Nei suoi quaranta anni e più di brillante carriera Patrizia Rossetti, una delle poche “signore della televisione”, è sempre riuscita a distinguersi. Patrizia afferma che il piccolo schermo fa parte della sua indole e deve proprio avere ragione. Certo, perché nessuna come lei ha “cavalcato” programmi, reti, stili e generi riuscendo comunque a riscuotere notevoli consensi. Padrona di casa misurata e gradevolissima dei contenitori pomeridiani Buon Pomeriggio, Buona Giornata, A Casa Nostra, la Rossetti negli anni ’90 è stata il volto di punta di Retequattro. Ha partecipato a decine e decine di trasmissioni, ha affiancato nomi che hanno fatto la storia della tv, ha recitato al cinema e in teatro ed intrattenuto il pubblico radiofonico. Senza contare la storica presenza al Festival di Sanremo 1982 durante il quale ha diviso il palco del Teatro Ariston con Claudio Cecchetto. Insomma, sembra proprio che la bella “rossa” del piccolo schermo abbia provato qualunque esperienza televisiva, sempre con la stessa grinta, la stessa simpatia e professionalità. Grazie a queste doti la Rossetti ha continuato a conquistare l’audience di recente, come concorrenti di reality. Tutti ricordano infatti la sua presenza al Gf7 dello scorso anno. Con un simile ed invidiabile bagaglio alle spalle, Patrizia Rossetti è ancora richiestissima in tv, anche come opinionista. D’altronde è impossibile che lei si sottragga alla lucina della telecamera. E quando proprio deve riposarsi, lo fa godendosi il piccolo schermo da avida spettatrice, invece che da protagonista (come è abituata). A distrarla dalla tv ci riescono soltanto i suoi amici, con i quali ama uscire, o le coccole della sua bambina pelosa, la splendida Perla che non la lascia un attimo…
Come è cambiata la televisione negli anni
In questo periodo sembra che la televisione stia molto cambiando, dalla “rivoluzione no trash” di Piersilvio Berlusconi ai vari programmi Rai, alcuni andati male. Secondo te la tv è davvero cambiata e soprattutto ti piace di più o di meno?
“Certo che la televisione e cambiata. Dalla mia televisione, quella che facevo io negli anni ‘80, ‘90, 2000 è cambiata moltissimo, per il modo di porgersi nei confronti del pubblico. Fondamentalmente di recente è stata una televisione più urlata, sgradevole per certi versi un po’. La mia, come quella di tante mie colleghe da Enrica Bonaccorti a Raffaella Carrà ed altro era meno gridata, più sorridente, meno problematica. Adesso è più “litigiosa”, almeno lo è stata per un po’. Adesso purtroppo la tv è molto cronaca. Certo, anche nei talk show che conducevo io, Buon Pomeriggio, Buona Giornata si parlava di cronaca. E’ ovvio che quando vai in diretta ogni giorno, sette giorni su sette compreso il sabato, devi riportare quello che succede nel mondo. Ho avuto anche io il mio bel da fare per esempio con la Guerra del Golfo, anche perché davo la linea direttamente a Emilio Fede e al suo Tg di Retequattro, o la morte di Dalla Chiesa e di Borsellino. E’ chiaro che su questi argomenti non potevi soprassedere. Adesso però purtroppo c’è tanta, tantissima cronaca tremenda, sui femminicidi in prima istanza. Quindi è chiaro, tornando alla tua domanda, che la tv è cambiata. E’ cambiata come è cambiato il mondo”.
Patrizia Rossetti: la carriera in Mediaset da 40 anni
“Per quanto riguarda poi i cambiamenti che ha voluto fare il nostro editore, dico nostro anche se io non ho più contratti di programmi ma lavoro ancora in Mediaset ormai da 40 anni. E’ l’editore e quindi è giusto che se ritiene che ci sia qualcosa da cambiare, lui abbia il diritto di cambiare. Poi sta al pubblico vedere se ha cambiato in meglio o in peggio. Inoltre bisogna dare all’audience il tempo di abituarsi. Quando la gente si abitua per cinque, sei, dieci anni ad un conduttore e ad una tipologia di programmi, è ovvio che stenti a seguire qualcosa di diverso. Poi sai, nel nostro mestiere ci sarà sempre chi ne parla bene e chi ne parla male. E’ come il Festival di Sanremo, che è l’unica grande manifestazione della musica italiana. Non si vede l’ora di dirne bene… e di dirne male. Siamo giustamente alla mercè del pubblico quindi è chiaro che le critiche, sperando che siano sempre costruttive, possano anche andar bene”.
