Fabio Moresco ci spiega i protagonisti del ritmo nel progressive rock. Uno dei batteristi prog più blasonati del nostro paese, Fabio è sicuramente la persona piû adatta. Tecnico e fantasioso nello stesso tempo, Moresco è stato il batterista di due band storiche del prog italiano: i Metamorfosi e il Banco del Mutuo Soccorso. Per Fabio il prog rock è una passione e a BackDigit ha raccontato brevemente la storia di questo genere musicale di cui lui è un gran rappresentante e ha dato il suo parere su alcuni dei suoi colleghi, 4 batteristi che stanno dando lustro al new prog..
La storia del prog rock raccontata da Fabio
“Verso la fine degli anni ’60”, dice Fabio, “ musica classica, blues, jazz, pop e rock diventano una cosa sola in un linguaggio particolare, dando vita così alla musica progressive. Una vera e propria rivoluzione ed evoluzione culturale non solo musicale: partiture strumentali complesse, melodie ed armonie generate da un nuovo modo di fare musica”.
“Nato in Inghilterra”, ricorda ancora Fabio Moresco, “il rock progressivo fu ben presto esportato in Europa, in Canada e nel resto del mondo. Band come i Pink Floyd (per la prima volta dal vivo in Italia nel 1968), King Crimson, Rush, Emerson Lake & Palmer, Genesis (live nel nostro paese nel 1972 dove tra l’altro ebbero un successo strepitoso), Jethro Tull, Yes e Gentle Giant sparsero per il mondo il seme di questa rivoluzione musicale”.
In questo straordinario mondo musicale”, racconta ancora Moresco, “i batteristi hanno avuto un ruolo fondamentale: tecnica, passione, studio e creatività messi a disposizione della band, senza limiti ed imposizioni, creando intrecci melodici ed armonici di un gusto senza fine”.
I batteristi preferiti di Fabio Moresco
Prendendo come spunto le band elencate in precedenza, il musicista romano cita qualcuno che è rimasto e rimarrà per sempre nel cuore di tutti i proggers: Barriemore Barlow, Carl Palmer, Phil Collins, Pat Mastellotto, Neil Peart, Nick Mason, Alan White…
“Tra i batteristi dei nostri giorni”, racconta, “c’è anche uno dei miei preferirti è Gavin Harrison, anche lui inglese ma conosciutissimo in Italia fin dagli anni ’90 per le innumerevoli collaborazioni con artisti italiani come ad esempio Claudio Baglioni, Franco Battiato e Eros Ramazzotti“. Di lui dice:
“Il suo modo di interloquire con lo strumento è una costante e continua evoluzione di fraseggi ed accenti che mi sconvolgono letteralmente. Eclettico, versatile, creativo, con un controllo, una velocità ed una creatività sullo strumento senza limiti, una abilità totalmente naturale da rimanerne sorpresi. Rimarrà nella storia il suo intervento nel David Letterman Show con l’esecuzione di diversi solo nel brano “The Chicken” composto da Pee Wee Ellis.
Batterista dei Porcupine Tree da molti anni, collabora anche con i Pineapple Thief e con i King Crimson nei proverbiali concerti che vedono ben tre batteristi sul palco: Pat Mastellotto, Jeremy Stacey e per l’appunto Gavin Harrison“.
I talenti del drumming
Spiega poi Moresco:
“Il Rock Progressive ha sempre avuto un pubblico culturalmente evoluto, non è mai stato una moda ma qualcosa che le persone conservavano e riconoscevano con amore e libertà. Una piccola nicchia che resiste ancora oggi e che rifiuta le scelte discografiche di oggi”.
“Altri tre batteristi di alto livello che seguo da tempo”, aggiunge, “sono Craig Blundell (Steve Wilson, The Steve Hackett Band), Nick D’Virgilio (Spock’s Beard, Big Big Train) e Marc Turiaux (RPWL)
Un inglese, un americano ed un tedesco, tre figure splendide nel firmamento della musica prog”.
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Craig Blundell e Nick D’Virgilio ritmo e cuore alla batteria
Dice di Craig Blundell: “A mio parere il puro batterista di rock progressive inglese. Craig è molto concentrato ed attento durante le sue performance a tal punto da regalare al pubblico perle di creatività e di tecnica da lasciare meravigliati per potenza e classe. Batterista di Steve Wilson, cantautore inglese e leader dei Porcupine Tree e, da un paio di anni, batterista della Steve Hackett Band nei loro tour internazionali. Sensazionale!!!
..Di Nick D’Virgilio, batterista statunitense apprezzato per la grande mole di lavoro con gli Spock’s Beard, band statunitense di rock progressive sinfonico/metal. Entrato anche lui nel meraviglioso mondo dei Genesis con l’album “Calling all stations”, attualmente è in forze nei Big Big Train una delle migliori band di rock progressive.
Lo apprezzo per la sua disinvoltura e naturalezza dietro la batteria: velocità, tecnica e creatività è parte integrante per batteristi come Nick. Forte!!!”.
Marc Turiaux degli RPWL: il fuoriclasse della batteria
E per finire di Marc Turiaux: “Marc Turiaux, batterista tedesco dal 2008 entrato a far parte della band di rock progressive tedesca RPWL. Il suo drumming, come del resto il sound della band, risente dell’influenza pink-floydiana, ma portato ad alti livelli di performance. E’ un piacere ascoltarlo: suggestivo e… nulla è lasciato al caso. Interessante tecnica dal sound ben definito, pulito, a volte intrigante. Giusta intenzione e comfort, tantissimo gusto e una tecnica spontanea sono i suoi privilegi… e non è poco. Complimenti Marc!!!
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