Jan-Vincent Velazco drummer
Photo Credits: Tim Kuipers

Jan-Vincent Velazco è uno dei batteristi più apprezzati (e più eclettici) della scena del neoprogressive mondiale. Britannico di origini filippine, il bravo Jan-Vincent Velazco si è fatto notare in pochi anni per la sua incredibile tecnica di strumentista, accresciuta da ore ed ore di accurato esercizio. Questo unito da una grande forza di volontà e dalla capacità di accordare il suo talento in svariati contesti musicali. Non a caso al momento il batterista è impegnato con la heavy metal band alternativa dal sapore internazionale Esprit D’Air.

Un modo di cimentarsi in un altro genere musicale, per lui che nel 2015 ha iniziato ad esibirsi live con i Pendragon, in sostituzione di Craig Blundell (attualmente nella Steve Hackett Band). Ma durante la sua carriera Velazco ha suonato anche con Raymond Watts dei KMFDM, Ben Christo dei Sisters of Mercy, l’ex chitarrista di Ozzy Osbourne Gus G., Gabriel Agudo, Gispy Pistolerso, Lennon, Leo Carnicella…Backdigit ha intervistato Jan-Vincent Velazco per parlare con lui del prossimo tour degli Esprit D’Air e naturalmente del suo coinvolgimento nei Pendragon di Clive Nolan e Nick Barrett, vere icone del progressive rock…

Jan-Vincent e gli Esprit D’Air

A parte i Pendragon tu suoni la batterista anche nel gruppo Esprit D’Air. Chi sono e quando hai cominciato a lavorare con loro?
Esprit D’Air è una metal band alternativa anglo-giapponese che si è formata nel 2010 con membri sia giapponesi che inglesi.
Ho cominciato a lavorare con loro nel 2016 quando abbiamo suonato per alcuni show a Londra e Parigi e da allora sono stato il session drummer per la maggior parte dei loro concerti.
Il cantante e songwriter Kay ed io andiamo molto d’accordo e la chimica che c’è nell’attuale line up è davvero notevole. Sono tutti musicisti di talento con i piedi per terra con i quali è facile andare d’accordo.

Qual è la differenza fondamentale tra suonare negli Esprit D’Air piuttosto che nei Pendragon?
La musica degli Esprit è completamente diversa da quella dei Pendragon. E’ heavy, ha un ritmo molto veloce ed è molto energica con alcuni elementi elettronici qui e lì. Inoltre la maggior parte dei pezzi degli Esprit D’Air è in giapponese. La loro fanbase è molto più giovane, per lo più tra i sedici e i venticinque anni. Ho notato che molti di loro hanno scoperto la band attraverso Tik Tok Instagram e Spotify. Invece i Pendragon sono una band neo-progressive con alcuni elementi di folk, lunghi assolo di chitarra e pezzi strumentali.

Esprit D’Air presto in tour

Jan-Vincent Velazco drums Pendragon Esprit D'Air
Photo Credits: Tim Kuipers

Tra pochi giorni suonerai live con gli Esprit D’Air. Come ti stai preparando per queste performance?
Suoniamo un set piuttosto lungo. Infatti già dalle scorse settimane sto lavorando molto sulla mia stamina come ho già detto la loro musica è molto energica e veloce così non mi sono soltanto preparato sul repertorio. Ho fatto anche molta ginnastica, tanti rudimenti di batteria ed esercizi. Ho migliorato la mia tecnica in modo da non usare in maniera eccessiva e non necessaria i movimenti muscolari mentre suono. Il mio obbiettivo è quello di essere in gran forma fisicamente e rilassato in vista di questi shows, anche per assicurarmi di non farmi alcun male.

Il futuro con i Pendragon

Parliamo invece dei Pendragon. A parte gli show programmati per Novembre, stai lavorando con loro a del nuovo materiale?
Abbiamo appena pubblicato un Ep intitolato North Star per il quale ho registrato per qualche tempo le parti di drums nel mio studio. Al momento non c’è altro ma chi può dirlo? Nick è sempre al lavoro su qualcosa.

L’esperienza con Nick Barrett e Clive Nolan

Jan-Vincent Velazco Pendragon Esprit D'Air
Photo Credits: Tim Kuipers

Nick Barret e Clive Nolan dei Pendragon sono entrambi dei musicisti esperti e di talento. Cosa hai imparato da loro?
A dire il vero moltissimo. Sono con loro dal 2015 e devo dire che suonare con i Pendragon mi ha sicuramente permesso di capire bene come abbiano fatto le cose in passato. I Pendragon erano una band hard-core nel periodo in cui portavano avanti dei tour complicati. Lo facevano dormendo nei bus, mangiando pane e patatine per pranzo e cena e suonando in locali mezzi vuoti, cosa che ho sperimentato anch’io agli inizi della mai carriera. Rispetto moltissimo gruppi e persone che hanno lottato e alla fine raggiunto il successo attraverso determinazione e duro lavoro.

Le doti di adattamento di Jan-Vincent

Jan-Vincent Velazco Pendragon Esprit D'Air
Photo Credits: Willem Klopper

Ora i Pendragon suonano in show sold out, sono il primo nome in tanti festival. Inoltre molti li considerano leggende della scena progressive e penso che questo sia sorprendente specialmente se sai come hanno iniziato. Provengono da una generazione differente e alcune delle esperienze di cui parlano quando stanno insieme sono molto interessanti. Il modo in cui lavorano, compongono canzoni, vanno in tour, tutto ciò ha avuto in qualche modo un impatto su di me. Parlando in particolare del drumming ,ad esempio, ho dovuto variare diversi stili a seconda del tipo di album o di canzoni che dovevamo presentare al pubblico. E’ stato un qualcosa che ho dovuto studiare e sul quale ho fatto pratica e alla fine adattato alla mia tecnica. Una cosa che so è che non importa se suoni con i Pendragon, Esprit D’Air o qualsiasi altra band. La chiave è cercare sempre di andare d’accordo con tutti i membri della band. Se sei un musicista che fa tour e trascorre settimane o mesi insieme agli altri della band, qualche volta tensione e stress possono venir fuori. Devi sempre tenerti d’occhio e leggere tra le righe. La tua abilità nell’andare d’accordo con le persone ti porta lontano.

Gli obiettivi di Velazco

Jan-Vincent Velazco Esprit D'Air Pendragon

Oltre alle band con le quali suoni c’è qualche gruppo in particolare con il quale ti piacerebbe lavorare in futuro?
Mi piacerebbe molto lavorare su un altro disco strumentale. Per molti anni ho desiderato suonare la batteria su un album di chitarra strumentale e finalmente ci sono riuscito. E’ stato quando ho suonato sul cd Quantum Leap di Gus G. Ho sempre amato chitarristi come Marty Friedman, Vinnie Moore, Paul Gilbert e John Petrucci. Sarebbe davvero cool partecipare al cd di uno di questi musicisti.

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