Leidaa, manda un sms solidale al 45589 fino al 2 dicembre per salvare la vita degli animali randagi e maltrattati. Che cosa stai aspettando?
Ogni vita è preziosa, a maggior ragione quella degli ultimi tra gli ultimi. Ce lo ricordano i circa 700mila cani vaganti e 2,4 milioni di gatti “liberi” nel nostro Paese: una schiera di innocenti che vivono per strada abbandonati a se stessi. Sono esposti alla fame, al freddo, agli abusi. Ce lo ricordano le decine di migliaia di animali chiusi nei box dei canili e dei gattili, che vogliamo svuotare. Ce lo ricordano gli animali maltrattati. Il maltrattamento, dopo l’uccisione, è il reato più diffuso tra quelli a danno degli animali. Ce lo ricordano gli animali selvatici di cui l’uomo ha invaso gli habitat e che ci sono sempre più vicini. Noi della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente li salviamo, li curiamo, troviamo loro una casa o li riportiamo nel bosco. Oltre a occuparci degli animali in pericolo, oltre a favorire le adozioni, aiutiamo direttamente anche gli anziani e le persone economicamente più deboli che non vogliono rinunciare all’affetto di un amico a quattro zampe, nonostante le difficoltà della lunga crisi iniziata con la pandemia, e difendiamo in ogni sede gli animali da qualsiasi forma di maltrattamento e abbandono.
Tu puoi aiutare Leidaa e i tanti animali bisognosi
Da domenica 12 novembre a sabato 2 dicembre 2023 puoi contribuire anche tu a salvarli e proteggerli: dona 2 euro con un sms al numero 45589 o 5/10 euro chiamando da rete fissa. Fai la tua parte, aiutali.
Il video dell’sms solidale è scaricabile al link https://drive.google.com/file/d/1ms78MK-H_oyAqlJCUJU8luT2q9MwZt5F/view?usp=sharing e visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=6czKLn2_gfI
Aiuta Leidaa a salvare tanti animali randagi e lamtrattati!
Randagismo: uno sguardo d’insieme
Il randagismo è un fenomeno ancora molto diffuso nel nostro Paese, anche se non ne sono note le dimensioni esatte per la mancanza di dati completi e di numeri aggiornati. Neanche l’anagrafe degli animali d’affezione, prevista già dalla legge del 1991 e tenuta dalle Regioni, finora ha funzionato correttamente, visto che molti cani non vi sono iscritti o molti non sono cancellati al momento del decesso. Non solo: i sistemi informativi regionali non dialogano completamente tra loro e con la nuova banca dati nazionale, di cui, nel luglio scorso, il ministero della Salute ha annunciato l’avvio. Quindi può ancora risultare difficile, o anche impossibile, l’interscambio in tempo reale delle informazioni relative agli animali iscritti, per rintracciarli tempestivamente in caso di smarrimento e abbandono, agevolare la circolazione di informazioni anagrafiche e sanitarie sugli animali e programmare interventi di contrasto.
La mancanza di finanziamenti adeguati
La carenza di elementi oggettivi di conoscenza non è casuale. Nonostante sia in vigore da decenni una buona legge, la 281/1991, che specifica bene che cosa devono fare le Regioni, che cosa i Comuni, che cosa le Asl (per esempio le sterilizzazioni). E’ frequente, invece, da parte delle amministrazioni locali, il mancato adempimento di questi obblighi. Nei casi estremi, soprattutto al Sud, assomiglia molto ad un vero e proprio sabotaggio. Ha effetti visibili la mancanza di finanziamenti adeguati (nonostante i miglioramenti degli ultimi anni). Cosi come la mancanza di seri controlli, assistiti da proporzionate sanzioni, sull’implementazione della 281 da parte degli enti locali. Tutto ciò impedisce di elaborare politiche efficaci per contrastare un fenomeno che causa gravi sofferenze agli animali e costa moltissimo alla collettività. Difficile affrontare un problema senza sapere in dettaglio quali proporzioni ha. Ma anche quale è la distribuzione sul territorio nazionale, dove sono le vere criticità e senza essere certi che, in media, ciascuno faccia il suo dovere.
La preoccupante condizione delle colonie feline
I numeri sotto riportati, in gran parte frutto di stime, servono a dare un’idea della piaga, alimentata dagli abbandoni e dalla riproduzione incontrollata. La sensazione è quella di un Paese spaccato in due, con un Nord (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Valle d’Aosta e Province
Autonome di Trento e di Bolzano e in più la Toscana) in cui il randagismo canino è sostanzialmente contenuto e un Centro-Sud dove i randagi sono molti, in alcune aree moltissimi, e la situazione appare spesso fuori controllo. Laddove la tensione è più alta si verificano, con preoccupante cadenza, anche i più clamorosi atti di crudeltà e intolleranza nei confronti degli animali. Preoccupante anche la condizione delle colonie feline, a volte riconosciute dalle autorità (come vorrebbe la legge), a volte tollerate, a volte ignorate. Il Sud praticamente non ha gattili.
Altissimo è il costo sociale del randagismo, perché le ricadute negative sono molte: salute, sicurezza, gestione del territorio, immagine turistica. Lo paghiamo per gli abbandoni, la mancata applicazione delle leggi vigenti (sterilizzazione) e l’inesistenza di una vera politica per incentivare le adozioni.
Cosa fare per salvare gli animali bisognosi
I numeri sotto riportati, in gran parte frutto di stime, servono a dare un’idea della piaga, alimentata dagli abbandoni e dalla riproduzione incontrollata. La sensazione è quella di un Paese spaccato in due, con un Nord (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Valle d’Aosta e Province
Autonome di Trento e di Bolzano e in più la Toscana) in cui il randagismo canino è sostanzialmente contenuto e un Centro-Sud dove i randagi sono molti, in alcune aree moltissimi, e la situazione appare spesso fuori controllo. Laddove la tensione è più alta si verificano, con preoccupante cadenza, anche i più clamorosi atti di crudeltà e intolleranza nei confronti degli animali. Preoccupante anche la condizione delle colonie feline, a volte riconosciute dalle autorità (come vorrebbe la legge), a volte tollerate, a volte ignorate. Il Sud praticamente non ha gattili.
Altissimo è il costo sociale del randagismo, perché le ricadute negative sono molte: salute, sicurezza, gestione del territorio, immagine turistica. Lo paghiamo per gli abbandoni, la mancata applicazione delle leggi vigenti (sterilizzazione) e l’inesistenza di una vera politica per incentivare le adozioni. Per tutti questi motivi aiuta anche tu. Leidaa ti invita a mandare un sms solidale per salvare gli animali randagi e maltrattati.
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