Paul King e la sua band, i King, furono tra i sovrani del pop degli anni ’80.
I magnifici anni ‘80 furono un turbinio di bella musica pop e di popstar che nascevano come i funghi. All’epoca chissà perchè gli artisti avevano tutti il look giusto, suonavano la musica giusta e avevano un pubblico adorante. Fans disposti a fare follie per avvicinarli anche solo un secondo, per poi poter dire c’ero anch’io.
Paul King leader e frontman dei King
Tra questi divi delle sette note c’era anche Paul King, un vero “re” che a quei tempi fece faville anche se il suo regno durò poco. Oggi Paul che ha 63 anni, lavora per MTV Networks Europe, per il quale ha prodotto diversi shows sia per VH1 che per MTV. Certo la vita dietro le quinte non è così eccitante come sono stati per lui gli anni passati sui palcoscenici di tutto il mondo a cantare le sue hits. Pezzi come “Alone Without You”, “Love & Pride”, “The Taste Of Your Tears”, “Torture”, “Won’t You Hold My Hand Now”…
Il fascino di Paul King
Chi a quei tempi c’era, e seguiva la musica pop, di sicuro ricorderà questi pezzi che avrà canticchiato milioni di volte e ricorderà Paul King. All’epoca lui era un ragazzo magro, moro, sicuro di se, con quel taglio di capelli particolare chiamato cockatoo. Aveva un’aria affascinante e indossava completi eleganti verdi e rossi e soprattutto stivaletti anfibi Dr Martens verniciati con gli spray colorati che erano i segno distintivo suo e della sua band.
Nato in Irlanda ma successivamente adottato da una famiglia inglese di Coventry, UK, Paul si laureò alla Coventry Drama School ma la sua passione per la musica lo portò presto a mettere su una band con la quale esibirsi.
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La nascita dei King
Dopo un po’ di gavetta il manager Perry Haines lanciò lui e la sua band semplicemente come King. Due album, “Steps in Time” e “Bitter Sweet” che andarono alla grande, entrando nella top 10 e ottenendo il disco d’oro. Le ragazze impazzivano per Paul e i ragazzi volevano essere come lui in un periodo in cui i Duran Duran e gli Spandau Ballet avevano la meglio su tutti. Eppure lui riuscì a ritagliarsi uno spazio che in due anni gli fece fare la vita da star. Bravo cantante, bella voce e buona presenza scenica probabilmente se un personaggio come Paul King all’epoca si affacciasse sulle scene adesso, farebbe di nuovo strike. Senza risentire minimamente dei cambi delle mode.
La carriera solista di Paul King
Dopo lo scioglimento del gruppo Paul iniziò una carriera solista che sulla carta era assolutamente promettente ma purtroppo per lui… solo sulla carta. Il suo album solista d’esordio “Joy” non piacque ai fans che decretarono la fine della sua carriera di cantante. Dal 1989 in poi infatti, l’artista si riciclò come vj di MTV, poi il passaggio a VH1 che ancora sull’onda lunga dei King lo rese famoso per i suoi spot informativi sulle compilation anni Ottanta. Lo si ricorda alla guida di programmi molto noti come MTV’s Greatest Hits e 120 Minutes.
Con il tempo da presentatore Paul King diventò anche produttore di programmi tv che è quello che fa ancora oggi ormai lontano dallo schermo e dalla travolgente popolarità. E’ un bel po’ che non concede interviste ma se lo facesse la prima domanda che io gli farei sarebbe: cosa saresti disposto a fare pur di tornare solo per un giorno nel 1985?
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