Lo strapotere dei social nella nuova tv
“Inoltre c’è un altro grande cambiamento. Quando io facevo le dirette con Buon Pomeriggio, Buona giornata, A casa nostra, non c’erano i social. C’erano le lettere, le telefonate. Era un periodo storico in cui si usava la segreteria telefonica. Adesso con il contatto diretto grazie ai social è tutta un’altra cosa. Bisogna sapersi adeguare. Non è detto che sapersi adeguare sia sempre del tutto positivo. Da una parte mi piacciono i social perché sono istantanei e ti dicono subito quello che va e quello che non va. Non sono favorevole, invece, se si tratta di commenti super negativi, cattivi, addirittura di maldicenze. Se un personaggio, una persona, un attore, un conduttore non ti piace, non la guardi semplicemente. Oggi c’è un po’ troppa libertà nel dire tante cattiverie assolutamente inutili. Il mondo è diventato anche in questo e la televisione lo rispecchia. Poi, tornano a Piersilvio Berlusconi, se c’è un editore che cerca di cambiare, di migliorare, di togliere quello che secondo lui non va bene, perché no? Come si usa dire: si chiude una porta e si apre un portone”.
La Rossetti al fianco dei grandi nomi della televisione
Tu annoveri tantissime esperienze tv a fianco di grandi personaggi da Pippo Baudo a Paolo Villaggio a Claudio Cecchetto. C’è stato un personaggio in particolare che ti è rimasto nel cuore?
“Il personaggio primo in assoluto che mi è rimasto più impresso è Claudio Cecchetto, che mi ha conosciuta pochi giorni prima di andare in diretta, in Eurovisione a Sanremo 1982. Mi disse: “questo e il tuo momento. Se non fai stupidaggini e vedo che sei una ragazza brava, umile, hai tutto il mio appoggio e la mia approvazione”. Io non finirò mai, mai di ringraziare Claudio Cecchetto per quello che mi ha dato perché lui a Sanremo ha diviso la scaletta a metà. Prima di Cecchetto, devo essere onesta, c’è stato Pippo Baudo che può dire davvero di me “l’ho inventata io” attraverso il concorso Domenica In Una valletta per Sanremo. Con Pippo ho lavorato anche in seguito. Devo dire che rimproverandomi, ma con la critica giusta, mi ha insegnato tante cose. Devo essere sincera, non posso dire niente di male delle persone che hanno lavorato con me. Da ciascuna di loro ho preso il meglio ma perché no, anche il peggio. Vedendo i loro pregi ma anche i loro difetti, ho preso il meglio da Baudo, Cecchetto, Villaggio, Mike Bongiorno. Sono molto fiera di averli conosciuti, loro come tutti i miei colleghi che ancora lavorano in Mediaset o in Rai”.
L’esperienza come co-conduttrice al Festival di Sanremo 1982
A proposito di Sanremo, si ricomincia a parlare del Festival. Quale il ricordo più bello o meno bello che hai dell’edizione che hai presentato insieme a Cecchetto?
“Come ho detto prima una cosa bellissima è stato il fatto che Claudio ha diviso la scaletta a metà con me. E calcola che allora c’erano anche degli ospiti stranieri ed io, devo dirla tutta, ho avuto sempre un handicap nella mia vita e sono state le lingue straniere. Anche se poi andando avanti con il mio mestiere ho cercato di imparare un po’ di spagnolo e di argentino, anche per via di tutte le telenovelas. Ma non sono mai stata portata per le lingue. Mi sono fatta capire da tutti ma non sono portata”.
I ricordi più belli di Sanremo
“”Ma l’episodio che forse mi ha sconvolto di più è stato quando è arrivato Vasco Rossi ed io ho presentato insieme alla “terna” di cantanti, come si faceva all’epoca. Vasco Rossi cantando ha buttato per terra il microfono con il filo, perché in quei tempi c’era ancora il filo. Ad un certo punto l’organizzatore del Festival, che era il grande Gianni Ravera storico e straordinario talent scout, mi butta dentro il palco e dice “vai”. “Come vado”, rispondo io. “Li ho già presentati perché Vasco era il primo della terna. Poi c’erano gli altri due cantati. Disse Ravera: “Eh ma bisogna provare il microfono”. Quindi sono stata catapultata sul palcoscenico per provare se il microfono, caduto dalla tasca di Vasco Rossi, funzionasse. Dissi al pubblico: “scusate vi ho già presentato i cantanti ma siccome devo provare il microfono ve li ripresento”. Sono stata molto sincera e li è venuta fuori l’indole della Rossetti. Ho un ricordo bellissimo di questa cosa.
