fin da quando avevo 14 anni, guardando mia madre e una zia che era molto brava. Vengo da una famiglia di cuochi, anche i miei nonni lo erano. Ho iniziato quasi per gioco, ma a 30 anni mi hanno offerto un lavoro come cuoca a Porta Pia, anche se non mi sentivo pronta. Ho accettato la sfida e da lì è iniziato il mio percorso. Il mio primo lavoro vero e proprio è stato in un centro sportivo a Saxa Rubra, dove ho lavorato per due anni cucinando anche per ballerini della Rai.
Com’era una tua giornata tipo nel periodo in cui lavoravi a Saxa Rubra? A che ora iniziavi e quante ore lavoravi?
Lavoravo dalle nove di mattina fino alle sei di sera. La cucina chiudeva alle quattro, e poi sistemavo tutto prima di andare via.
Quali erano i piatti più richiesti dai clienti, in particolare dai personaggi famosi?
Il mio piatto forte era la carbonara, ma anche gli spaghetti al pomodoro pachino erano molto apprezzati. Alcuni secondi piatti, come i fiori di zucca preparati in un modo particolare, erano molto richiesti.
Dopo l’esperienza a Saxa Rubra, dove hai lavorato?
Dopo Saxa Rubra, il principale del circolo mi ha portato a conoscere e a lavorare in un ristorante a quattro stelle “La Capricciosa”. Lì ho lavorato per due anni, affiancata da due chef rinomati. È stato molto faticoso, facevo due turni mattina e sera però ho avuto l’opportunità d’ imparare tantissimo.
Quali insegnamenti hai ricevuto lavorando con gli chef di “La Capricciosa”?
Ho approfondito le mie conoscenze osservandoli attentamente. Erano molto competenti e professionali, e questo mi ha permesso di migliorare notevolmente le mie abilità.
Quando hai deciso di metterti in proprio, come hai gestito il tuo ristorante? Quali piatti erano più apprezzati?
Dopo “La Capricciosa”, ho deciso di aprire un mio ristorante a Via Crescenzio. Era un ristorante bavarese con un mix di cucina italo/bavarese. Ho imparato anche a preparare piatti tradizionali come il goulash e altre ricette tipiche, ma quelle italiane, come la carbonara e l’amatriciana, erano i più apprezzate dai clienti, soprattutto i turisti.
Qual’ era il rapporto tra i clienti italiani e la cucina bavarese? Quali piatti preferivano?
Preferivano sicuramente la cucina italiana. La carbonara, in particolare, era sempre molto richiesta, così come altri piatti tipici romani.
Ora che sei pensione, ti manca cucinare in un ristorante?
No, sinceramente no. Ho lavorato tantissimo, soprattutto nell’ultimo ristorante dove sono rimasta per 15 anni. Ora mi godo il riposo. Ricordo che venne Nancy Brilli e mi chiese di preparare una torta per suo figlio. Lei rimase stupita e contenta dalla bellezza della torta, ed io ne fui molto orgogliosa.
Per chi cucini oggi? Continui a sperimentare e preparare piatti per la tua famiglia?
Cucino per la mia famiglia, soprattutto in occasioni speciali come il Natale. Mi diverto ancora a preparare nuovi piatti, anche se sono un po’ stanca.
Hai mai pensato di condividere le tue ricette online o su una rivista?
Non amo molto espormi pubblicamente, ma se si tratta di pubblicarle su una rivista o su un giornale, non mi dispiace.
Le tue ricette sono molto apprezzate, lo sapevi? Cosa ne pensi del menù natalizio basato sulle tue proposte?
Mi fa piacere sapere che le mie ricette sono apprezzate. È una bella idea raccogliere le mie ricette in un menù natalizio con primi, secondi, contorni e dolci.
Quale consiglio daresti ai giovani che vogliono intraprendere la carriera di cuoco o chef?
Consiglio di partire dalla gavetta, come ho fatto io. Anche se non ho frequentato scuole di cucina, ho studiato molto da autodidatta leggendo libri e riviste come “Sale e Pepe”. È importante essere appassionati e creativi.
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LE RICETTE DI CHEF RITA PIERLEONI
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- Fantasia di alici, salmone e finocchi: antipasto super leggero
- Tonnarelli gamberi, zucchine e zafferano: un primo piatto classico della cucina mediterranea
- Linguine con scampi, funghi porcini e pomodori pachino: il gusto incontra l’eleganza
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