Jim Morrison al cinema: viaggio nel mito dal 1969 a oggi
Parigi, 3 luglio 1971. Nella vasca di un piccolo appartamento di Rue Beautreillis si spegne una delle voci più potenti del Novecento. Ma la leggenda di Jim Morrison, poeta e frontman dei Doors, non finisce lì. Inizia un altro racconto, parallelo, fatto di immagini, pellicole e schermi. Da più di cinquant’anni, il cinema continua a inseguire la sua ombra, a interrogarsi su chi fosse davvero quell’uomo che oscillava tra Dioniso e Orfeo, tra rock e poesia. Questi film restano l’unica testimonianza della sua vita breve, intensa e straordinaria.
1968 – The Doors Are Open: il tour europeo

Era il 1968 e l’Europa vibrava al ritmo dei Doors. La cinepresa di Granada TV catturava ogni passo del loro tour in The Doors Are Open: concerti, backstage, sorrisi rubati tra una nota e l’altra. Jim Morrison appariva già come un fuoco magnetico, un giovane poeta ribelle che sembrava vivere al di là del tempo. Questo è uno dei primi esempi imperdibili nella lista dei film di Jim Morrison, un tassello fondamentale della sua collezione cinematografica.
1969 – Feast of Friends: il diario visivo della band
Pochi mesi dopo, i Doors decisero di raccontarsi da soli. Paul Ferrara li seguì durante il tour estivo, mentre Babe Hill registrava ogni suono. Così nacque Feast of Friends: un diario visivo di concerti, prove, risate e momenti di vita privata. Non c’erano attori: Jim, Ray, Robby e John erano semplicemente se stessi.

La pellicola vinse una medaglia d’oro all’Atlanta International Film Festival nel 1969 e venne proiettata per la prima volta a West Hollywood nel marzo 1970. È un film sospeso tra realtà e poesia, un frammento di un tempo che sembra eterno. Se vuoi conoscere tutti i film di Jim Morrison, Feast of Friends è sicuramente uno di quelli da non perdere.
Jim Morrison collezione film: 1969 – HWY: An American Pastoral: il viaggio dell’anima
Quell’anno, Morrison decise di portare la cinepresa più vicino alla propria anima. Con Paul Ferrara, Frank Lisciandro e Babe Hill realizzò HWY: An American Pastoral. Jim diventò l’autostoppista misterioso, camminando attraverso il deserto del Mojave e le strade di Los Angeles, mentre la sua voce narrava ricordi d’infanzia e segreti mai confessati.

Il viaggio era lento, surreale, e alla fine il protagonista rivela un gesto oscuro: un omicidio che pesa sul cammino verso la città e il Whisky a Go Go. Era un esperimento personale, un autoritratto inquieto, un film che non cercava applausi, ma introspezione. Questo cortometraggio è un altro prezioso esempio nella collezione dei film di Jim Morrison.
Anni ’80 – Il mito sullo schermo
Negli anni ’80, la cinepresa si concentrò sul mito. No One Here Gets Out Alive, diretto da Gordon Forbes III, mescolava interviste con i Doors superstiti e immagini d’archivio.

Poi arrivarono i video, le clip e le esibizioni televisive di The Doors: Dance on Fire, fino al concerto storico all’Hollywood Bowl del 1987, ripreso da Ray Manzarek. Tutti questi film di Jim Morrison mostrano la sua energia magnetica e sono tasselli indispensabili della sua collezione cinematografica.
1991 – La leggenda rivive: biopic e documentari
Il 1991 segnò un’epoca. La cinepresa inseguiva più prospettive: Ray Manzarek raccontava la carriera in The Soft Parade. A Retrospective, Paul Justman documentava il tour europeo in Live in Europe 1968, e Oliver Stone trasformava Jim Morrison in Val Kilmer nel film The Doors.

Morrison era ribelle, fragile, carismatico, amato e odiato. La pellicola divideva i fan, ma restituiva il Morrison più intenso e magnetico mai visto sul grande schermo. Tutti i film di Jim Morrison, da questo biopic ai documentari, contribuiscono a creare un mosaico affascinante per chi vuole esplorare la sua vita e la sua arte.

Anni Duemila – Concerti e introspezione
Gli anni Duemila portarono la cinepresa nei luoghi del mito. Soundstage Performances riviveva concerti a Toronto, in Danimarca e a New York. L.A. Woman Live mostrava Ray, Robby e Ian Astbury sulla scena, come a ricordare che la musica non muore mai.

Nel 2005, Les derniers jours esplorava l’ultima parte della vita di Morrison, mentre When You’re Strange nel 2009 ricostruiva il poeta e il musicista attraverso filmati d’archivio. Nel 2011, Mr. Mojo Risin’ svelava la storia dell’album L.A. Woman. Ogni film di Jim Morrison in questa fase rafforza la collezione cinematografica, mostrando il suo fascino senza tempo.

2025 – J.D.M. Twentyseven: il Morrison onirico
Nel 2025 arriva J.D.M. Twentyseven, diretto da Rossella Logiurato e Roberto Avolio. Il cortometraggio racconta gli ultimi giorni di Jim a Parigi, con un linguaggio onirico e simbolico.

Esplora fragilità, fantasmi interiori e la poesia dell’anima maledetta, trasformando ricordi e percezioni in una sinfonia visiva di immagini e suoni. Questo nuovo film arricchisce ulteriormente la collezione dei film di Jim Morrison, regalando un ritratto intimo e potente del Re Lucertola. Infine sempre nel 2025 esce Before the End, regia di Jeff Finn, il documentario si concentra sull’umanità dietro l’hype, inclusi gli anni formativi di Jim. Presenta interviste esclusive con suo fratello, Andy Morrison; i cugini Ellen Edwards e David Backer; l’allenatore di nuoto del liceo, Ash Jones; il compagno di stanza al college, Bryan Gates; le amanti dell’era Doors Judy Huddleston e Anne Moore.
Attraverso tutti questi film, documentari e cortometraggi, la cinepresa segue Jim Morrison come un’ombra silenziosa e magnetica. Lo cattura giovane e ribelle, fragile e misterioso, poeta e frontman, uomo e mito allo stesso tempo. Ogni fotogramma svela un frammento della sua energia, della sua ambiguità e della sua inestinguibile passione. Anche oggi, la collezione film di Jim Morrison continua a respirare sullo schermo, trasportando lo spettatore tra musica, poesia e il fascino eterno di una leggenda senza tempo.
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