Quella fu una situazione che un po’ mi mise in crisi anche perché non ero abituata a quel palcoscenico. Un altro ricordo è che in una settimana persi cinque chili. Quindi consiglio a tutti di fare il Festival di Sanremo! Si perdono chili senza far nemmeno la dieta. Io lavoravo soltanto e non mangiavo un piffero”.
Patrizia Rossetti nella casa del Gf
Non può mancare una domanda sui reality. Tu hai partecipato a La Fattoria, Pechino Express e la scorsa edizione del Grande Fratello Vip. Ripeteresti l’esperienza nella casa?
“Sicuramente l’esperienza del Grande Fratello non la ripeterei perché è una cosa che fai una volta nella vita. Farla una seconda volta significherebbe fare una copia. E’ vero che ho avuto dei problemi di post covid, ho dovuto abbandonare per questa problematica ma se non fosse stato per quello io non avrei mai mollato. Sono convintissima che sarei arrivata fino in fondo. Magari non avrei vinto, non l’ho mai preteso, mai pensato, ma sicuramente sarei andata fino alla fine dei sei mesi anche se invece ne ho fatti soltanto quattro per via della salute. E’ stata un’esperienza che mi ha creato qualche problema perché non è stata facile per niente. Avevo bisogno di capire fino a che punto fosse vera e posso assicurare che è verissima. Nessuno ti dice niente e nessuno ti suggerisce niente. Non ci sono copioni è tutto vero. Io il Gf lo seguo da venti anni, dalla prima edizione quella con Pietro Taricone. La seguo sempre a tutt’oggi e faccio anche una chat con le mie amiche sul Gf. Sai, quei taglia e cuci, come si dice, perché ci divertiamo a commentare”.
Un GfVip positivo e i nuovi giovani fans
“I reality ornai fanno parte del nuovo aspetto televisivo di questi ultimi anni. Non si può far finta che non ci siano, possono piacere o non piacere. Che poi anche a me certi aspetti, visti da fuori, non mi piacciono molto. Adesso che il Gf l’ho fatto dico che è un‘esperienza particolare, che ti aiuta a capire tante cose anche su te stessa. E’ bella da una parte e soffocante dall’altra. E’ bello tosto stare in una casa con sconosciuti, chiusi senza alcun tipo di appigli con l’esterno. Non è semplice ma ti insegna assolutamente delle cose. In definitiva non lo farei più. Si può fare una volta questo esperimento, altrimenti è inutile. Ti insegna delle cose e te ne toglie altre. Bisogna metterei due elementi sul piatto della bilancia. Il mio Gf comunque è stato positivo perché sia fuori che dentro con i concorrenti, sono stata apprezzata. Non avrei mai creduto che mi potessero apprezzare anche ragazzi giovani, che non conoscevano la mia carriera perché sono nati negli anni ’80, ’85 ’90 eppure anche loro si sono affezionati a me. Mi hanno capito, hanno capito le mie reazioni, la mia sensibilità e il mio cuore. E’ stato molto bello appena uscita dalla casa sentirsi acclamata dal pubblico ed anche lavorativamente o avuto tante cose in più che non mi sarei aspettata”.
La tv: una grande passione per Patrizia Rossetti
Che cosa segui in televisione? Ti piace qualche programma in particolare o qualche particolare serie tv?
“In tv guardo praticamente quasi tutto. Io sono cresciuta con la televisione anche perché ero sola, essendo figlia unica. Con i primi soldini messi da parte i miei genitori acquistarono una tv dove io guardavo il maestro Manzi con “Non è mai troppo tardi per imparare” che secondo me tu non conosci perché sei più giovane di me. Come ti ho detto io guardo tutto: Gf, l’Isola, Forum, Ballando con le Stelle, Tale e quale, sia Rai che Mediaset, Sky, le serie Netflix. Adoro commedie e film italiani. Un esempio è la nuova serie Doc che ho seguito fin dalla prima serie. Tra l’altro guardando Luca Argentero al GF pensai: “questo ragazzo farà strada e non avevo torto, si vedeva. Doc è una serie fatta benissimo, meravigliosamente bene. Calcola che io ho seguito Grey’s Anatomy e Doctor House. Attualmente mii affascina la nuova televisione con la possibilità di Neflix, Sky, Infinity, Raiplay di poter vederle le serie tutte insieme. Io a volte passo dei fine settimana guardandomi tutte le puntate delle vari serie. Poi adoro guardare i documentari il sabato mattina. Insomma, mangio pane e televisione, è sempre stata un’indole per me”.
