“Marcello, vieni qui…” – L’inconfondibile voce di Anita Ekberg, nella scena simbolo di La Dolce Vita, sembra risuonare tra le pareti del museo di San Servolo, a Venezia.
È come se il tempo si fosse cristallizzato, e Marcello Mastroianni fosse ancora presente, con il suo sguardo ammaliante e quel sorriso che ha incantato generazioni intere.
Nel centenario della nascita di Marcello Mastroianni, uno dei volti più amati del cinema italiano e mondiale, il museo si riempie delle sue immagini. Decine di fotografie raccontano la sua straordinaria carriera, dagli inizi nei film del dopoguerra fino agli ultimi anni, passando naturalmente per i capolavori di Federico Fellini.
Ma non sono solo le immagini a far rivivere la magia: c’è anche la sua voce, quella sottile e unica, che accompagna i visitatori attraverso spezzoni di film che hanno fatto la storia.
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Un omaggio sentito e affettuoso
Giuseppe Tornatore, regista e membro della giuria della 81ª Mostra del Cinema di Venezia, ha trovato il tempo per rendere omaggio a Mastroianni. Insieme a personaggi del calibro di Sergio Castellitto, Laura Delli Colli (curatrice della mostra), Pietrangelo Buttafuoco (presidente della Biennale) e Federico Mollicone, ha partecipato all’inaugurazione di questa mostra speciale organizzata dal Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC).
Tornatore, visibilmente emozionato, ha confessato che tra le sue immagini preferite ci sono quelle a colori di Otto e mezzo, un film che non smette mai di commuoverlo. “Spero davvero che questa mostra possa girare il mondo, è un vero gioiello”, ha commentato.
Anche Castellitto ha condiviso ricordi personali, esprimendo una profonda ammirazione per l’attore. “Mastroianni aveva una dolcezza unica, quella pacatezza che non è mai servilismo”, ha spiegato con affetto. “Il mio primo film, Il generale dell’armata morta, con lui e Michel Piccoli, è stato una vera scuola di vita. Ricordo che, nonostante la sua immensa esperienza, anche dopo cento film, davanti a un primo piano si agitava ancora, provava quella paura creativa che lo rendeva così autentico”.
Un viaggio nell’anima di Mastroianni
La mostra, aperta fino al 9 gennaio, non è solo un omaggio alla sua carriera, ma anche un viaggio intimo nella vita di un uomo che, pur essendo una delle più grandi stelle del cinema, rimaneva sempre umile. Come sottolineato da Laura Delli Colli, curatrice dell’esposizione, l’obiettivo era raccontare l’uomo dietro l’attore: “Mastroianni non era solo il latin lover che tutti pensano. Era spiritoso, semplice, quasi sornione. Abbiamo voluto destrutturarlo, mostrando la sua autenticità, il suo modo di vivere il cinema senza artifici”.
L’esposizione raccoglie più di cento foto dell’Archivio fotografico della Cineteca Nazionale, molte delle quali mai viste prima, e alcuni inediti preziosi. Inoltre, attraverso video e testimonianze, Mastroianni parla di sé, dei suoi rapporti con i registi, come Fellini, e con i colleghi sul set. Si scopre anche il suo lato più intimo, fatto di passioni semplici e di una visione del cinema come riflesso della vita stessa.
Una location unica per un tributo unico
Il museo si trova nell’Isola di San Servolo, un luogo che già di per sé sembra sospeso tra sogno e realtà. Qui si sta allestendo la nuova sede del CSC – Immersive & Performing Arts, un progetto innovativo dedicato alle arti immersive e performative, che si sposa perfettamente con l’atmosfera di nostalgia e magia evocata da Mastroianni.
Sergio Castellitto, durante l’inaugurazione, ha chiuso con una riflessione che ha colpito tutti: “In questi tempi bui, di guerre e crudeltà, raccontiamo la storia di un uomo che ci ha sempre restituito un’immagine di pace e serenità. Mastroianni, con la sua dolcezza, è un antidoto alla ferocia di oggi”.
Questa mostra non è solo per i cinefili, ma per chiunque voglia immergersi in un mondo fatto di eleganza, talento e fascino irripetibile. Mastroianni non era solo un attore, era un simbolo di un’epoca, un uomo capace di lasciare un’impronta indelebile nel cuore di chiunque lo incontrasse, sia sul grande schermo che nella vita reale. Se ancora non lo conosci, questa è l’occasione perfetta per scoprire un pezzo fondamentale della storia del cinema. E se già lo ami, beh, sarà come riabbracciare un vecchio amico.
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