Patrizia e il tempo libero con la sua bimba pelosa
“Certo, faccio anche altre cose. Esco, faccio passeggiate con Perla la mia bambina pelosa, esco con gli amici… Però per me la televisione è prima di tutto una deformazione professionale, mi interessa vedere tutto per farmi la mia idea. Tante volte sono ospite a La vita in diretta o ad altri programmi. Quando ti chiedono di fare l’opinionista tu devi essere informata, non puoi dire delle cose per sentito dire, le devi vedere per farti un’idea. Ricapitolando, mi cibo di qualsiasi tipologia di programma ma i preferiti sono quelli divertenti, The Voice Kids, Io canto generazionale, Tale e Quale, Ballando… Ballando con le Stelle poi lo adoro. Vorrei tanto fare la concorrente di Ballando, so che non sarà mai possibile ma mi piacerebbe molto”.
I suoi programmi per il futuro
Quali sono adesso i tuoi progetti per il futuro? C’è qualcosa di interessante che bolle in pentola?
“Sono stata appena contattata per una cosa, ma evito di dire particolari altrimenti riusciresti a capire subito di che si tratta e non è il caso. E’ un altro reality? Non ne posso più onestamente, ma questo l’ho sempre adorato anche se ne è passato di tempo…Vediamo…Intanto con costruendo a 4 mani con Stefano Romanò, un autore ironico che mi conosce molto bene perché ha lavorato con me, un libro sulla mia vita e la mia carriera. Quindi 40 anni di Patrizia Rossetti. Lo faccio perché voglio lasciare qualcosa ai giovani. Parlerò di vicissitudini, cose belle e cose brutte che mi sono capitate, sia professionalmente che nella mia vita privata. Dirò molte cose che ovviamente non mi è mai capitato di dire nella mia vita “normale”. Mi piace farlo adesso, dopo 40 anni di mestiere”.
Una donna felice e realizzata… con qualche sogno nel cassetto
Negli scorsi anni hai fatto anche teatro. Hai per caso qualche idea di voler tornare a recitare in teatro?
“Mi proponessero il teatro sarei felicissima. L’ho fatto per dieci anni ed ho ricevuto critiche decisamente positive, tanti complimenti. Ho fatto teatro con grandi personaggi come Ric e Gian, Gigi Sammarchi, Enrico Beruschi e gli spettacoli sempre andati molto bene. E’ molto faticoso il teatro, li non puoi registrare, non puoi fingere. Mi ha dato davvero grandi soddisfazioni. Però stando a Milano è più difficile perché ovviamente il teatro è un po’ più romano, le commedie partono più da li. Se mi capitasse prenderei subito in considerazione l’offerta e allo stesso modo prenderei in considerazione un impegno radiofonico. L’ho fatto per dieci anni con Radio Italia Solo Musica Italiana e ho avuto grandissime soddisfazioni, forse più che in televisione per certi aspetti. Anche la radio mi ha insegnato moltissimo. Ora c’e questo libro da fare che ogni tanto prendo poi riposo poi riprendo. Ovviamente non si tratta di una cosa semplice. E’ una cosa bella ma non facilissima da realizzare. Spero di poterlo far uscire la prossima primavera se ce la faccio. Se poi domattina dovessero arrivare e dirmi: “Rossetti abbiamo pensato a te per un programma settimanale cosi e cosi. Io accetterei, sono sempre pronta ad accettare nuove sfide e nuove difficoltà. Altrimenti sto comunque benissimo a casa mia. Sto benissimo con me stessa, con la mia bambina pelosa Perla, con la vita che fino ad ora ho vissuto. Ho 40 anni di carriera sto bene così. Tra l’altro i 40 anni di carriera li ho festeggiati proprio a novembre dello scorso anno al Gf. Potrei volere qualcosa di più? L’amore? Se arriva ben venga, altrimenti sto benissimo anche cosi”.
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